In… Cominciamo
In… Cludiamo

di Laura Martini

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Articolo pubblicato il 12 novembre 2022 e scelto dall’autore per la riproposta estiva

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L’inclusione è cosa del cuore

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Nuovo Governo… nuovo Ministro e Ministero dell’Istruzione, a cui viene aggiunta la parola Merito al posto di Pubblica cambio che, comunque lo si traduca, non fa ben sperare riguardo a uno dei punti fondamentali per il buon funzionamento della scuola… l’argomento Inclusione.

PEI BES PAI GLI GLO GIT DSA PDP PDF… per molti sono sigle intraducibili, ma per chi, a vario titolo, frequenta il mondo della scuola, sono invece significative, perché fanno parte dei vari passaggi normativi, che hanno portato a implementare strumenti e pratiche, atte a garantire l’inclusione di tutti gli alunni, in un contesto educativo che considera centrale il valore della diversità, come occasione di crescita per tutti.

Il termine inclusione, al contrario di integrazione, non riguarda infatti solo alunni con disabilità, ha un confine molto più ampio, coinvolge anche studenti con tipologie di disturbi che possono essere passeggeri, ma che prevedono ugualmente un percorso programmatico personalizzato, per ogni singola difficoltà di apprendimento.

Credo sia un ragionamento chiaro a chiunque, sicuramente molto impegnativo nella realizzazione pratica, in quanto, la possibilità di riuscita, si realizza attraverso aspettative ed esigenze di almeno quattro realtà fondamentali presenti nella Scuola.

La prima riguarda i DOCENTI, che devono necessariamente, attraverso corsi di formazione e un aggiornamento costante, rendere più efficace, flessibile e vicina alle esigenze di TUTTI la loro didattica, mettendo quindi nel cassetto dei ricordi, il classico nozionismo della lezione frontale, per esaltare invece il potenziale del gruppo-classe, condizione essenziale per poter ovviare in parte anche al problema delle classi-pollaio.

Nuovi stimoli e motivazioni sarebbero linfa vitale per questa categoria che, al di là della passione personale, peraltro non sempre scontata, è davvero “meritevole” di riconoscimenti, di un salario adeguato agli standard di tutta Europa e di fiducia professionale che accresca la gioia pura e semplice dell’insegnare.

Altro tassello fondamentale riguarda gli INSEGNANTI di SOSTEGNO, DocentI specializzatI, non solo nella competenza rivolta agli alunni con certificazione, ma anche per il ruolo attivo che hanno all’interno della classe quale risorsa inclusiva concreta e di supporto all’Insegnante prevalente.

Purtroppo anche quest’anno ci sono ca. 80 mila cattedre vacanti sul sostegno, la procedura per abilitarsi richiede molto tempo, per contro si bandiscono sempre pochi posti rispetto alle richieste, cosicché i Dirigenti Scolastici sono costretti a “promuovere” Insegnanti a disposizione nelle graduatorie, senza una vera specializzazione in materia. 

Poi ci sono le FAMIGLIE, che hanno un ruolo primario in questo contesto, spesso ostacolato da un esagerato numero di atti burocratici, che ne limita la partecipazione sia pratica che emotiva, già complicata dal riconoscere la difficoltà del proprio figlio/a, in quanto difficile da accettare con serenità e razionalità.

A chiudere questo cerchio magico ci sono i COMPAGNI di CLASSE, che vanno adeguatamente coinvolti sia nelle strategie utilizzate che riguardo le motivazioni di quel “diverso” modo di affrontare verifiche scritte ed orali di alcuni compagni, per allontanare il pensiero che ciò sia un privilegio e provocare reazioni pericolose nella relazione tra pari.

Spiegare quali difficoltà incontra un compagno nello scrivere, nel leggere, nel far di calcolo, far loro provare concretamente quel disagio, è una condizione fondamentale se si cerca di attuare vera INCLUSIONE, attraverso un’accoglienza sincera dell’unicità, adatta a creare un clima positivo in classe.

Attuare una DIDATTICA INCLUSIVA quindi non può assolutamente prescindere dalla capacità di lavorare in gruppo, in un impegno collettivo coraggioso, dove è importante uscire dalla propria zona confort, per aprirsi a territori inesplorati, in un costante confronto, che sviluppi metodologie didattico-pedagogiche sempre più all’avanguardia, atte a far emergere le potenzialità di ciascuno.

Caro Ministro Valditara ora tocca a Lei garantire il diritto all’educazione per tutti, a prescindere dalle diversità di ciascuno, sia che derivino da condizioni di disabilità e/o svantaggio psico-fisico, che socio-economico e culturale… faccia tesoro del meglio e del peggio di chi l’ha preceduta e ascolti i consigli di chi vive più da vicino tutti i livelli di istruzione scolastica, loro sono gli interlocutori ideali e imparziali di una realtà variegata, difficile da gestire, ma capace di grandi soddisfazioni quando si sente considerata e apprezzata.

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Foto: Laura Martini

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