Il Riscatto Del Nulla

 di Gian Michele Spartano

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Tutti gli articoli di Tempio Aperto sono scomparsi, non per nostra volontà, dal sito, dopo un lungo lavoro di ricerca siamo riusciti a recuperarne la quasi totalità, questo è l’ultimopubblicato il 27/10/2022 – che il curatore a deciso di ripubblicare, i restanti sono visibili a nell’archivio della rubrica. Tempio Aperto riprenderà regolarmente a partire dal 22 settembre, ogni 15 giorni.

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Dal cilindro tricolore una donna a vessillo dell’intramontabile “Dio Patria e Famiglia”

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Il popolo dei selfies e delle Curve da Nord a Sud si è pronunciato. Il risultato?

Il primo indiscusso vincitore è l’arcipelago dell’Astensione. Che non è un gruppo di isole del Pacifico, ma i detriti sparsi in almeno 40 anni di negazione democratica, ovverosia di rappresentanza del popolo. Cosa mai poteva sortirne?

Lo scenario degli schieramenti alla vigilia della campagna elettorale si presentava molto ben definito come già scritto.

I frantumi dell’utopico “Campo Largo” approdano il terzo polo dell’accoppiata Calendulo e Arcorino da Pontassieve, i quali son già lì appollaiati comodi come avvoltoi, pronti a saltare sulle carcasse dei PD al palo del 19%; questi ultimi avviati a Congresso a scrutarsi l’ombelico e salutare Richetto in ritiro permanente a scuola, dritto a studiare!

La sinistra, quella senza “centro”, si riduce a Micronesia politica, e così resterà fino a quando un nuovo “fronte” – dai transfughi Dem, al cielo dimezzato a cinque stelle, all’area più popolare – non elaborerà una salda e condivisa identità progressista, ovvero di superamento della morsa atlantista: una sterminata selva di idee ancora del tutto incolta. Giuseppi è già lì, che sogna l’impossibile.

E così non poteva che uscire vincente dai seggi quello che non si è impedito, almeno invocando l’extrema ratio di un semplice esercizio di cittadinanza, mediante la carta del reclamo in seggio sull’illegittimità del Rosatellum; il quale premia la coalizione di destra facendola diventare maggioranza assoluta in Parlamento.

Mattarella. Nessuno osa scalfire l’ultimo totem democratico al potere; ma pure lui ha fatto la sua parte “brava”: quantomeno il protocollo, precedendo la convocazione dei comizi elettorali con un giro di consultazioni per dare l’estremo monito anti-sovranista; quantomeno usando prudenza, nel solco dei due giorni di elezione. Dritti invece allo schianto, ci si ritrova ora con un rinnovato parlamento illegale composto da individui non eletti ma nominati, che faranno del potere libero esercizio di strazio politico ed autoritarismo. Il formato compresso (da 924 a 600 membri), fornirà geometrica propulsione al malaffare.

Non era nelle corde del più Alto Colle arginare tutto ciò? L’evocazione dei fatti ci dice che l’eminente giurista nonché politico di lunghissimo corso, inchinatosi alla volontà di SuperMario di mollare anticipatamente e ordinata un’apertura urne di sole 16 ore, è stato il candido “boia” dell’ultimo scampolo di Repubblica democratica nata dalla Resistenza del 25 Aprile.

Per certi versi, l’accaduto sembra rievocare in versione 2.0 quei tragicomici atti di totale ipnotica insipienza politica e amministrativa del governo Facta e del re V. Emanuele III, che diedero stura al ventennio in camicia nera.

L’ultima parola di questo commento a caldo va comunque dedicata a chi trionfa, BoccadiRose da’ Garbatella: si è dimostrata l’unica vera “animala politica” circolante. Irresistibile capra nelle citazioni dotte, ultima l’esilarante ‘fake’ su San Francesco, mastina all’amatriciana ai fianchi del potere, incassa il massimo senza distinzioni di ceto dalle borgate alle più alte colline; in nome di un’opposizione decennale e di un disegno politico pari a zero, ottiene il botto finale dall’immortale italietta fatta di servi, furbetti e mugugnoni ignoranti armati di tweets e 64 pollici, ‘ché così ‘ia dico e ‘ia vedo bene tutta! Ed è sacrosanto attendersi che sia lei a cacciar loro in bocca la mordacchia dalla presidenzialistica piazza Colonna, a due passi da Piazza Venezia…

Essía, la “fine della pacchia”. Eia Eia Alalà!

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Foto: pixabay.com

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 Tempio Aperto ritorna venerdì 22 settembre

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