La Sanità Cubana

Cuba: una meta agognata, un popolo mai sottomesso alle grandi potenze, un viaggio del 2015 raccontato in 10 appuntamenti.

Nello scorso appuntamento vi ho lasciato con queste parole: qualcosa di storico stava per accadere… Cosa che puntualmente è avvenuta: Obama fa la dichiarazione che Cuba è stata cancellata dalla lista dei paesi che alimentavano il terrorismo e che era arrivato il momento di smettere con l’embargo. Ancora un paio di giorni e ci sarebbe stata la conferenza congiunta tra Obama e Raul Castro con la storica stretta di mano fra i due capi di stato. Alla notizia, dataci in tempo reale, un abbraccio liberatorio di felicità tra lui, Erasmo e l’autista, nonché stretta di mano a noi, testimoni di questo storico passaggio. Intanto il nostro autista macinava chilometri e, alla fine, arriviamo a Baracoa. Il nostro albergo è praticamente un piccolo villaggio vacanza, recuperato in un vecchio fortino. Tutto scale, niente ascensore, piscina e zona bar. Qui ci fermeremo un paio di notti.

Sistemati i bagagli in camera ci prepariamo per la cena e poi usciamo per fare una passeggiata da soli nel centro città. Il centro non è molto grande, ma in compenso è vivo, profumi di cibo grazie ai paninari per strada, profumi di cucina per il gran numero di locali presenti, profumo di alcol per via delle numerose bottiglie di rum che circolano tra la gente, ma anche musica, tanta musica. Quest’ultima proviene da quasi tutti i locali, ma principalmente da una “Casa de la trova”, anche qui presente; musica suonata dal vivo e gente allegra che balla e che invita a fare altrettanto.

Non manca un piccolo mercatino di souvenir per turisti, piccoli oggetti di artigianato in legno, monili e piccoli strumenti musicali. Gironzoliamo un po’ e poi torniamo in albergo per la notte: la visita alla città la faremo domani mattina. Il giorno dopo, dopo una piccola colazione, di buon’ora usciamo per il giro della città. Baracoa come già scritto è stata la più antica città dell’isola.

È su queste spiagge che Cristoforo Colombo approdò nel suo viaggio che lo portò alla scoperta dell’America; nella cattedrale si conserva la croce originale portata dall’esploratore. Fuori dalla chiesa c’è il monumento all’indigeno, primo ribelle morto sacrificatosi per la libertà della città. C’è molta attività in questi giorni perché si stanno preparando i seggi in vista delle nuove elezioni politiche che si terranno fra pochi giorni: i vari comitati elettorali stanno ultimando le loro liste e qualche manifesto con gli immancabili slogan si comincia a vedere in giro.

Comunque il nostro giro ci porta a vedere come la gente vive la sua quotidianità: ci sono file ordinate davanti agli uffici e alle banche. Ma ci sono anche file ordinate presso i vari negozi e davanti alla farmacia, che Erasmo vuole farci vedere. Una premessa è d’obbligo: nell’isola di Cuba esiste un dispensario medico presso qualsiasi agglomerato di case, che siano una frazione, una borgata o un piccolo paesello. Qui c’è un medico, residente e non condotto, al servizio di 600 persone in media, a disposizione tutti i giorni per l’intera giornata.  Per fare un confronto da noi, in Italia, un medico di famiglia può avere fino a 1500 pazienti, lavora in ambulatorio ad orario e, a volte, solo su prenotazione. Grazie all’embargo, anche i medicinali prodotti dalle case farmaceutiche, sono rarissimi, ma loro hanno sviluppato molto lo studio di quanto poteva offrire la natura e sono riusciti a sviluppare una medicina alternativa in grado di curare al meglio qualsiasi malattia.

Non è un caso che la miglior assistenza sanitaria sia cubana. Il medico ti visita, individua la tua malattia, ti prescrive la medicina e ti fornisce la ricetta che porterai in farmacia dove verrà prodotta nella quantità a te necessaria, senza esagerazioni. Una medicina vera, fatta solo per te. Ecco che allora anche la visita alla farmacia è da fare per scoprire anche questo aspetto di Cuba: un cartello affisso indica quali medicinali si possono produrre e sugli scaffali c’è una lunga serie di botticini con i vari ingredienti necessari. (10. Continua)

GIANFRANCO GONELLA

Foto: Gianfranco Gonella

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