Perché Sanremo… È Saremo

di Laura Martini

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C’è sempre una canzone che ha le parole che tu non hai

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Quest’anno, per la prima volta, ho visto tutte le serate del Festival di Sanremo, nessun motivo particolare, se non semplice curiosità e la possibilità di conversare, con cognizione di causa, con i miei studenti che, puntualmente ogni anno, mi coinvolgono nei loro commenti mattutini.

Non volendo però essere solo una spettatrice passiva da divano, altrimenti il rischio di addormentarmi dopo la terza canzone sarebbe stato quasi certo, ho pensato di motivare la mia e loro partecipazione in modo divertente, motivandoli a sviluppare un pensiero critico emotivo rispetto alle canzoni ascoltate.

Li ho quindi sfidati a ricercare liberamente, nei testi delle 28 canzoni in gara, frasi, pensieri, che li rappresentassero e che avrebbero voluto scrivere nei loro diari, perché quelle parole le sentivano parte della loro vita.

Queste, che elenco di seguito, sono solo alcune delle scelte più gettonate, per ciascuna ho sintetizzato parte delle riflessioni che le hanno accompagnate.

Ognuna mi ha confermato quanto, anche i cantanti presentati come duri e trasgressivi, abbiano in realtà un animo sensibile, che nascondono giocando più sul look che nei testi delle canzoni.

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    • NON SENTIRE IL PESO DELLE ASPETTATIVE

Facile a dirsi, ma nella realtà i ragazzi vivono costantemente in uno stato d’ansia, per alcuni è una compagna di viaggio usuale; molte delle loro difficoltà nascono da questa angoscia, che non sanno gestire e non vogliono chiedere aiuto per affrontarla.

    • SOGNI TROPPO GRANDI PER QUESTE TASCHE

La grandezza dei loro sogni non combacia con ciò che ritrovano nella realtà circostante, dove sono considerati ancora piccoli e quindi incapaci di poterli realizzare, ma hanno la consapevolezza che dipende da noi adulti ciò che diventeranno.

    • Il CUORE E’UN’ARMATURA CI SALVA MA SI CONSUMA

Le loro emozioni partono e si consumano in quella parte di loro che non include la razionalità, trovano difficoltà ad adattare la propria bussola interiore con il mondo esterno.

    • SIAMO I MOSTRI E LE FATE

Perfetta sintesi del periodo adolescenziale, a volte questa trasformazione avviene così repentinamente che li spaventa, più di quanto succeda a chi sta loro intorno.

    • COME UN SILENZIO CHE RACCONTA TUTTO

Il silenzio è un ottimo alleato per evitare di scoprire le loro idee, credono di non essere mai adeguatamente ascoltati, così i loro silenzi in realtà sono più fragorosi di un urlo in una stanza vuota.

    • VESTITI LARGHI AMICI STRETTI

L’abbigliamento è la loro carta d’identità, a volte segue la moda, a volte invece è la possibilità di essere accettati dal gruppo o al contrario cercare una diversità che renda esplicita la loro personalità, ma se si parla di amicizia, le loro scelte sono decisamente più selettive.

    • LA MIA LINGUA E’UN MITRA

L’istintività, prevalente in questa fase della vita, trascende spesso in un linguaggio forte che può colpire nel profondo, non c’è cattiveria, ma troppo spesso manca la consapevolezza che le parole hanno conseguenze su chi le subisce.

    • SEGUENDO GLI ALTRI LASCIO INDIETRO ME STESSO

Si preferisce seguire il gruppo per non uscire da una zona confort, che li rende invisibili o visibili senza però mai esporsi completamente, per paura di esplorare se stessi si preferisce essere qualcun altro.

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La seconda parte del gioco è stata invece corale: abbiamo assemblato come un puzzle, alcune frasi rimaste, così da costruire un brano inedito, che avesse un senso logico e un ritmo all’interno di ogni singola strofa.

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Se AMARSI dura più di un GIORNO

Il RISULTATO non cambia

le CANZONI d’AMORE sono meglio STONATE

perché non si fanno ACCORDI con i RICORDI

Ho bevuto il tuo BACIO e ho sentito la parte MIGLIORE di te

sono annegato in una LACRIMA

come il vino che mi ubriaca

Tutto quello che ci serve è in un BATTITO

sulla mia PELLE sfogli un FOGLIO bianco

che disegni con i tuoi SILENZI a matita

Una sbavatura lascerà una SCIA di passi sull’OCEANO

e VITE frammentate senza VERITA’

Ho imparato a volare

dopo che mi hanno spezzato le ali

e correre fuori mi lascia fermo dentro

perché ho il destino stanco

come in una NOTTE che è solo un giorno che riposa

conto le STELLE come fossero NEI.

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….manca la parte musicale ma ci stiamo pensando… Grazie ai miei SUPEREROI che hanno ispirato questo articolo e alla loro creatività che mi emoziona quotidianamente.

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Sportivamente Prof ritorna sabato 29 aprile

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