La Storia

Cuba: una meta agognata, un popolo mai sottomesso alle grandi potenze, un viaggio del 2015 raccontato in 6 appuntamenti.

Nonostante abbia dormito pochissimo mi sveglio alla solita ora, le 6, solo che è la mia solita ora, qui è appena mezzanotte. Quindi posso girarmi dall’altra parte e continuare a dormire, o almeno a cercare di farlo. Non ci riesco subito, ma almeno, col fatto che non mi devo alzare, riesco comunque a riposarmi. Quando arriva l’ora esatta, locale, ci alziamo per andare a fare colazione. Troviamo i nostri compagni di viaggio e ci diamo appuntamento nella hall per aspettare la guida che ci accompagnerà per tutta la durata del viaggio. Nel frattempo cambio un qualche euro in pesos: il cambio è praticamente 1 a 1, ma in compenso il potere di acquisto è più che favorevole, se si sa cosa comprare e dove acquistarla.

Comunque non voglio dilungarmi su dove e cosa siamo andati a visitare dal 11 sino al 20 Aprile, giorno del rientro a casa, perché su una qualsiasi guida turistica si potrebbe leggere molto di più di quanto io possa raccontare con i miei ricordi. Io mi voglio solo fermare sulle sensazioni, sulle emozioni, che questo viaggio mi ha donato, sul contatto con la gente che è stato impagabile. Da oggi in poi ho avuto modo di visitare e di vivere tre diversi aspetti diversi di quest’isola. Come vi ho già detto abbiamo visitato la Cuba della “Revolucion”, quella della storia, della deposizione di Batista da parte di Castro, passando per Che Guevara, poi ho avuto la fortuna di visitare la Cuba della natura incontaminata, quella che ha fatto innamorare di se Cristoforo Colombo, e poi, alla fine, quella del “cazzeggio”, la Cuba del villaggio turistico, del mare per il riposo e la tintarella. Questi diversi aspetti li abbiamo vissuti proprio in quest’ordine.

Inizia quindi il viaggio che ci porterà alla scoperta di L’Avana e del suo bellissimo centro storico, con case tirate a lustro, vecchie auto americane che continuano nel loro girovagare, simpatiche signore creole in abiti variopinti. E poi i locali cari ad Hemingway e la sua casa in collina, la sosta obbligatoria nella piazza della Revolucion con le enormi figure del Che e di Fidel Castro, per concludere con il bellissimo spettacolo dei “Buena Vista Social Club” e, ciliegina sulla torta, esibizione di una cantante dalla tenera età di 92 anni, si proprio novantadue anni, capace per grinta e voce di dar pastina a tanti pseudo cantanti nostrani. La nostra guida, Erasmo, quella che abbiamo trovato in albergo la prima mattina, riuscirà a coinvolgerci nella storia cubana, ci porterà alla scoperta di angoli nascosti anche al di fuori dei normali percorsi turistici, e questo perché profondamente amante della sua terra che vuol farci vivere da protagonisti attivi e non da turisti passivi. Insieme visiteremo la regione di Pinar del Rio, una fabbrica di sigari e una piccola distilleria di rum, per proseguire in barca alla Cueva del Indio con visita al Mural della preistoria.

Ancora Playa Giron, la Baia dei porci per capire, Cienfuegos e la città dei pirati Trinidad. Tutti luoghi che vi invito a cercare su internet per scoprire di cosa sto scrivendo. Erasmo, come detto prima, ama la sua terra e fa di tutto per metterci a nostro agio. A Trinidad ci farà visitare una “casa particolar”, un B&B locale dal fascino unico e poi ci porterà in un piccolo ristorante per poter consumare una cena a base di aragosta, una delizia, con omaggio di un sigaro cubano al termine. Per chi non ne conosce il valore, un sigaro ben trattato da queste parti, per loro, vale molto di più che di una bottiglia, non di un bicchiere, del nostro limoncello. Il viaggio prosegue con un’escursione su vecchi camion militari russi, ormai con motori cinesi, molto più economici da mantenere, nel Parco Nazionale di Guanayara nelle montagne dell’Escambray con una camminata attraverso i boschi alla scoperta della flora, piante di caffè, alberi di alto fusto della famiglia delle felci e alberi dai frutti a noi sconosciuti, simili a pere di color rosso con un unico seme come quello delle nespole.

E poi la fauna, con un po’ di attenzione riusciremo a vedere il “Tocororo”, l’uccello nazionale cubano così detto per via del suo piumaggio che ripete i colori della bandiera: il bianco, il rosso e il blu. Attraverso i sentieri arriveremo ad un laghetto formato dalla cascata del torrente che scorre nel bosco con possibilità di fare un bagno ristoratore. Avremo modo di fermarci presso una porcilaia dove alcuni contadini ci accoglieranno con ampi sorrisi e ci offriranno i frutti sopra descritti. L’escursione terminerà presso una locanda dove avremo modo di assaporare un ottimo pollo arrosto: una coscia di grandi dimensioni. Guardandomi intorno ho ancora modo di osservare grossi pennuti che si dissetano nel torrente: i condor. Riguardo la coscia che ho nel piatto, riguardo il condor… no, la battuta è troppo facile, lì intorno ci sono diverse galline che razzolano libere, è proprio pollo quello che stiamo mangiando. Terminato il pranzo è ora di ripartire. (2. Continua)

GIANFRANCO GONELLA

Foto: Gianfranco Gonella

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