Une Hirondinelle A Fait Le Printemps

di Angela Melis

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Quando una rondine ha fatto la primavera

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Il detto popolare “una rondine non fa primavera” significa che avvistare una sola rondine non è necessariamente indice che la primavera è giunta alle porte. Ma il film Une hirondinelle a fait le printemps, primo lungometraggio di Christian Carion, è la storia di “una sola rondine” che ha fatto  primavera, giunta per apportare colore e nuovi cambiamenti in una piccola comunità rurale.

Il film si apre con delle bellissime vedute della campagna francese per passare immediatamente alle inquadrature su Sandrine Dumez (Mathilde Seigner), una donna di trent’anni che si trova all’interno della sua auto, imbottigliata nel traffico di Parigi. A Sandrine apparentemente non manca nulla per essere felice: lavora come informatica, percepisce un buon stipendio e possiede una bella casa, ma da un po’ di tempo è insoddisfatta della sua vita. Per questo motivo vuole lasciare la metropoli per andare a vivere in campagna e diventare contadina, nonostante il parere contrario della madre che, inutilmente, la esorta a ripensarci. Sandrine si è preparata a lungo per realizzare il suo obiettivo, ha seguito un lungo protocollo e a settembre lascia definitivamente Parigi.

Decide di acquistare una tenuta nella regione di Rhône-Alpes, di proprietà del vecchio Adrien (Michel Serrault), un uomo burbero rimasto solo in seguito alla morte di sua moglie. Non è convinto del fatto che Sandrine sia la persona giusta a cui vendere la proprietà, tuttavia acconsente alla vendita con la clausola di poter restare ancora diciotto mesi in un casolare della tenuta, in attesa che si liberi un suo appartamento a Grenoble e potersi così trasferire.

Sandrine è ambiziosa, orgogliosa e non ha paura della solitudine; in poco tempo riesce a trasformare da sola la tenuta in un agriturismo e dedicarsi alle attività di campagna, irritando il vecchio Adrien che mal si adatta alla tecnologia e al viavai di turisti.

Le cose cambiano con il sopraggiungere dell’inverno. I turisti non arrivano più, spesso manca l’elettricità e i collegamenti sono sospesi. Sandrine, sola, è costretta a rivolgersi ad Adrien

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Il film di Carion è ispirato alla storia vera di Angelique Doucet che, dopo essere stata direttrice di un’azienda di illuminazione per diversi anni, abbandona la città di Grenoble per trasferirsi nel piccolo villaggio di Chateleus dove, sotto gli occhi increduli degli abitanti, riesce a mettere su la sua fattoria e dedicarsi alla produzione del formaggio di capra.

Proprio come Angelique, Sandrine rappresenta l’elemento nuovo che irrompe nella vita tranquilla di una piccola comunità rurale, gestita per lo più da uomini, saldi ai loro principi e valori ma anche ai pregiudizi. Sandrine si scontrerà più volte con Adrien, convinto che una donna di trent’anni non debba stare da sola in quanto non è in grado di badare a se stessa e, tanto meno, adattarsi alle condizioni della vita difficile che si svolge in quel luogo, soprattutto nei mesi freddi. E l’arrivo dell’inverno sembra confermare le idee di Adrien che, per rendere Sandrine dipendente dal suo aiuto, agisce alle sue spalle facendole dei dispetti.

Col trascorrere dei giorni però i due riusciranno ad appianare le divergenze in quanto avranno modo di confrontarsi sul loro passato. Nonostante i modi differenti di vedere la vita, i due sono accomunati dall’amore per la campagna, che non è un luogo per sognare ma un luogo dove si lavora duro, si cresce e si fa comunità. Quando la situazione sembra volgere per il meglio, Sandrine entra in crisi e un evento sconvolgerà la vita dei due protagonisti.

La forza del film sta nel mostrare la visione opposta di due generazioni che si scontrano, di un vecchio uomo stanco della vita di campagna e una giovane donna che trova la grande città caotica, confusionaria e sceglie una vita diversa, a diretto contatto con la natura.

Nonostante il finale risulti essere un po’ deludente, il film di Carion, che conosce bene la vita agricola in quanto figlio di contadini, mostra la bellezza di un paesaggio naturale che ha il potere di ritemprare gli spiriti dopo la fatica e il duro lavoro.

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Il film è disponibile su Netflix in lingua originale con sottotitoli in italiano

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Foto: Angela Melis

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I Lentometraggi ritorna martedì 11 aprile

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