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La poesia è catarsi interiore che ti costringe a confrontarti con te sesso.
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Inizio questo percorso di poesia in tutte le sue forme, grata per esser stata accolta in questa bradipo-rubrica che mi ha affascinato dalla prima volta che ho aperto il sito per l’originalità delle sue performances.
Intendo parlare di poesia e di tutto quello che le concerne per allargarne la conoscenza ed espanderne il profumo. La poesia è poco diffusa e poco avvertita, in un mondo in cui si è persa anche la voglia di leggere e di apprendere.
Cos’è poesia.
Poesia è il poeta, che vive un emozione; è il poeta che prende la penna che non ha bisogno di essere guidata e scrive.
La poesia esiste da sempre ed esisterà sempre; sarà la poesia che salverà il mondo.
Il poeta chiede bellezza, quella bellezza che rientra nella fragilità umana, dove essere se stessi è doveroso per esprimere le immagini dell’anima,
Quel luogo è la poesia, che rivendica la propria libertà, si espande, scappa e si ferma ovunque: nel cielo, nel cuore, nei social, per riservare uno spazio al mondo interiore, per emozionarsi ancora.
La poesia è catarsi interiore che ti costringe a confrontarti con te sesso.
E’ liberazione da legami stretti.
Scrivere poesia non è una questione di scelta, ma un’esigenza interiore difficile da fermare e la penna va e trascrive emozioni e immagini posate sulla carta che hanno bisogno di esprimersi: scrivere diventa una necessità.
La poesia è capace di catturare impressioni, stupore, meraviglia, angoscia, dolore e di trasmettere ogni sentimento attraverso la parola.
La parola, la meraviglia della parola che scaturisce dal profondo e vola sulle ali dell’aquila.
É profonda introspezione, vissuta e trasmessa.
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Cala la notte e sono ombre
sul cuore
e c’è un dovuto,
un non risolto che torna
appoggiato su rami spogli.
Nulla è come prima
e nulla è cambiato al punto di non ritorno.
Gli occhi si voltano a salutare sentieri
e le aquile volano da sole.
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Dalla raccolta 2017 “Pensieri scomposti senza risposta”
©Caterina Oddenino
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L‘alba del giorno di festa
regala colori e la luna
ormai pallida saluta il sole.
Accolgo l’abbraccio dei platani
come un dono.
La bellezza del giorno mi avvolge
e la vita si posa sulla mia mano,
mentre i battiti del cuore si amplificano.
Raccolgo i fiori della luce
e ne faccio un bouquet
per profumare la mia casa.
Oggi sto con me stessa.
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Dalla raccolta “Sono cappelli colorati” 2023
©Caterina Oddenino
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ACROSTICO
La liquirizia
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L’alba trascende la notte
Attesa e
Lenta
Incantata
Quasi
Un soffio tra le ciglia.
Immagini evanescenti
Rotolano
Impalpabili sul cuscino. Una
Zanzara posata sulla liquirizia
Inebriante, intensa, invadente
Attende.
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Dalla raccolta “Sono cappelli colorati” 2023
©Caterina Oddenino
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Dalla raccolta “Haiku nel vento”
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Cinge nel sole.
A discesa rapida.
luna di vetro.
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Memoria antica
appoggia eco dissolta
senza ritorno
∼
Arresa all’alba
luna celata attende
voci del vespro
∼
Onda effimera
impermanente attende
riscatto avito
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Il cielo grigio
tristeggia. Nel canto
la penna scorre.
∼
Un ‘arcana ombra
antica argentea attende.
Luna a scendere.
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Foto: pixabay.com
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Ampio Respiro ritorna mercoledì 8 novembre
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Una delle definizioni più persuasive e umanistiche della poesia che abbia mai conosciuto mi è stata trasmessa in un ambito coabitato da persone altamente fragili e sensibili. Ed è originariamente una definizione di un poeta afgano: “la poesia è un ponte tra chi non ha più e chi non ha ancora”.
L’altra è una definizione apparentemente più tecnica, ma assolutamente profonda e l’ho appresa citata dalla poetessa piemontese Maria Luisa Spaziano, con riferimento all’immagine arcaica e non solo cristiana della croce: “la poesia è l’incontro tra il fenomenico e il simbolico”.
Di entrambe, si può sfrondare l’aspetto denotativo e assorbirle facendo risuonare quel che abbiamo vissuto e viviamo.
La poesia è strettamente legata alla vita e perlomeno dalla tradizione dei Lirici greci, alla sensibilità e allo sguardo del poeta o poetessa.
Ma è anche un dono verso l’altro.
Verso il diverso.
Anche sulla base di queste considerazioni, continuo idealmente a credere e forse a illudermi che se si leggesse e contemplasse di più la vita e le poesie di ogni tempo e origine, il dialogo tra differenze ne guadagnerebbe e forse addirittura ci sarebbero meno disastri e guerre.
Ripeto, forse sono pie illusioni, ma da bradipo idealista ritengo che ci sia un fondo di verità relativa… È accaduto in certi frangenti storici molto diversi da quello attuale e grazie ad una serie di concomitanze e aperture culturali e mentali.
Credo occorra considerare poetico, nel senso di generativo, il proprio cammino esistenziale. E non con preconcetti e pregiudizi morali.
Così forse la poesia potrebbe essere anche altro, oltre a catarsi e liberazione, ma vera trasformazione.
Buona vita e buona poesia a tutti e tutte.
Sulla POESIA, una riflessione in forma di … poesia:
Da dove scaturisci/armonico pensiero/ che vagoli nell’aria/finché ti posi in cuore?
Di gocce sulla pelle/sei liquida musica:/da melodici pori/ossessiva trasudi/e nell’aria ritorni/colorato pensiero.
Sei percorso di ragno/che tesse la sua tela,/sei tremolante sprizzo/di luce di falena,/lucertola di giorno/lucciola nella notte.
Tu il ritmo del tempo/sul foglio puoi posare/trasformando parole/in esistenza d’ombra.
Una nota sulla riflessione di Enea: penso che il cognome della poetessa sia Spaziani.