Non Solo Luccichii

di Redazione e Collaboratori

__

Un piccolo florilegio di pensieri per queste giornate di festa, senza farsi abbagliare troppo dalle luci…

____________________________________________________________________________

__

Forse ve ne siete accorti, siamo arrivati nel lungo periodo delle festività, seguendo il nostro amore per la lentezza, ci dovremmo fermare e ritornare dopo l’Epifania che tutte le feste… Invece no, care lettrici e cari lettori, i nostri appuntamenti settimanali proseguono senza nessun cambiamento, preferiamo continuare il nostro rapporto con tutti voi, senza aggiungere o togliere qualcosa, senza farci troppo fagocitare dal luccichio di questi giorni, che non cancellano le sofferenze, le difficoltà, le emarginazioni. Alcuni redattori e collaboratori hanno voluto comunque esprimere un loro pensiero su questi giorni, per chi crede, per chi non crede, per chi ama scrivere, per chi sogna, per chi ricerca lentezza…

__

Queste righe potrebbero sembravi banali ma credo che non ci sia nulla di scontato nell’augurare ai nostri lettori e alle care lettrici la salute del corpo e dello spirito. Ai compagni di cordata di bradipodiario auguro di contare sempre sulla solidarietà del gruppo. Ai nuovi entrati dico ancora “benvenuti” in questa famiglia multimediale! Un augurio particolare va a chi ha sognato questo progetto, un abbraccio e il ringraziamento mio e, ne sono certo, di tutta la redazione e dei collaboratori. Ai sognatori auguro la voglia di osare, ai poeti auguro lo spirito di libertà, agli ottimisti auguro la voglia di luce, ai perdenti la voglia di riscatto. Inoltre a chi come me è credente auguro un sereno Natale possibilmente assieme ai propri cari, sicuramente il regalo più bello, agli altri amici in alternativa un sereno periodo di festa. Ricordiamo però anche quei posti vuoti a tavola… A tutti, ma proprio a tutti, auguro un felice inizio del 2023. Ad maiora! (Antonino Di Bella)

___

Scrivere ha questo di magico: vela e rivela, agisce e riflette, provoca e crea, ricorda e oblia. Tutto con voce silenziosa, in-quieta-mente. (Enea Solinas)

___

Arrivati a questo punto dell’anno ci sentiamo tutti più buoni, sorridiamo di più e salutiamo tutti. Possibile che negli altri giorni dell’anno non salutiamo neanche il nostro vicino di casa, che magari neanche riconosciamo? E che poi abbiamo sempre il muso? E poi, perché essere più buoni quando invece abbiamo da ridire su tutto? Sarà la magia del Natale, ma comincio a sentirla sempre meno. Auguri a tutti, comunque. (Gianfranco Gonella)
____

La Luce che viene, al termine di questa attesa del santo Natale, illumini tutte le menti con fiducia, fratellanza e generosità verso tutti; riscaldi i nostri cuori con gioia e con l’attesa serenità che auspichiamo – in questo ancora difficile periodo carente di pace, lavoro, giustizia sociale – iniziamo nel nostro piccolo mondo ad essere migliori verso chi ci é vicino. (Giovanni Bresciani)

___

Il mio pensiero per questo anno quasi trascorso, vorrei scriverlo a Babbo Natale. Si a te Santa Claus. Sono passati tanti anni dall’ultima volta che ti ho scritto, da allora sono molto cresciuto e sono cambiate tante cose nella mia vita. Molti credono che non esisti ma invece si sbagliano visto che la tua casa si trova a Rovaniemi in Finlandia. Ma questa è un’altra storia… Sai perché ti scrivo? Perché in me esiste ancora l’idea che hanno ancora tutti i bambini del mondo, e quindi eccomi qua. Ovviamente non ti chiedo giocattoli… Cosa voglio? Sicuramente te lo starai chiedendo… Vorrei… Vorrei che tu portassi nella notte di Natale, un dono speciale per me, anzi per tutti noi. Porta un po’ di pace e di salute, soprattutto nei cieli di guerra e di soprusi. Anche se capisco che tu puoi farci poco, visto che la colpa è solo la nostra. Vorrei vedere serene e felici tutte le persone a me care, vorrei che chi ha poco tempo accanto a sé e davanti a sé ne avesse un po’ di più. Perché passando gli anni ho capito che è il dono più prezioso che forse diamo troppo spesso per scontato. Ti starai chiedendo… Ma tu Guido cosa vuoi? Vorrei avere la possibilità di parlare con le persone a me care che purtroppo non ci sono più. I miei genitori, la mia cara zia e anche qualche amico. Vorrei farci due chiacchiere magari passeggiando insieme e sentire come va. Forse chiedo troppo? Forse si ma non voglio fermarmi qui e allora ti chiedo anche se posso dare una sbirciatina al mio futuro. Senza esagerare, ci mancherebbe, per darmi un’idea di cosa potrebbe succedere nella mia vita. Caro Babbo Natale, spero di non averti fatto perdere troppo tempo con queste mie assurde e forse, anzi sicuramente poco fattibili richieste, però tentar non nuoce. Buon Natale caro Babbo Natale e Buon Natale a tutti voi. (Guido Bigotti)

____

Il rito e il ritmo sono fondamentali alla vita. Dal camminare all’alternanza del giorno e della notte. Bradipodiario ha la saggezza di copiare le leggi della natura. Cerca la lentezza senza togliere nulla al rito e al ritmo. Così anch’io oggi scendo dalla bici e assolvo il mio rito propiziatorio. Scarto mangio mi nutro di un bacio fondente e ti offro l’oracolo. – La normalità è una strada lastricata: è comoda per camminare ma non cresce nessun fiore. – Vincent Van Gogh (N.182) (Laura Morelli)

__

Quanto si perde, nel passaggio dall’infanzia alla vita adulta? Una settimana fa Torino si è dipinta di neve e nonostante l’evento fosse alquanto magico da un punto di vista visivo, la maggior parte degli abitanti della città si è concentrata soltanto sui disagi che ne sono conseguiti. I miei occhi, invece, si sono posati sui volti estatici dei bambini, sulla gioia incontenibile che mostravano ad ogni passo. Certo, i disagi ci sono stati, ma è proprio vero che nulla è più magico e puro della visione di un bambino. E con questa immagine vi auguro di ri-scoprire il bambino che c’è in voi, e non solo in queste giornate. (Laura Rissone)

___

Quando è stato chiesto ad ognuno di noi un pensiero natalizio da pubblicare sul sito, il mio primo pensiero è stato “e quando lo scrivo?”. Anzi, addirittura “quando lo penso?”. Perché da una quantità di giorni ormai imprecisata le mie giornate sono un continuo correre e rincorrere situazioni che continuano comunque a sfuggire al mio controllo e che mi lasciano la sera in stato catatonico sul divano. E tutto questo contro la mia volontà, che è bradipa fin nel profondo dell’animo. Penso che forse sarebbe necessario fermarsi un attimo a riflettere e capire cosa spinge tutti quanti a questa frenesia di acquisti/riunioni/cene/pranzi e chi più ne ha, più ne metta. Perché sembra che a Natale debba finire il mondo e che nulla abbia un senso se non viene fatto/compiuto/preparato entro il 25 dicembre? Cosa è andato storto nell’evoluzione dell’umanità per portarci a questo punto? Ecco, intanto che io cerco una risposta a queste domande, vi auguro di cuore non tanto di trascorrere delle serene festività (anche quello, s’intende) quanto di ritrovare un nuovo equilibrio nella vita. (Sara Migliorini)

___

Del Natale mi ritorna uno ricordo lontano collaterale, che per tanto tempo è rimasto nascosto. Se cerco con la memoria di disperdere le chiassose voci infantili che avevano l’albero come epicentro, posso vedere nitidamente ai margini dall’attenzione generale mia nonna defilata e intenta a recuperare le carte deflagrate, gli involucri lucenti dei vari regali che i nipoti avevano sbranato. Li ricomponeva con pazienza e li ripiegava per riporli in un cassetto. Alcuni erano ancora buoni per incartare altri regali. Perché altri sarebbero venuti. Quel cassetto diventava uno scrigno di quelle luci riflesse, argentate e dorate, dove si erano specchiate le nostre attese di qualcosa di inatteso. Quel gesto raccoglieva i frantumi dei desideri, sempre un po’ delusi nel dopo, per riportarli a quella lucentezza integra del prima. Ci sarebbe stato un altro Natale e lei stava già preparando il suo avvento. Teneva accesa quella stella polare che ci avrebbe guidato ancora nell’attraversamento dell’anno venturo. Quando tutti ci saremmo ritrovati. E mi chiedo se la forza vitale di questa festa non sia sempre stata proprio nell’eco del suo intramontabile richiamo che non si spegneva neanche quando decorazioni e involucri lucenti erano riposti nel buio di un cassetto. (Umberto Scopa)

___

E se, care lettrici e cari lettore, volete aggiungere un vostro pensiero, lo spazio commenti è a vostra disposizione, e sappiate, che lentamente, risponderemo, e se quello che vi proponiamo sucita il vostro interesse, dateci una mano a proseguire il cammino… e ricordatevi che tutto quello che è squisito matura lentamente (Arthur Schopenhauer)

___

Foto: Giuseppe Rissone

___

___

 Bradipo Reporter ritorna giovedì 29 dicembre

___

One Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *