Quattordicesima Puntata

di Umberto Scopa

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Il “quasi medico” alieno che da giorni ci tiene in osservazione qui in un punto imprecisato dello spazio interstellare si è avvicinato a me con un’enorme siringa. 
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Da: Spazioprofondo64@gmail.com

A: info@bradipodiario.it

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La siringa che hanno in dotazione i Nemesiani su misura per gli abitanti del nostro pianeta è quella tarata sulla pelle degli elefanti, perché pare che non siamo gli unici abitanti del pianeta e, dovendo fare una siringa che va bene per tutte le nostre creature, la fanno tarate sulla pelle più dura. Con quella siringa, che mi sembrava più adatta a scavare il tunnel della TAV, in realtà voleva farmi solo il prelievo di un campione di sangue da analizzare. Ora dovete sapere che quando vedo una siringa, anche del tipo meno invasivo, svengo. Se dietro la siringa c’è un’infermiera -capirete- può accadere che il neurone addetto alla dignità e all’orgoglio maschile si scomodi e vada in missione a negoziare con il neurone addetto a staccare la spina. Ma non era questo il caso, perché dietro la siringa non c’era un’infermiera, ma c’era invece un essere verde filiforme e di sessualità imprecisata. Per carità, educato certo, non si è scomposto neppure nel rammentarmi che la definizione da me usata di “quasi medico” non gli rendeva onore. L’espressione corretta era “medico presunto”, formula usata comunemente su Nemesis dove per legge uno è medico fino a prova contraria. Ha precisato anche di essere stato mandato in quanto dotato di una specializzazione sulle forme di vita classificate come psicopatiche con manie distruttive. Adesso, non so voi, ma io mi sono sempre considerato una persona tranquilla, faccio la raccolta differenziata, amo gli animali, mangio solo quelli già morti, non uccido neanche le zanzare, al massimo le invito a fumare con me uno zampirone della pace, sono una persona tranquilla insomma, non uno psicopatico. Non conosco bene l’altra persona che vive in condominio dentro la mia testa, ma da vicino di casa direi che anche lei è una brava persona. Insomma mi stavo innervosendo un po’ ad essere sincero. Il medico presunto, come ama definirsi, accortosi che il suo aspetto non incoraggiava la mia serenità, ha improvvisamente assunto le sembianze facciali di Gene Wilder in Frankenstein Jr. per mettermi a mio agio e con lui c’era un’assistente alieno con la faccia del suo aiutante Igor. A quel punto mi hanno detto che non avevano altro tempo da perdere in futili questioni e dovevano prelevare un campione del mio sangue. Cosa sia successo non lo so, ma posso immaginare che dopo il mio svenimento il mio sangue si sia costituito spontaneamente: i globuli rossi saranno usciti in fila indiana con le mani alzate sventolando i globuli bianchi in segno di resa.
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Comicodissea Nello Spazio ritorna venerdì 30 dicembre
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Disegno: Umberto Scopa
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