La Ballata Dell’Eroe

Senza impegni lavorativi, posso andare in vacanza quando e dove voglio… così una sera in albergo davanti alla Tv, ancora un morto sul lavoro…

Cari amici bradipolettori, la fortuna di non avere più impegni lavorativi, mi permette di poter scegliere quando andare in vacanza sfruttando i periodi migliori sia dal punto di vista climatico e, soprattutto, economico. Questa introduzione non è fatta con lo scopo di suscitare in voi invidia nei miei confronti, ma per potervi raccontare quanto leggerete. Sono rientrato da quindici giorni di mare passati all’estero. Bello il mare, bei giorni di sole, caldo il giusto. Ero all’estero e, nella struttura dove alloggiavo, la televisione a disposizione nelle camere riceveva, se pur a singhiozzo, ben quattro emittenti italiane: RAI1, RAI3, Italia1 e Canile, ops… Canale5.

La sera, prima di recarmi a cena, accendevo la televisione per guardare il quiz preserale di RAI1 imperniato sulle parole, cercando di rispondere io prima dei concorrenti, quasi un cruciverba senza schema. Come detto questi canali funzionavano un po’ a singhiozzo tanto che, a volte, alcuni non si vedevano e fra questi proprio RAI1. Questo succedeva martedì 1 di ottobre.

Accipicchia, penso, così mi fermo su RAI3 e, dopo Geo, un bel programma che potrei dire sostituisce degnamente quello che una volta era “La TV dei ragazzi”, parte il TG. E la prima notizia è quella che nello stabilimento FCA di Cassino, un operaio di 40 anni era morto schiacciato da un macchinario mentre ne stava facendo manutenzione. L’ennesimo morto sul lavoro e non in una “boita”, una piccola officina, non nell’azienda agricola famigliare, ma nella grande fabbrica dove la sicurezza dovrebbe essere la priorità verso i lavoratori. Una notizia sconvolgente.

Ma quello che mi ha fatto andare su tutte le furie è stato che, non avendo capito bene se l’operaio fosse un dipendente FCA o un poveraccio di qualche ditta esterna addetto ai lavori di manutenzione che la grande fabbrica appalta, decido di guardare anche il notiziario di Canale5 che sarebbe iniziato da lì a poco. Così faccio, parte la sigla, normalmente come in tutti i TG c’è un riassunto delle notizie principali e poi partono i servizi….e invece niente. Prima, e quasi unica notizia di quello che dovrebbe essere il TG più importante della rete ammiraglia Mediaset, collegamento con lo stadio della Juventus perché da lì a poco sarebbe iniziata la partita di coppa.

D’accordo, con tutti i soldi spesi per poter trasmettere la principale partita delle italiane potevano anche giustificare la collocazione del servizio, ma che questi praticamente monopolizzasse tutto il notiziario, lasciando la situazione politica nostrana in secondo piano, la manovra economica, la cronaca sulla imminente crisi dovuta ai dazi americani e, quasi fosse un fastidioso brufolo da eliminare prima possibile, un breve accenno all’incidente sul lavoro. L’ho scritto apposta, brufolo, perché per molti ormai le notizie dei morti sul lavoro sono noiose, fastidiose, da eliminare prima possibile. Dall’inizio dell’anno sono 700 le persone che hanno perso la vita sul lavoro, in dieci anni se ne contano ben 17000 e lo scrivo anche in lettere per far notare bene la cifra: diciassettemila, una strage, peggio che in una guerra.

Anche se sembra davvero che andare a lavorare oggi sia come andare in guerra: esci di casa e non sai se ne farai ritorno, un po’ per le condizioni di lavoro, un po’ per i pericoli del viaggio tra andata e ritorno casa-luogo di lavoro. Come l’eroe cantato da Fabrizio nella canzone che dà il titolo all’articolo.

Un operaio, Marco Bazzoni tiene aggiornato un elenco di chi ha perso la vita, annotando il nome, l’età e le circostanze del decesso. Dice per ridare un minimo di dignità a queste persone, quasi come fa Libera tutti gli anni leggendo i nomi dei caduti di mafia. Vi lascio il link per andare a leggere l’articolo che lo cita.

Il 13 ottobre è stata celebrata la giornata dedicata ai morti sul lavoro e mentre Mattarella parlava, un agricoltore di 32 anni moriva travolto dalla macchina che stava sgranando i fagioli. Fagioli come i brufoli, da schiacciare. Ma per Canale5 era più importante la partita. E, per i miei più affezionati lettori, non ditemi che sono prevenuto verso le reti del biscione: vi ho solo narrato un episodio, forse un caso, chissà.

GIANFRANCO GONELLA

Foto: repstatic.it – jobnews.it

Il Mito Ostinato ritorna martedì 12 novembre

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