Il Problema Dell’Insonnia

di Giovanni Bresciani

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L’insonnia, colpisce un’ampia fascia della popolazione, problema di non di facile soluzione ma si può imparare a dormire bene…

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Diversi lettori hanno richiesto di approfondire e riprendere le problematiche riguardanti il sonno e in particolare dell’insonnia, di questi argomenti abbiamo già parlato in questi tre articoli: Il SonnoI Problemi Legati Al SonnoL’Insonnia. In questo nuovo articolo, il dottor Roberto Rey – presidente dell’Associazione Piú Vita In Salute – riprende i tre precedenti articoli, ampliandoli e concentrandosi sulle problematiche dell’insonnia. Ricordo, inoltre, che sono riprese a Torino le Conferenze dei Lunedì pomeriggio della prevenzione e della salute, qui potete scaricare il programma completo. Buona salute a tutti.

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Il 20-25% della popolazione accusa problemi di insonnia almeno una volta nella vita. Il consumo di pillole per dormire è sempre più elevato con conseguente vantaggio delle case farmaceutiche che le producono. L’insonnia è la difficoltà a prendere sonno, talvolta modesta ma spesso elevata. I medici la ritengono un segno di disagio e non una vera malattia; è un sintomo soggettivo misurabile solo nei laboratori del sonno dove è possibile valutare quanto e come una persona riesce a dormire. Molto spesso le persone sottoposte ai test specifici, dichiarano di non dormire anche quando gli esami elettroencefalografici registrano un tracciato del sonno che presenta caratteristiche del tutto normali.

I casi di insonnia sono tanti e diversi e ci sono persone che si addormentano con facilità, ma si svegliano a metà della notte senza più poter riprendere il sonno e soffrono quindi dell’ insonnia del mattino presto. Altri si addormentano e si svegliano ad ore giuste ma hanno nella notte un certo numero di risvegli di breve durata. Ci sono infine persone che dormono abitualmente 4-5 ore per notte e non si lamentano in quanto si sentono in forma.

Non tutti quelli che si lamentano soffrono di insonnia. Alcune persone dicono di non riuscire più ad addormentarsi, altre affermano di non riuscire più a dormire come una volta: infatti da giovani dormivano 8 ore per notte; quando con l’età perdono la capacità di dormire a lungo, ne soffrono molto e si dichiarano malati di insonnia. Altri ancora dichiarano di non ricordare se hanno dormito. Per poter affermare di aver realmente dormito è necessario ricordare con chiarezza i sogni fatti, oppure aver controllato l’ora prima di addormentarsi e successivamente l’ora del risveglio.

Dobbiamo tenere in considerazione che col passare degli anni è normale dormire meno perché il bisogno di sonno diminuisce. Molte sono le persone che dicono di soffrire di insonnia ma in realtà si tratta di una pseudo insonnia in quanto dormono ancora regolarmente. La convinzione di dormire male, si accompagna spesso al difficile rapporto con il proprio letto tanto che molti si addormentano sul divano o davanti alla televisione, ma entrano in agitazione quando si trovano nel proprio letto, così tanto da non riuscire a prendere sonno.

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Le cause di insonnia possono essere situazioni particolari dovute ad ansie, stress e preoccupazioni. Anche il dolore è ovviamente causa di insonnia. In alcuni casi la sospensione di sedativi o di sonniferi se non è graduale e progressiva può dare luogo alla sindrome da privazione di farmaci a cui ci si è assuefatti; queste persone ricominceranno a riposare normalmente appena avrà termine questo effetto.

L’insonnia non è un problema dei nostri tempi, ma è vecchio quanto l’uomo. “Hipnos” era il nome del Dio del sonno secondo gli antichi Greci e “ipnotici” è il nome dato ai farmaci contro l’insonnia.  La vita è diventata sempre più stressante col passare degli anni e di conseguenza ci siamo abituati ad assumere sempre più pillole per dormire.

Nel periodo 1925-1975 sono stati molto usati i barbiturici come terapia dell’ansia e a dosi maggiori come terapia dell’insonnia, con il rischio di crisi di astinenza alla loro sospensione.  Hanno dimostrato di avere un margine di sicurezza piuttosto ristretto per cui molti sono stati i casi di sovradosaggio. Sono state successivamente sostituite dalle ”benzodiazepine” che servono a vincere o almeno a ridurre lo stress, l’agitazione e l’insonnia e sono certamente più sicure e quindi determinano minori casi di sovradosaggio e di effetti collaterali.  Le persone che ne fanno uso si sentono meno eccitate e più rilassate. Ci sono benzodiazepine sia a breve che a lunga durata di azione (la durata di azione indica per quanto tempo il farmaco è attivo nel corpo).  Quelle a breve durata d’azione sono eliminate dal corpo in poche ore; agiscono efficacemente durante la fase dell’addormentamento, ma non sono valide per mantenere a lungo il sonno.

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Alla sera si deve evitare di bere caffè e alcolici ed evitare di fumare. Se ci si sveglia nel cuore della notte evitare di guardare l’orologio e non dire: “Non riuscirò a riaddormentarmi” o “tra poche ore dovrò alzarmi”. La persona ansiosa è spesso insonne e pertanto non deve cadere nella tentazione di guardare sempre l’ora. Di insonnia soffrono più facilmente coloro che non lavorano o che non fanno sufficiente attività muscolare durante il giorno. Inoltre fare più attività fisica quotidianamente giova a tutto l’organismo (soprattutto a muscoli e cuore).

È  invece controproducente fare sforzi muscolari prolungati prima di andare a dormire (l’attività sportiva non deve essere svolta nelle ultime tre ore che precedono l’andare a letto). Gli sport più sani per l’organismo sono: la ginnastica aerobica, il tennis, il nuoto, il golf, il giardinaggio e la pesca.

Per vivere bene bisogna saper convivere con lo stress. Se è già spiacevole la causa che determina lo stress, non peggioriamola. Non esageriamo il motivo dello stress e cerchiamo delle soluzioni. Nelle situazioni di stress l’insonnia deve essere considerata come un meccanismo di difesa del nostro organismo nel senso che la mente resta sveglia per cercare una soluzione del problema.

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Impariamo a dormire:

    1. Quanto dormire? È normale dormire da 6 a 9 ore; per gli anziani la media è inferiore: da 5 a 7 ore. Dormire di più non fa stare meglio.
    2. I sogni non rovinano il sonno ed è normale avere 4-5 periodi di sonno REM, ricco di sogni.
    3. Svegliarsi spesso, anche solo per pochi secondi è normale. Se i risvegli aumentano e durano di più, non agitatevi anzi rilassatevi e vi riaddormenterete subito.
    4. Se prendete farmaci per dormire, dopo 2 settimane l’organismo sviluppa resistenza al farmaco. Interrompete la cura gradualmente, dormirete poco per qualche giorno ma non preoccupatevi e non riprendete le pillole.
    5. La capacità o meno di dormire facilmente dipende anche dal nostro patrimonio genetico.
    6. Quando alla sera vi viene sonno non ignorate il momento propizio perché poi bisognerà aspettare la prossima occasione.
    7. La corteccia cerebrale è la sede del controllo superiore.                                                            ___

Foto: pixabay.com

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Più Vita In Salute ritorna sabato 3 giugno

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2 Comments

  1. Enea Solinas Reply

    Apprezzo come di consueto consigli e delucidazioni su temi della salute.
    Questo problema, affrontato anche in passato su queste pagine, mi interroga personalmente.
    Ho un sonno regolare, anzi direi regolato. Efficace ed effettivamente ristoratore con ausilio di farmaci, senza i quali va in tilt con estrema facilità.
    Per il resto sono molto ligio di mio a seguire buoni propositi e consigli. Bevo tè o caffè solo la mattina, rarissimamente nel pomeriggio.
    Compenso un certo intorpidimento degli stessi farmaci con attività fisica, leggera e moderata che fa bene anche per altri motivi.
    Tuttavia trovo onestamente più simpatici fumatori e bevitori di caffè che salutisti un po’ fissati quale mi sento io soprattutto su certe questioni.
    A quando una rubrica sui benefici degli “strappi alle regole”?
    Sarebbe un’ironica e semiseria promozione della salute a scanso di fisime e ipocondria.
    Il malato immaginario insegna.
    Buona salute a tutti… Buon sonno e soprattutto buoni sogni!

  2. BRESCIANI Giovanni Reply

    Gentilissimo Enea,
    Ringrazio per la lettura e la conseguente osservazione. – Per quanto concerne gli “strappi alle regole” rispondo in pieno accordo con i diversi Relatori che hanno dato precedentemente questa risposta riferendosi alla corretta alimentazione: “Lo strappo” alle corrette regole di una corretta e sana alimentazione ci può stare, però attenzione! Non bisogna ripetere lo strappo sovente, e sovente in linea di massima é consigliabile non più di due volte al mese. – Comunque personalmente penso che i fumatori non siano poi tanto “simpatici” in quanto la loro dipendenza dal fumo indica un disagio che può influire nel rapporto sociale. – Il caffè é uno stimolante che da tono e, come il cioccolato, se assunto in quantità corrette può portare anche un po’ di buon umore.
    Per la rubrica sui benefici degli “strappi alle regole” credo che si debba avere fantasia, ottimismo e tanta voglia di scherzare che, é un attimino difficile conciliare con la fermezza di intenti necessaria per conservare la propria salute. Se ne può parlare con filosofia, ma sarebbe utile per puro svago e per sdrammatizzare il grigiore di alcuni giorni della nostra vita. Buon riposo, con cordialità!

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