Verso La Scoperta Di Se

di Angela Melis

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Andare sulla luna, non è poi così lontano. Il viaggio più lontano è quello all’interno di noi stessi. Anais Nin

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Diventare “adulti” non è semplicemente una questione legata all’età anagrafica o alla posizione sociale raggiunta, ma è anche un concetto legato al nostro passato e alla necessità di fare pace con i propri fantasmi.

Il film di Rocco Papaleo, Scordato, uscito nelle sale un anno fa e oggi disponibile su Amazon Prime, è la storia di Orlando (interpretato dallo stesso Rocco Papaleo) un accordatore di pianoforte che soffre di forti dolori alla schiena. La sua vita cambia quando incontra Olga, (interpretata da Giorgia, al suo debutto sul set) che, dopo averlo visitato, gli prescrive una cura particolare, volta più a curare le sue ferite emotive che i dolori fisici: la contrattura di Orlando infatti è una contrattura dell’anima e la causa è da ricercare nel suo passato.

Orlando vive da tanti anni a Salerno: ha reciso completamente i rapporti con il suo paese natale, Lauria, e i membri della sua famiglia e la richiesta di Olga, di cercare una sua foto di quando era più giovane, lo spinge ad intraprendere un viaggio verso il paese che l’ha visto crescere.

Durante il viaggio verso Lauria, Orlando dialoga con il giovane sé stesso (interpretato da Simone Corbisiero), che incarna la voce della sua coscienza, intessendo con lui un dialogo profondo e allo stesso tempo ironico: infatti con un linguaggio più scanzonato e la leggerezza dei vent’anni, il giovane Orlando invita Orlando adulto ad avere, nei confronti della vita, un atteggiamento più leggero e a riscoprire, con animo sereno, le persone e i luoghi che lo hanno visto formarsi come giovane uomo.

Nella vecchia casa che l’ha visto crescere, insieme a sua madre e sua sorella Rosanna, Orlando riscopre il mondo della poesia: tra le vecchie pareti di quell’appartamento ogni oggetto sembra raccontare una storia. Qui il tempo sembra essersi fermato, e i ricordi e le mancanze si fanno più miti, lasciando lo spazio e il tempo necessari per la riflessione e il perdono.

La poesia è il sentiero che conduce verso il significato vero e profondo degli eventi passati e i legami che intercorrono tra questi e il momento presente. In questo viaggio interiore Orlando impara a fare pace con sé stesso, ad accettare le scelte fatte, gli errori commessi e le delusioni e, soprattutto, riscopre la poesia come porto sicuro dove esprimere tutti quei sentimenti repressi e nascosti.

Il paesaggio dove si svolgono i fatti non funge solo da sfondo, ma è lo specchio emotivo dell’evoluzione del protagonista. Lontano dal caos della città e immerso nella natura lucana, Orlando si trova spaesato in quanto non più inserito nel contesto che gli ha dato i natali, non avendo più alcun legame con quella terra che sembra aver scordato.

Ma il paesaggio ci parla continuamente: è li infatti che si depositano le nostre memorie e le nostre visioni.

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Il titolo del film, Scordato, riflette sul processo di rimozione che il protagonista attua nei confronti del suo passato, ma il film è soprattutto un viaggio emotivo che ci ricorda l’importanza di riscoprire le nostre radici e di trovare la poesia nelle piccole cose, al fine di sciogliere le contratture interiori e lasciar andare il carico del passato che ci portiamo sulle spalle.

Il film vuole essere un invito a guardare dentro di noi per scoprire che, a volte, la chiave per superare i dolori del presente risiede nei ricordi e nelle esperienze del passato.

Condividi il tuo viaggio: se hai già seguito il viaggio di Orlando in Scordato, ti invito a riflettere sul tuo percorso personale. Quali sono i ricordi che hanno plasmato la persona che sei oggi? Come ha influenzato il tuo passato le tue scelte presenti? Scrivilo nei commenti.

Foto: wired.it

I Lentometraggi ritorna mercoledì 17 aprile

 

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4 Comments

  1. Gian Reply

    Grazie per la tua recensione. Scordato è un film che mi sono riproposto di vedere prima o poi. Dopo aver letto i tuoi commenti tolgo il poi e lascio il prima. Magari poi commentero’ ulteriormente.

    1. Angela Reply

      Ciao Gian,
      grazie per il tuo commento e buon inizio di primavera 🌸 Scordato è un film leggero e allo stesso tempo profondo e, per quanto mi riguarda, andrebbe visto anche solo per godere dei meravigliosi panorami della Basilicata.
      Giorgia poi è stata una piacevole scoperta come attrice (la sua bravura come cantante non si discute eh eh).
      Attendo le tue impressioni dopo la visione,
      Un abbraccio
      Angela

  2. Giuseppe Reply

    Ho visto in Tv alcuni mesi fa questo film, e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso, e non solo per avere una compagna Lucana…
    Rispondere alle domande di Angela non è semplice e richiederebbe un articolo a parte:) Sintetizzo dicendo che il quartiere – estremamente periferico – con mille problematiche, mancanze, contraddizioni… mi ha sicuramente portato a svolgere un determinato lavoro – educatore per minori – e ad occuparmi ancora oggi di progetti sociali e culturali. Quello che sono oggi lo devo a quel quartiere, alla frequentazione – non dico militanza perché è un termine che non mi piace – di certi ambienti sociali e politici degli anni ’70, alla scelta fatta oltre vent’anni fa di vivere la mia fede in ambito protestante, e naturalmente l’incontro con tante persone, alcune delle quali agiscono nell’ambito di bradipodiario. Sono altrettanto convinto che non siamo esseri fermi e stantii, ma continuiamo a crescere e a cambiare in base alle esperienze che facciamo quotidianamente. Credo che quello che prova Orlando nel film può capitare a tutti noi, l’importante è ricucire, ricomporre, non si deve correre il rischio di scordarci chi siamo – nel bene e nel male – sarebbe come buttare via una parte di noi, trasformandoci in uno “strumento scordato”.

    1. Angela Reply

      Ciao Giuseppe,
      perdona il ritardo nel risponderti e grazie per la tua testimonianza. Concordo sul fatto che la storia di Orlando è un po’ la storia di tutti e forse per questo si empatizza subito con lui, un uomo fragile in lotta con i fantasmi del proprio passato. Rinnegare chi siamo, le nostre esperienze e le nostre origine è deleterio: come ci insegna Scordato, alla fine queste ci richiamano a se e, per quanto dolorose esse siano, alla fine sono quelle che ci hanno permesso di essere chi siamo oggi, nel bene e nel male, come giustamente hai scritto tu.

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