Mass-Media Stars

di Gianfranco Gonella

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I padroni hanno tre mani, due per prendere e una per non dare”.

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Ben ritrovati amici bradipolettori e ancora buon anno. Lo avete iniziato bene? Avete scambiato auguri con i vostri amici, con i vostri cari? E a questi ultimi avete fatto anche qualche promessa?Sicuri che poi la manterrete?

Sono sicuro di sì, anche perché le promesse che ci scambiamo sono sicuramente realizzabili. Ma nel recentissimo passato, vi ricordate di quante e quali promesse ci hanno fatto i nostri rappresentanti che risiedono in Parlamento?

Ve ne farò un elenco così per rinfrescarvi la memoria andando a pizzicare un po’ di qua e un po’ di là:

Un noto abbonato alle cifre a sei zeri esordì qualche anno fa promettendo 1.000.000 (un milione) di posti di lavoro, e poco dopo mise in liquidazione la Standa che aveva rilevato lasciando a casa tutti i suoi dipendenti.

Altro milione promesso era l’innalzamento a questa cifra delle pensioni minime (eravamo nel 2001).

Un altro milione che ricorre nelle promesse riguarda il numero di alberi che intende piantare ogni anno.

Non si tratta di un milione, ma di 1000 euro, la cifra alla quale si deve arrivare per le pensioni minime.

Parlando di numeri il ministro collezionista di felpe prometteva 10000 (diecimila) agenti in più tra polizia e carabinieri.

Cancellazione delle accise sulla benzina… per un breve periodo le ha tolte Draghi, loro le hanno reintrodotte.

Azzeramento dell’IVA sui generi di prima necessità (questa promessa la faceva anche Giggino, ma lui non è stato rieletto), stiamo aspettando.

Entro due anni posa della prima pietra del ponte sullo stretto: sinceramente mi piacerebbe invece sentire quando è prevista la posa dell’ultima pietra.

Qualcuno si era lanciato a promettere un referendum per l’uscita dall’Euro dimenticando che l’articolo 75 della Costituzione recita che non si può indire un referendum abrogativo un trattato internazionale.

Abolizione del bollo auto… tra il dire e il fare l’unico bollo abolito è stato quello sulla patente nel 1997 (governo Prodi)

Abolizione canone RAI.

E queste sono solo le più note, ma sicuramente voi, cari amici ne ricorderete tante altre anche grazie alla cassa di risonanza che i mass media, TV e giornali, hanno amplificato a spron battuto. Una classe politica di Pinocchi e noi, boccaloni, ci siamo caduti credendogli…o no?

Mass-media stars è il brano che ho scelto come titolo per questo mio primo appuntamento.

È il titolo del secondo album, del 1974, degli Acqua fragile, gruppo nato dalla unione degli “Immortali”, complesso tardo beat nel quale militavano il batterista Pier Emilio Canavera e il cantante Bernardo Lanzetti, e i “Moschettieri” con il bassista Franz Dondi, il tastierista Maurizio Mori e il chitarrista Gino Campanini.

Nel loro curriculum vitae ci sono anche otto concerti come spalla ai Rolling Stones sempre con il nome di “Immortali”, e un 45 giri praticamente sparito e oggi dimenticato.

La svolta alla loro carriera avverrà nel 1971 con un concerto al Bobo Club 2000 di Modena quando divideranno il palco con la Premiata Forneria Marconi. Entrare nel giro della PFM per loro significa avere un contratto, avere a disposizione dei veri studi di registrazione, quelli della Numero 1 di Lucio Battisti, avere dei produttori.

Iniziano tournee nelle quali affiancano nomi come Uriah Heep, Soft Machine, Curved Air, gli Audience, i Tempest di Jon Hiseman. Nel 1974 Bernardo Lanzetti sarà chiamato dalla PFM per diventare il loro cantante, sorpassando sul filo di lana un altro pretendente al ruolo che era Ivan Graziani.

In internet potrete trovare tante notizie in più di quelle che vi sto dando io adesso. Il brano che ascolterete ricorderà molto i primi Genesis, specialmente per le armonie vocali e la base ritmica incalzante. Il basso suona come una chitarra, un secondo solista.

Chiudo con una frase di Bernardo ascoltata in uno dei loro concerti che da l’idea di quale era il clima che si respirava in quegli anni: “I padroni hanno tre mani, due per prendere e una per non dare”. Come i nostri Pinocchi.

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Foto: pixabay.com

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Il Mito Ostinato ritorna lunedì 6 febbraio

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5 Comments

  1. Guido Bertolusso Reply

    Coglioni noi!
    Perché ci ostiniamo a votare questa gente bugiarda e inaffidabile e continuiamo a non capire che cosa siano le “promesse elettorali” se non la scorciatoia per ottenere l’elezione, a me basterebbe molto di meno, ma seriamente mantenuto dopo.
    L’importante per quasi tutti loro è raggiungere un posto sicuro in Parlamento e per una Legislatura i loro problemi economici sono risolti e, forse, tanto altro: qualcuno mi sa dire e fare un elenco di quali e quante siano le proposte civili umanitarie di interesse morale e progressista depositate in attesa di dibattito?
    Avete mai assistito ad una seduta parlamentare? Ci sono Onorevoli che non sanno parlare correttamente la nostra lingua; non sarebbe neppure discriminante avere delle buone idee, ma esprimerle male: ma averle quelle idee!
    Certo li abbiamo votati noi! Anche “turandoci il naso” e cercando di scegliere il meno peggio dal mazzo dei partiti e dei candidati. Ma quelli sono e sono la nostra massima espressione!
    Lo vedo su di me che dopo tanti anni di cieca fedeltà ho cambiato voto, ma le mie speranze sono presto naufragate per l’inconsistenza della protesta civile e per i numeri risicati riportati da un partito ancora più progressista, almeno a parole…
    E’ un discorso populista, lo ammetto, ma che altro posso fare e dire?
    Non c’è scampo: è la nostra società che è così, vuol dire che sta bene a tanti che come sempre non cambi nulla.
    Saluti
    P.S. Non viene in mente a nessuno che il “ponte sullo Stretto” sia solo l’occasione per lasciare il proprio nome ai posteri su una grande Opera Pubblica che alla Sicilia non serve ancora? Parlando con tanti amici siciliani ho capito che avrebbero molto più bisogno di strade regionali e provinciali e di binari ferroviari per viaggiare prima con facilità nella loro Regione, almeno come nella media delle altre nostre Regioni, e poi, certo, di raggiungere il Continente con più comodità, ma dopo…

  2. Claudio Savergnini Reply

    Con i partiti di destra da poco al governo, abbiamo finalmente completato le presenze nell’arco costituzionale alla guida dell’Italia; per più di sessant’anni, si sono avvicendati centri, destre e sinistre, facendoci sperimentare tutte le possibili varianti, con l’unico risultato di vedere che il poco che è cambiato, lo è stato in peggio.
    In questi giorni sui quotidiani, parlando dei cambiamenti delle cariche istituzionali in atto, ricorre spesso il temine “spoils system” e mi ha fatto sorridere scoprire che la sua traduzione letterale significhi “sistema del bottino”… però è un sorriso amaro, perchè la parola “bottino” mi ha sempre evocato l’immagine di malfattori che se lo vogliono dividere. Io non mi sono mai stupito delle promesse elettorali disattese (da ogni parte esse provenissero) perchè fanno parte di quel gioco che i politici sanno fare bene (e pare che sia l’unica cosa che sanno fare) Il problema è nella testa di chi, queste promesse, le sta ancora ad ascoltare e le prende per verosimili. Anni fa Wanna Marchi, dagli schermi della TV, vendeva mezzo chilo di sale del Mar Morto spacciandolo come panacea per dimagrire e contro l’acne e c’era chi glielo comprava al prezzo di trentanovemila lire a confezione (più spese di spedizione a parte); se quegli acquirenti non trovavano assurdo spendere ottantamila lire per un chilo di sale da cucina, è facile che siano in molti a votare qualcuno che promette di ridurre il prezzo ai carburanti (tantopiù che non ti chiede soldi ma solo il tuo voto) o che ti abbindola con l’ipotesi di una pensione raddoppiata.
    Dopo il boom economico degli anni ’60 (ma anche allora c’era chi non se la passava troppo bene) è cominciata un’era che potremmo definire “della perenne crisi”, una tendenza ad andare sempre peggio, sotto tanti aspetti. Forse inizialmente aveva anche senso che qualcuno aspirasse a voler governare, perchè le cose apparentemente andavano bene, ma quando la crisi in tanti settori si è palesata, non è cambiato nulla nelle aspettative di chi voleva sostituirsi ai vari governanti. Ma perchè voler prendere il timone di una nave alla deriva? Io credo che pochi lo volessero perchè convinti di conoscere la giusta rotta o i giusti rimedi; la determinazione a fare meglio di chi c’era prima era solo un alibi da esibire all’elettorato, per raccoglierne i consensi. Il vero obiettivo di tutti i politicanti era solo di occupare posti di privilegio, per fare anche loro quello che avevano già fatto altri.
    Ecco perchè li vediamo ancor oggi scannarsi per le poltrone: perchè anche se tra PIL ed Economia i conti non tornano, per loro il tornaconto c’è sempre!
    E poi è così facile e ben collaudato l’atto di giustificare le proprie inadempienze addossando la responsabilità alle precedenti amministrazioni, o dire che poichè siamo pesantemente indebitati tanto vale indebitarci ancor di più… a questa stregua sarei anch’io capace di fare l’amministratore, il ministro o il Presidente del Consiglio.
    Nel momento in cui, in virtù delle loro bugie, hai definito Pinocchi i nostri politici, mi è venuto in mente un gioco che la Settimana Enigmistica pubblica sulla Pagina della Sfinge: quello del cambio di consonante e l’ho provato qui: non Pinocchi dunque ma… pidocchi! Io non so se questi piccoli insetti sappiano raccontare frottole, ma sono indiscutibilmente dei parassiti ed è questa caratteristica che me li ha fatti assimilare alla classe politica. Inoltre ce n’è di diversi tipi: i pidocchi del capo, quelli del corpo (o dei vestiti) e, a completamento del loro arco costituzionale, ci sono pure i pidocchi del pube; come vedi, in questa società di ectoparassiti, non manca nemmeno il Terzo Polo!
    E riguardo alle opere pubbliche di cui i politici sanno vantarsi solo prima che vengano iniziate, confesso che anch’io sarei ansioso di vedere la posa dell’ultima pietra: una bella pietra tombale, su tutti loro!
    Voglio chiudere anch’io con la stessa frase di Bernardo Lanzetti che hai utilizzato tu; l’ho solo leggermente modificata per renderla un po’ più attuale: “Oggi i politici hanno tre mani: con due prendono e con l’altra… ci mostrano il dito medio”.

  3. Gabriele Monacis Reply

    Carissimi Gianfranco, Guido e Claudio,
    siete stati parte rilevante e determinante della mia infanzia e adolescenza. Con Guido poi abbiamo frequentato dalla seconda elementare fino alla quinta, la scuola Carlo Collodi di Torino. Pinocchio era il nostro burattino, che ci ha fatto crescere e diventare adulti. Poi abbiamo vissuto e condiviso il boom economico, la congiuntura, il cambio della moneta ed altro ancora. Molti politici negli anni si sono impoveriti solo di cultura, per la maggior parte sono divenuti contenitori e portatori di interessi di multinazionali senza scrupoli, fino a divenire sofisti e mistificatori, mercenari del vile ed abbondante denaro, erogato per sostenere tesi che offendono il pudore, la morale, il buon senso; dichiarando il falso, vendendo fumo, per portare alla luce regimi nei quali la dignità del lavoro, della vita umana, è asservita al potere assolutistico e confessionale. Dove i diritti fondamentali dell’uomo, riconosciuti dalle costituzioni dei Paesi liberali dal 1700, sono sacrificati sull’altare della menzogna. Mercimonio immondo per gli interessi delle società e per il loro tornaconto personale. Altro che Macchiavelli: “Il fine giustifica i mezzi “. Sono finiti quei tempi. Non si risolve il problema nemmeno avvelenando l’avversario, o facendolo uccidere. Lo sa Putin, lo sappiamo anche noi dal 24 febbraio 2022, quando fallì la guerra lampo in Ucraina. I membri del Parlamento europeo arrestati, sono mezze persone, che valgono meno di un lampo. Figuri, che nella notte della ragione, si sono illusi di poter imbonire la platea con false asserzioni, a loro volta riprese ed amplificate da pennivendoli, a loro volta prezzolati. La verità, la libertà, albergano altrove. Grazie a Dio. Grazie a quella coscienza critica che ci consente di evitare gli imbroglioni, smascherando, come fece Pinocchio, il gatto e la volpe e ci impedisce di cadere due volte nello stesso errore.
    Giorgio Gaber con “Far finta di essere sani “aveva colto nel segno.

  4. Redazione Reply

    QUESTO COMMENTO E’ STATO PUBBLICATO SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK da Andrea Crosetti

    Prima di Natale mi trovavo in un negozio di Orbassano. Un altro cliente, direi sui 40, era contento perché era ritornato un noto politico a cui piacciono molto le donne. Gli ho consigliato di fare 2 ricerche su internet dello stalliere di Arcore e su Marcello dell’Utri. Chissà se le avrà fatte.

  5. Gian Reply

    Grazie per gli interventi e scusate il ritardo dovuto a connessione ballerina e trasferimento dati a pc meno obsoleto.
    Non ho altre parole da aggiungere a quanto da voi scritto, solo una piccola chiusura all’intervento di Andrea: al “giovane” 40enne non serve ricordare chi erano Dell’Utri o lo stalliere di Arcore, dubito che lo capirebbe e che faccia una ricerca su di loro.
    Prova a toccarlo sul portafoglio: appena arrivato al governo nella sua “Finanziaria creativa” gestita da quel grande economista che è stato Tremonti, noto ai più per aver fatto da consulente finanziario insieme a tale Brunetta al governo Craxi riuscendo a portare l’inflazione a livelli record, con il suo motto “non metteremo mano nelle tasche degli italiani”, scaglionò le aliquote IRPEF in varie fasce.
    Una di queste, la minima, era del 23%, inferiore a quanto versato in busta paga, teoricamente.
    In pratica questa ritenuta alzava di ben 4 punti percentuali la trattenuta sulle liquidazioni che passava dal 19% proprio al 23.
    Ci sarebbero stati levati altri soldi, nostri al momento del congedo, soldi che nel frattempo rimanevano nelle casse delle aziende che ne avrebbero continuato a goderne di interessi, tanto noi ce ne saremmo accorti solo quando saremmo andati in pensione, poiché l’INPS ci avrebbe poi mandato la richiesta di conguaglio, facendo un ricalcolo su quanto versato e quanto dovuto.
    Non ce le aveva messe le mani nelle nostre tasche, le avrebbe fatte mettere da qualcun1altro.
    E qui la chiudo.

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