In Ricordo Di Nanni

di Giuseppe Rissone

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Gandhi sosteneva che vivere semplicemente, permetteva agli altri semplicemente di vivere, un motto che Nanni ha perseguito con costanza e determinazione.

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Chi era Giovanni Salio, detto Nanni? Un ambientalista, un pacifista, un nonviolento? Termini corretti ma allo stesso tempo riduttivi per definire la sua ampia attività. Si è occupato di ricerca, educazione e azione per la pace, ed è stato tra le voci più autorevoli della cultura nonviolenta in Italia, il suo impegno in politica si è dipanato nelle file dei Verdi. Nasce nel 1943 a Torino nel quartiere di San Salvario, muore il 1 febbraio del 2016. Antimilitarista fin da giovane, negli anni ’70 ha partecipato con altri attivisti del Movimento Internazionale di Riconciliazione e del Movimento nonviolento alle lotte per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare.

Ai giardini Cavour, vicino alla statua di Gandhi e al tiglio che il Comune di Torino aveva piantato in suo ricordo, si è svolta lo scorso 1 febbraio una cerimonia in suo ricordo. La targa, apposta nel 2017, per onorare Nanni, “operatore di pace” era stata vandalizzata e recentemente il Comune ne ha apposta una nuova. La cerimonia è stata organizzata dal Centro Studi Sereno Regis – che Nanni ha contribuito fortemente a fondare e ne è stato presidente sino alla sua morte – insieme all’Istituto Comprensivo Tommaseo, con la partecipazione del coro della scuola, che ha eseguito due canti e ha letto in ricordo di Nanni “Il talismano di Gandhi”.

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L’insegnamento di Nanni, è più che mai attuale oggi, che vede diverse zone del mondo vivere l’atroce esperienza della guerra, con l’incubo del rischio nucleare mai così vicino (90 minuti alla mezzanotte, secondo l’orologio degli scienziati atomici) e del riscaldamento globale sempre più devastante. Raccogliere il suo testimone è più che mai doveroso, Nanni ha saputo proporre un’alternativa non-violenta come soluzione delle controversie.

Nei miei oltre vent’anni di attività sociale nei vari quartieri di Torino, ho avuto modo d’incontrare in diverse occasioni le attività del Centro Studi Sereno Regis, ed in particolare nella persona di Nanni, che sapeva proporre un punto di vista “alternativo” in merito ai conflitti, e non solo quelli bellici. In molti, a Torino ma non solo, ricordano e rimpiangono il calore della sua umanità, della sua attenzione per tutte e tutti, la generosità e l’esempio della sua testimonianza rigorosa e coerente. Il motto di Gandhi “Vivere semplicemente, per permettere agli altri semplicemente di vivere” , è stato da lui perseguito con costanza e determinazione.

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Foto: serenoregis.org

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Bradipo Reporter ritorna giovedì 16 febbraio

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2 Comments

  1. BRESCIANI Giovanni Reply

    Ho avuto il piacere di conoscere Giovanni Salio nei primi anni ’70 all’Istituto Peano. Insegnava nel biennio del corso serale per periti in Elettronica. Persona gentile, disponibile, attenta e precisa, come insegnante corretto e molto disponibile nel aiutare in particolar modo gli alunni più carenti ed in difficoltà ed a proteggerli dai compagni sapientoni. Ho avuto di Lui un buon ricordo, al di fuori della scuola l’ho incontrato diversi anni più tardi, per puro caso, nella zona di via San Secondo dove per il Comune si interessava ad un progetto di tutela ed inserimento giovanile. Riporto qui le parole di un amico a cui ho mandato questo articolo in quanto so che legge le nostre rubriche e non sapevo invece che ha conosciuto “Nanni”.: “Che belle queste parole a ricordare il mio caro amico Nanni Saglio. Abitava in una vecchia casa qui in via Madama difronte alla piazzetta Govean, ancora con il gabinetto in comune sul balcone. Molto attivo nell’oratorio della nostra parrocchia. Era sempre molto pronto a difendere gli umili, contro la cattiveria dei bulli, a quel tempo erano molti frequenti tra i ragazzi. Lavorava di giorno e studiava alla sera. Dopo la laurea, come spiega il commento, si é distinto in studi umanitari di grande rilevanza sociale, fino ad essere promotore dello studio Sereno Regis di via Garibaldi.” Dunque ecco come ricordiamo “Nanni”!

  2. Giuseppe Reply

    Mi fa molto piacere leggere i vostri ricordi. Un modo per ribadire che l’impegno civile e politico di Nanni ha lasciato il segno in molte persone.

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