Donne Alla Tastiera

di Andrea Musso

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Personalità musicali da conoscere e scoprire

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Un aspetto curioso è la presenza costante del contributo femminile nel repertorio della musica per tastiera. Le donne si sono protagoniste nel duplice ruolo di interpreti e compositrici nell’evoluzione della musica per tastiera ancor prima che nascesse e si affermasse il pianoforte. Infatti è storicamente attestato che il primo organo, quello idraulico, inventato dal greco Ctesibio nel terzo secolo a.C. fu suonato dalla moglie Thais, prima organista della storia. Come possiamo immaginare la sensibilità artistica ed il talento appartengono ad ambo i generi, tuttavia le circostanze sociali del passato restrinsero molto le attività delle donne soprattutto nell’ambito della composizione musicale. Basti pensare che nella civilissima Germania del 1828 Abraham Mendelssohn così si rivolse alla figlia Fanny altamente talentuosa e creativa: “Ti devi preparare al tuo destino di casalinga, comune ad ogni donna”. Si tratta di una espressione raccapricciante su cui si fonda una mentalità che ha fortemente ostacolato molte ragazze nell’intraprendere importanti carriere artistiche pur disponendo di qualità creative in larga misura. Lo stesso atteggiamento venne assunto nella seconda metà del secolo precedente da Leopold Mozart, musicista professionista, nei confronti della figlia Nannerl (Anna Maria) considerata dallo stesso Wolfgang superiore a lui sia come clavicembalista sia per le abilità creative. Purtroppo la primogenita di casa Mozart subì le conseguenze di questa bieca discriminazione di genere e delle sue composizioni non è rimasta traccia, in quanto distrutte di sua mano.

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Sorge spontaneo prendere atto che il danno provocato dall’atteggiamento paterno è ricaduto sull’intera umanità depauperata di creazioni di ampio spessore. Abbiamo posto la lente su di un orizzonte a tinte fosche, tuttavia occorre rilevare che, nonostante i forti limiti imposti dalle pressioni famigliari e dalle convenzioni sociali, molte donne seppero perseverare nel loro ruolo di esecutrici ed interpreti ed alcune delle loro opere stanno progressivamente emergendo e diventando una presenza più frequente all’interno dei palinsesti delle rassegne musicali. Citarle tutte sarebbe impossibile in questa sede, ma cominciamo a dare rilievo soprattutto a coloro che attraverso l’impegno tenace e la passione hanno percorso l’impervia strada del riscatto artistico e sociale. Attraverso una breve carrellata in ordine cronologico incontriamo nella Vienna della seconda metà del settecento Marianna Von Auenbrugger che fu una presenza attiva insieme alla sorella Katharina. La prima fu destinata ad una brevissima vita terrena e morì alla verde età di 23 anni ricevendo grandi elogi da Franz Joseph Hydn che dedicò a lei il ciclo di sei sonate per clavicembalo (Hob. XVI 35-39, 20). Delle sue composizioni per tastiera è stata pubblicata la sua sonata in Mi bemolle per clavicembalo o fortepiano dall’editore Artaria intorno al 1781 insieme ad un ‘ode di Antonio Salieri suo maestro di Contrappunto. Le due sorelle hanno riscosso anche grandi apprezzamenti come esecutrici alla tastiera dal precedentemente citato Leopold Mozart. Le loro esibizioni avvenivano soprattutto nel salotto della loro casa, un vero e proprio centro culturale.

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Possiamo affermare che le sorelle Auenbrugger rappresentano quella categoria di musicisti amatoriali di altissimo livello sul cui contributo si fonda ampia parte della vita musicale del diciottesimo secolo. Degna di nota e tutta da scoprire è la figura della prima grande pianista e compositrice polacca Maria Szymanovska (1789-1831) che appartiene alla generazione antecedente quella di Chopin. Studiò con il pianista irlandese John Field a Mosca e nella stessa città ottenne il conferimento della prestigiosa nomina di pianista di corte. Sulle sue doti si esprime con singolare deferenza Robert Schumann nella sua pubblicazione “Musicisti e musica” e la sua fama di pianista fu diffusa dallo stesso Goethe con cui intrattenne uno stretto rapporto di amicizia. Delle sue 113 opere musicali pubblicate in vita 90 composizioni sono dedicate al pianoforte, strumento che nell’ottocento si afferma come vero protagonista con l’emergere della società borghese. Si tramanda che lo stesso Chopin abbia assistito di persona alle sue esibizioni a Varsavia e ne sia stato fortemente impressionato. Abbiamo nominato Fanny Mendelssohn Hensel (1805-1847). Fu l’amatissima sorella del celebre Felix e musicista dalla autorevole formazione pari a quella del fratello, ma il suo talento fu realizzato solo in parte per le ragioni di cui si è precedentemente fatto menzione. Alcune delle sue opere furono pubblicate un anno prima della sua morte, mentre molti dei suoi manoscritti restano depositati negli archivi Mendelssohn a Berlino. I brani da lei composti sono circa 400 e, dopo il matrimonio con il pittore Hensel organizzò presso la sua abitazione regolari domeniche musicali in cui era lei stessa ad esibirsi. Attraversando l’oceano ed approdando negli Stati Uniti incontriamo la personalità musicale di Amy Marcy Beach, nata Amy Cheney (1867-1944). Si tratta di un talento precoce che segna il suo debutto come pianista con la Boston Symphony orchestra nel 1884 alla giovane età di 17 anni. Nello stesso anno si unisce in matrimonio con il Dottor Beach, un luminare della chirurgia di cui acquisì il cognome per il resto della sua carriera. Abbandonò il concertismo fino a quando il marito fu in vita e dirottò il suo talento creativo nella composizione. Acquisì riconoscimenti grazie alle sue liriche ed ai brevi pezzi per pianoforte che esprimevano il gusto popolare. La sua Gaelic Symphony fu eseguita nel 1896 dalla New York Philarmonic. Si tratta della prima sinfonia composta da una donna a ricevere questo riconoscimento. La sua copiosa produzione artistica contempla anche una sonata per violino, un concerto per pianoforte, un quintetto per pianoforte ed una messa. Sicuramente il suo contributo al pianoforte è notevole e sarebbe opportuno che la qualità espressiva dei suoi brani potesse acquisire pieno diritto di cittadinanza nei repertori dei cultori di questo strumento. La sua attività concertistica pone fine alla lunga battuta di arresto nel 1910 dopo la scomparsa del marito.

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Tra le figure femminili più note in ambito musicale spicca l’immagine di Clara Wieck Schumann (1819-1896) universalmente riconosciuta come una delle più autorevoli pianiste del diciannovesimo secolo. Raggiunse il successo giovanissima tenendo concerti a 13 anni a Berlino, Vienna, Parigi ed in altre città viaggiando con il padre Friedrick Wieck, noto direttore d’orchestra. La sua carriera si interrompe nel 1840 con il matrimonio con Robert Schumann avvenuto senza il consenso della famiglia. Sacrifica la musica assumendo a pieno titolo il ruolo di moglie e di madre. La sua carriera riprende dopo la morte del marito e la seconda fase della sua vita la trascorre contribuendo a diffondere la musica del marito nei suoi concerti ed affiancando alla attività di compositrice quella di docente di pianoforte al conservatorio di Francoforte dal 1878 al 1892. Il suo catalogo annovera numerosi Lieder (brani per voce e pianoforte), un trio, un concerto per pianoforte e orchestra e numerose romanze per pianoforte. Le pubblicazioni dall’opera 1 a 11 avvengono sotto il nome di Clara Wieck, mentre le successive sino all’opera 21 solo legate al nome di Clara Schumann. Dalla Germania transitiamo in Francia per incontrare Cecile Chaminade (1857-1944), forse la prima donna ad intraprendere una vera e propria carriera musicale abbattendo le convenzioni sociali. Inizia a comporre all’età di 8 anni e debutta a 18 come pianista mietendo grandi successi in tutta Europa. George Bizet, l’autore della celebre “Carmen”, individuandone il talento la definì “il mio piccolo Mozart” e le fece sostenere l’esame di ammissione al conservatorio. L’esito fu eccellente, ma siccome il padre era contrario che frequentasse il conservatorio, la fece studiare privatamente con Godarg. La sua carriera di compositrice non ha nulla da invidiare quella dei colleghi maschi. Venne definita la più autorevole divulgatrice della musica da camera ed il suo contributo musicale annovera svariate suites orchestrali, un’opera teatrale di genere comico, un concerto per pianoforte e orchestra, il celebre concerto per flauto e orchestra (pezzo da concorso), una sinfonia corale ed oltre 200 composizioni per pianoforte. La New York public Library accoglie le sue composizioni per pianoforte all’interno di una collana di cinque volumi. Fu la prima donna a ricevere nel 1913 la legione d’onore, massimo riconoscimento attribuito dal governo francese ai cittadini che hanno onorato la patria. Chiudiamo la breve carrellata con una figura che costituisce in campo artistico una vera pietra miliare nell’emancipazione femminile superando le convenzioni ed affermando il proprio impegno musicale come priorità assoluta arrivando ad accettare il matrimonio solo a condizione che la vita coniugale si svolgesse in case separate per non sottrarre eccessivo tempo alla vis creativa.

Foto: vulture.com

A Suon Di Musica ritorna mercoledì 13 marzo

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2 Comments

  1. Silvio Marengo Reply

    La figura della donna nei secoli passati è sempre stata intesa come moglie e madre, compagna e servitrice , è stata per secoli in posizione gregaria rispetto all’uomo. Articolo interessante.

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