La Guerra È Una Questione Di Genere: Sex

di Laura Morelli

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random fra scrittura del libro LA MORE e la festa del 25 aprile

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amore mio non chiedermi come sono arrivata fin qui. sta di fatto che oggi è il 25 aprile. sono caduta dalla bici ho il braccio dx ingessato è una bella giornata di sole l’elicottero militare gira in tondo nel cielo azzurro. una cornacchia sta volando via con la pallina di semi che abbiamo appeso per gli uccellini. retina di plastica e gancio di ferro incluso. la radio parla censura rai e governo di destra. Il sindaco parla milano è bella e antifascista. scurati parla matteotti è stato ucciso da uno quadrone di fascisti da milano. ci sono due guerre che ci ronzano vicino.

mentre raccolgo la tua faccia caduta per gravità terrestre penso alla luna. il satellite che influisce sul sonno e sul flusso mestruale. lo chiamiamo ciclo come ciclo lunare. potenza della natura cosmica. immagina che enormi quantità di microwaves ci attraversano. guerra forza dell’antropocene. ok hai ragione mi fermo. niente bici per un po’ niente baci. è una ruota difficile da fermare gira e rigira la stessa domanda nel rumore ritmico delle pale. chi pilota l’elicottero? è una donna o un uomo?

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la guerra ha bisogno di una riserva costante di immaginazione e l’eros è il combustibile. nella prima guerra mondiale è il ciuffo di peli posticcio che le prostitute italiane si mettono sul pube per confermare nei soldati americani o tedeschi l’immaginazione della fidanzata lontana1

il regime dell’impero fascista si fa carico in prima persona del trasferimento di giovani italiane impiegate single per la soddisfazione carnale degli uomini. l’attenzione è ad una categoria già sotto il diretto controllo statale. le impiegate stenodattilografe centraliniste segretarie che in patria percepiscono una paga misera e già godono di un’immagine sessualizzata dal mito della segretaria sexy2. più che emigrazione la loro è una deportazione quasi coatta. nel 1937 lo stato organizza partenze regolari di scaglioni di impiegate. nel 1939 si arriva a provvedimenti coercitivi. il 14 luglio il ministero dell’africa italiana sostituisce in italia tutto il personale femminile non di ruolo mettendo le impiegate di fronte all’alternativa tra licenziamento alla fine del mese o trasferimento in africa orientale3. appena arrivate in africa vanno incontro all’irresistibile fame sessuale dei nostri nazionali. il 90% delle ragazze sono incinte. si trovano di fronte alla tragedia perché vengono minacciate di rimpatrio e allora gli aborti sono all’ordine del giorno4

le suore per compiacere alla signora del governatore hanno preso a pensione due signorine per le quali il governo ha fatto costruire una baracca apposita. il vescovo sospetta si tratta di dattilografe protette da qualcuno e rimprovera severamente le suore perché le due signorine saranno ottime persone ma la classe a cui appartengono è quì troppo malfamata5

noi ci dobbiamo accontentare delle nere. trovi dei tipi abbastanza carini. la quota è di lire 5 e ci sono anche ragazze sempre nere di 12/13 anni e vogliono lire 106. dal governatore pirzio biroli in giù è normale avere rapporti con prostitute indigene anzi un certo numero è a disposizione del governatore per suo uso o per fare onore agli ospiti. di regola il pilota che porta la posta in aereo a gondar7 è ospite del governatore che personalmente si preoccupa di prestargli la compagna per la notte8

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le donne vengono stuprate e poi molte di loro vengono sigillate con i siliconi che servono a isolare i vetri delle finestre. un’altra pratica barbara che punta a distruggere la dignità umana e che avviene contro le ucraine soltanto in quanto ucraine9

lo facciamo perché così non potrete più avere figli. dicono i torturatori russi ai due prigionieri che  raccontano che la castrazione subita è feroce ma fatta con metodo. sanno come farla non è la furia di un momento. i due soldati insistono per tornare a combattere. dicono che è più semplice stare in un posto dove non ci sono donne dove non si pensa a innamorarsi al sesso a fare una famiglia. la guerra come cura dalle torture di guerra come sfogo della guerra10

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questo è per te. è thè. sulla scatola di cartone bicolore nazionale c’è scritto. l’esercito ucraino scopa da dio. l’esploratore scout con l’apparecchio ai denti sorride. vinceremo!11

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 Il testo è liberamente tratto da:

1 James Hillman, Un teribile amore per la guerra, Adelphi, 2004,p.176

2 dV. De Grazia, Le donne nel regime fascista, Marsilio, Venezia 1993, pp. 263-4 in Emanuele Ertola, L’impero immaginario. I coloni italiani in Etiopia, 1936-1941, Dottorato di ricerca in Studi Storici, Ciclo XXVII, Università degli studi Firenze, aa 2012/2014

3 ASDMAE, ASMAI, Gabinetto, Archivio Segreto, b. 71, Personale femminile, sf. 6, nota inviata dal capo del personale Siniscalchi a tutte le direzioni generali, Roma 14 luglio 1939. Il provvedimento avrebbe coinvolto subito almeno 37 dattilografe del Ministero, una decina delle quali, non potendo accettare il trasferimento, richiese la sistemazione in altro ente o ufficio. Cfr. Ivi, Disposizioni varie, Elenco personale femminile ferma temporanea addetto ai servizi di copia; Ivi, Personale femminile dell’amministrazione coloniale per il quale è stato svolto interessamento; Ivi, Personale femminile, sottofascicoli nominativi. in Ertola, Op. cit., p.

4 ACS, Min. Int., DGPS, Div. Polizia Politica 1927-1944, b. 9, f. 4, lettera dattiloscritta di Farinacci al direttore de “Il Regime Fascista”, Cremona 24 aprile 1938 in Ertola, Op. cit., p. 126

5 ACR, A/76, 6/19, Mons. Villa a P. Capovilla, Gondar 30 settembre 1938, in Ertola, Op. cit., p. 127

6 Ivi, b. 233, Revisione corrispondenza dell’A.O.I., Adolfo Bonancina a Carlo Bonancina, Addis Abeba 4 novembre 1940, in Ertola, Op. cit., p. 126

7 Gondar città dell’Etiopia 

8 ACS, Carte Graziani, b. 47, f. 42, sf. 1-C, col. Cerica a Graziani, Asmara 3 novembre 1937; in Ertola, Op. cit., p. 166

9/10 Castrazioni e strupri, il metodo delle forze armate russe, Il foglio, 20 giugno 2023

11 tratto dal manoscritto inedito di Laura Morelli

Foto: Archivio Laura Morelli

La More ritorna mercoledì 29 maggio

One Comment

  1. Silvio Marengo Reply

    Questa storia delle ragazze dattilografe mandate in Etiopia a soddisfare esercito dell impero italiano non la sapevo… No comment

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