Il Cugino Globetrotter

Partire per passione, un viaggiatore con la V maiuscola, da Chiavari a Catania, e poi meta dopo meta, in giro per il mondo, e un manoscritto chiuso nell’armadio…

Durante questi giorni piovosi qualcuno penserà con nostalgia all’estate, periodo classico per le vacanze. Però se la maggioranza delle persone torna al lavoro, spesso in autunno inizia il periodo dei viaggiatori. I tempi quindi sono inversamente proporzionali chi torna al lavoro e chi parte “per passione”. Claudio Di Bella leva 1959, mio cugino, appartiene a quest’ultimi cioè a quella ridotta schiera di globetrotter che si qualificano come Viaggiatori con la V maiuscola! Il suo primo viaggio fu nel 1976, quando dopo decine di volta che in treno da Chiavari arrivava a Catania per trovare i parenti, decise di proseguire in nave da lì fino a Malta anche se quello che si può considerare l’inizio della sue esperienze veramente significative fu tre anni dopo quando nel 1979 partì alla volta della Cappadocia. La “folgorazione” l’ebbe in una agenzia di viaggi quando vide un poster che ritraeva una mongolfiera che volava nei cieli di questa regione dell’Arcadia Centrale. Fu quello il suo “battesimo” che durò tre settimane percorrendo in autobus e soprattutto in autostop l’allora Jugoslavia, il nord della Grecia arrivando poi a Instanbul. Da quel momento ha percorso decine di migliaia di chilometri spesso assieme alla compagna Claudia. Con lei il primo viaggio fu in treno alla vigilia di Natale del 1989 destinazione Sarajevo. Sui mezzi di trasporto bisogna fare un inciso e cioè che per Claudio l’aereo è il vettore che giudica per antonomasia come quello “dell’antiviaggio”. Sono stati pochissimi, meno di quelli delle dita di una mano, i viaggi in aereo. Certamente fu obbligato a viaggiare in alta quota quando con un volo Londra-Vancouver decise di esplorare in lungo e in largo, proseguendo però in autostop, la costa del Pacifico dallo Yukon fino alla California. Alla conoscenza di molte lingue “classiche” come l’inglese, il francese poi ancora il tedesco e lo spagnolo somma quelle acquisite sul posto come l’arabo o più particolari come il wolof che è un idioma parlato in Senegal dall’omonima popolazione. Ma oltre ai racconti, che a volte mi narra, parlano di lui le migliaia di foto che ha raccolto in questi decenni, alcune sono in versione diapositiva, ma hanno ancora un valore non solo perché realizzate già dagli inizi degli anni’80 ma perché ritraggono e persone e luoghi che a quei tempi non erano molto accessibili ai viaggiatori stranieri ed europei in particolare. Infatti oltre al visto dell’ambasciata del paese ci voleva proprio uno spirito avventuroso per visitare la Libia di Gheddafi, o l’Iran degli ayatollah ma anche altri paesi arabi o africani non proprio “adatti” agli occidentali come l’Algeria e Niger continuando negli anni ’90 con il Turkmenistan o il Pakistan e i paesi dell’est appena usciti dall’area Sovietica. Non sono mancati viaggi più tranquilli nel Nord Europa e nella capitali del vecchio continente senza mai dimenticare però l’Italia che, anche a detta di Claudio, offre spunti e paesaggi da scoprire che lasciano sempre a bocca aperta. Alle foto che col tempo sono diventate digitali Claudio ha aggiunto le riprese della videocamera tanto che alcuni filmati si possono trovare sul suo profilo di Facebook  dove potrete vedere ad esempio il treno più lungo dell’Africa con i suoi trecentocinquanta vagoni e con una sola carrozza viaggiatori. Insomma Claudio potrebbe scrivere un libro dei suoi viaggi e delle sue esperienze attorno al mondo, quando gli dico questo mi risponde che.. il libro in realtà già esiste ed è un manoscritto che narra aneddoti ed esplorazioni di viaggio giace in un armadio e a volte mi viene la voglia di portarlo ad un editore ma alla fine è meglio che rimanga lì dov’è.

Lo scorso settembre Claudio ha compiuto i suoi primi sessant’anni quindi non posso che fargli gli auguri da parte del Bradipodiario e di domandare se ha un sogno nel cassetto e che viaggio vorrebbe fare? Così Claudio risponde… il sogno nel cassetto è quello poi di ogni vero Viaggiatore e cioè di rimanere integro anche da vecchio se non nel fisico almeno nello spirito affrontando comunque nuovi viaggi, il mio prossimo viaggio potrebbe essere quello di visitare lo Stretto di Bering che divide il continente Americano, quindi gli Usa da quello Asiatico, quindi la Russia mettendo magari anche piede nelle Isole Diomede che si trovano esattamente al centro dello stretto. Direi che l’incontro con Claudio ci ha perlomeno stuzzicato a fare, con tutte le cautele, qualche esperienza di viaggio fuori dai normali circuiti ma soprattutto spero che ci abbia aperto la mente verso nuove realtà che spesso non sono come quelle descritte dalla tv o dalle pagine patinate di qualche rivista. Forse le imminenti feste natalizie potrebbero essere l’occasione per iniziare una nuova avventura da Viaggiatori!

ANTONINO DI BELLA

Foto: Claudio Di Bella

Gente Di Riviera ritorna lunedì 23 dicembre

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