La Carica Degli Ex

di Laura Martini

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Un buon insegnante colpisce per l’eternità, non si può mai dire dove termini la sua influenza. Henry Brooks Adam

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Quando parliamo di EX, incontriamo EX, ricordiamo EX… spesso assumiamo un atteggiamento di difesa, ci sentiamo vulnerabili verso quel pensiero, quell’incontro, perché temiamo gli effetti possibili sul presente.

Questa premessa mi serve a introdurre l’argomento di questo articolo, che nasce proprio dall’ultimo incontro che ho avuto con un EX alunno, possibilità che avviene sempre più di sovente, data la mia anzianità professionale.

Come vivo questi momenti? Sicuramente, al contrario di ciò che ho scritto all’inizio, sono per me un momento speciale, sia che siano programmati, cioè quando vengono direttamente a scuola per salutarmi, sia quando accadono casualmente, in situazioni fuori dal contesto scolastico.

Sono felice che mi riconoscano all’istante, nonostante gli anni trascorsi, io, al contrario, ho bisogno di alcuni indizi per inquadrare esattamente chi sono (tranne i “monelli” che, è risaputo, sono indimenticabili), mi fa piacere sentire come mi presentino a chi li accompagna o che attraversino apposta la strada per venirmi incontro, il colloquio che segue, lungo o breve che sia, suscita in me sentimenti profondi, che riassumo in tre emozioni principali.

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GIOIA: è la prima, quella più immediata che si traduce fisicamente in un caloroso abbraccio.

Da quell’approccio iniziale sento subito riaffiorare il tempo passato, percepisco quanto siano cambiati, e di conseguenza penso a quanto possa aver contribuito a questa loro crescita, non solo attraverso lo sport, materia che insegno e che spero sia diventata un’abitudine costante della loro vita, ma anche rispetto a tanti altri valori fondamentali che vorrei possano averli accompagnati nel realizzare i loro sogni.

NOSTALGIA: un sentimento che non è solo connesso al fattore temporale, ma spesso al legame che ho instaurato con tutta la classe, con i genitori, soprattutto nelle situazioni extrascolastiche, quei momenti particolari che ci hanno permesso di raccontarci e scoprirci in una dimensione diversa dal solito.

ORGOGLIO: forse è la sintesi delle prime due emozioni, è quel senso di appartenenza a qualcuno che, nonostante sia ormai altro da te, ti dichiara apertamente o implicitamente, che hai lasciato un segno, perché hai creduto nelle sue possibilità e contribuito ad accompagnarlo nella direzione adatta alle sue aspettative.

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A volte questo sentimento di riconoscenza, li porta ad affidarti anche il figlio/a, come ulteriore attestato di stima e affetto, una gratificazione rafforzata dagli inviti alle loro rimpatriate di classe a conferma che solo solide relazioni, un ambiente accogliente e sicuro, possano riuscire a tenere connesse realmente e non solo virtualmente le persone.

Rivedere gli EX è quindi sicuramente una grande occasione di felicità, un’opportunità per riflettere sui rapporti umani che ho costruito nel tempo e per capire come e cosa poter migliorare nella mia professionalità.

Quindi, per esperienza personale, rivaluterei la preposizione EX, perché, qualunque sostantivo l’accompagni, è un valore aggiunto che unisce il PRIMA e il DOPO, il PASSATO e il PRESENTE, in una temporale continuità di vita, che spesso mi porta a vedere gli studenti di oggi già in una prospettiva futura, un futuro che mi auguro sappia fare tesoro del fatto che il primo Insegnante a cui affidarsi è sempre e solo il nostro CUORE.

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Foto: Laura Martini

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Sportivamente Prof ritorna sabato 24 giugno

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