La Normalità

di Gianfranco Gonella

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Per fortuna puoi sempre contare su una stampella

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Passate le celebrazioni per il 25 Aprile, cari amici bradipolettori ci ritroviamo in piena campagna elettorale. Per alcuni saranno solo le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo, ma per molti altri saranno anche elezioni amministrative, per la nomina di nuovi sindaci e, soprattutto, nuovi presidenti di regione.

Abbiamo visto che un campo largo, basato su programmi condivisi, come in Sardegna, ha dato risultati che alla vigilia non si pensava. In Abruzzo invece i numeri non hanno dato i risultati sperati portando così alcune forze politiche a affossare il progetto comune.

Ecco che Azione si trova a fare da stampella in Basilicata dove prende circa 20000 voti. Se questi voti li si sottrae alle destre e li si somma a quelli ottenuti dal centrosinistra i numeri arrivano quasi alla parità. Col senno del poi…

E che dire dei numeri in parlamento per votare il tanto vituperato decreto superbonus che, con l’astensione di una forza di governo, sarebbe stato bocciato. Per fortuna, loro, ecco arrivare la stampella renziana, così il decreto passa. Proprio così, quando c’è una seria possibilità di mettere in difficoltà l’esecutivo ecco arrivare come per magia, la stampella.

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Noi piemontesi saremo tra quelli chiamati a votare per la presidenza regionale. Stando ai sondaggi le destre avranno sicuramente la riconferma della presidenza piemontese con uno scarto percentuale di 20 punti rispetto al centrosinistra. Il M5S sceglie di correre da solo ed è accreditato per il 9% circa.

Ora anche sommando i presunti voti del centrosinistra con questi ultimi le percentuali si scarto diminuirebbero, ma non sarebbero comunque sufficienti per la vittoria.

Ma io penso che, sempre secondo i sondaggi, c’è una grossa percentuale di indecisi, circa il 24% e che se questi si trovassero di fronte ad uno schieramento compatto e coeso, forse un poco di indecisione la riporrebbero nel cassetto.

Mi spiace ricordare che sempre grazie a questo movimento che corse da solo nel 2010, aprì le porte alla regione di un certo Cota, noto per le mutande verdi, il quale con la sua giunta aprì una voragine nei conti pubblici regionali distruggendo di fatto la nostra sanità, della quale stiamo ancora pagandone le conseguenze.

Ma tant’è, la storia non l’abbiamo studiata a sufficienza.

Anche qui mi tocca parlare di stampella ad una giunta che ha abiurato una buona legge che contrastava in modo efficace il gioco d’azzardo, che ha come uomo di spicco un assessore dal cognome colorato, che ogni 3×2 si inventa qualcosa per affossare i diritti della povera gente per favorire le lobby di potere, che nulla ha fatto per risolvere il problema delle liste d’attesa per visite mediche specialistiche.

Però hanno terminato la autostrada Asti-Cuneo, hanno ripristinato le linee ferroviarie per i pendolari, hanno contribuito notevolmente alla messa in sicurezza di scuole, hanno ridotto in maniera strutturale le fonti di inquinamento, hanno avuto voce in capitolo con Stellantis assicurando il lavoro reale e duraturo per le maestranze….

O forse era solo un sogno, mi ero illuso che almeno una delle scorse promesse elettorali fosse stata attuata. E non voglio neanche prendere in considerazione le promesse di oggi, mi farei troppo male. In poche parole, la normalità, come il titolo dell’articolo. Meglio dedicarmi alla parte musicale.

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Il brano che da il titolo è suonato dal gruppo torinese “L’angolo buio” ed è del 1972. Incideranno per una piccola etichetta, la Prince, specializzata fino a quel momento nella pubblicazione di dischi folk piemontesi. L’album verrà stampato in poche centinaia di copie, alcune solo con una copertina di prova in bianco e nero. Conterrà dieci brani che spaziano fra il rock con fiati, R & B e qualche rimando al beat degli ultimi anni. Suonarono solo nell’area torinese e si sciolsero nel 1974. I componenti erano Luciano Menzio, chitarra e tastiera, Alberto Rubbio, batteria, Pierpaolo Zappardo, chitarra, Francesco Vannucchi, basso e voce, Salvatore Marino, tromba e Tonino Farsaci al sax e flauto. Come al solito qui il link per l’ascolto.

Foto: ilgiornalaccio.net

Il Mito Ostinato ritorna lunedì 17 giugno

4 Comments

  1. Bruno Reply

    L’unica cosa che mi viene in mente e che auspico per questi signori è la famosa frase attribuita a Bakunin: una risata vi seppellirà… questo fa capire che ho i capelli bianchi e come la penso… prendendo in prestito il titolo della canzone proposta dall’autore dell’articolo siamo finiti in un angolo buio e nessuno se ne accorto, nemmeno quelli che avrebbero dovuto “vigilare”! Poveri noi…

  2. Claudio Savergnini Reply

    Prendo due frasi dal tuo articolo per questa mia riflessione:
    1 le “mutande verdi”
    2 “la storia non l’abbiamo studiata a sufficienza…”
    La prima questione che si pone è quella della memoria: per capire il tuo riferimento sulle “mutande verdi”, per esempio, io ho dovuto consultare internet, perché avevo completamente dimenticato quel dettaglio sugli allegri rimborsi spese della nostra giunta.
    L’altro aspetto che riguarda la seconda frase è la comprensione; vale a dire dire che non sempre ciò che viene “studiato” è anche capito.
    Gran parte delle promesse elettorali (che sarebbe più corretto definire “bugie elettorali”) sono ventilate ai potenziali elettori senza copertura economica. Per fare un esempio comprensibile a tutti è come se un genitore promettesse al figlio di comprargli una bella Maserati, come regalo per la laurea, ben sapendo di non avere in banca i fondi necessari e nemmeno le credenziali per ottenere un prestito. E i nostri politici fanno così da sempre: manifestano l’intenzione di ridurre qualche tassazione o di attuare disposizioni che porterebbero dei bei risparmi per tutti, salvo poi non attuare nulla di quanto espresso in campagna elettorale. Sarebbero molti gli esempi, ma ne basti uno per tutti: le accise sui carburanti. Quello è un cavallo di battaglia che senti sempre rispolverare prima di ogni tornata elettorale: lo promose Renzi, lo dichiarò Salvini e addirittura la Meloni ne fece un video, cinque anni fa, che mi era sfuggito allora ed ho scoperto da poco. Vale la pena andare a vedere quella scenetta che dura meno di un minuto e mezzo (lascio il link alla fine). Ora ammettiamo pure che la prima volta che si è sentita questa buona novella un gran numero di ingenui elettori vi abbia creduto; ma diversi governi tanto di destra quanto di sinistra si sono succeduti senza che ciò accadesse mai. Il perché è molto semplice: se dovessero rinunciare agli enormi introiti derivati da quelle tassazioni, le casse dello Stato, che già fanno acqua da più parti, si svuoterebbero ulterirmente di svariati miliardi. A riprova di quanto ho appena detto, ecco la novità: siccome le auto a benzina e diesel verranno progressivamente sostituite da quelle a trazione elettrica, le accise sui carburanti produrranno di conseguenza sempre meno gettito fiscale; il governo sta già studiando il modo di applicare quelle stesse imposte anche alle batterie, per non perderci nemmeno un euro! E questa non è una mia fantasia, ma una notizia: lo ha detto l’attuale ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, meno di dieci giorni fa.
    Eccolo il nocciolo della questione: la gente non capisce, anche se gli eventi, la “storia”, ce li ha costantemente sotto gli occhi.
    Inoltre nessuno ricorda mai nulla: Renzi disse (ci sono video e registrazioni in rete) che se avesse perso nel referendum costituzionale, lui, testuali parole, “avrebbe considerato chiusa la sua esperienza politica”. Più chiaro di così… era il 2016, ma oggi ce lo ritroviamo addirittura a fare da stampella a chi ne abbisogna!
    Io però non posso concludere con le solite frasi del tipo “dovrebbero vergognarsi” o “hanno la faccia come il c…” ed altre similari; no, perché quesi politici hanno ragione! Loro mentono sapendo di mentire, perseguono i propri interessi e fanno semplicemente quello che noi gli lasciamo fare senza castigarli mai. Se uno ci ha già preso per i fondelli una volta, noi votiamo l’altro, che però ha usato le stesse argomentazioni e fatto le medesime promesse. Chi dovrebbe vergognarsi allora? Noi o loro? Siamo gente che si pasce della propria ignoranza e che quando alla porta di casa si presenta un sedicente operaio che, con la scusa di malfunzionamenti delle rete elettrica o del gas ci chiede di mettere tutto l’oro e i gioielli in un sacchetto e poi chiuderlo in frigo (per proteggerli dalle radiazioni) lo facciamo senza obiettare. E vale poco la scusante dell’anziano fragile e indifeso, perché l’ultima truffa di questo tipo andata a segno poco tempo fa è stata perpetrata ai danni di un uomo di sessantatrè anni. È ovvio che persone che riescono a credere che l’oro e il diamante (due elementi incorruttibili per antonomasia) si possono proteggere chiudendoli nel frigorifero, quando poi vanno alle urne cedano alla tentazione di dare credito a quel politico che gli ha promesso che farà passare il pieno dell’auto da cinquanta a quindici euro, se solo riuscirà ad accedere alla “stanza dei bottoni”.
    Io posso solo consigliare a costoro di acquistare un bel frigorifero blindato con apertura a combinazione e tenerci i loro beni più preziosi; per la carne e le verdure, potete sempre metterle sotto il materasso; date retta, fate così che vi conviene!

    Per chi vuol farsi ancora una risatina amara, ecco il lnk del brevissimo video di Giorgia Meloni che va a fare il pieno dal benzinaio.
    https://www.youtube.com/watch?v=xYMUibdBoic

  3. Silvio Marengo Reply

    Il contrasto al gioco d’azzardo che era stato messo in atto dalla precedente giunta di centro sinistra alla regione era una cosa validissima, perchè già nell’anno successivo il gioco alle macchine “mangiasoldi” era diminuito di una percentuale considerevole, evitando di mandare molte famiglie sul lastrico. Purtroppo è stato eliminato, in nome della libertà di fare impresa. ma le imprese sono soggette a controlli molto scrupolosi e pesanti da parte della Guardia di Finanza, per evitare evasione , e anche queste sedicenti “aziende” dovrebbero essere controllate e se non sono in regola, chiuse.

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