Una Bicicletta Come Medico

La bicicletta come terapia per corpo e mente. La storia di Federico Grandesso, guarito dal cancro anche grazie alle due ruote.

di Guido Bigotti  Diario Della Bicicletta

Federico Grandesso è uno dei milioni di uomini e donne che nel mondo sono sopravvissuti al cancro e uno dei tanti che hanno deciso di raccontare la loro storia per dare speranza agli ammalati. L’ha fatto con il libro: A Ruota Libera 30.000 km con il cancro alle spalle, pubblicato nel 2012 dall’editore Alberto Brigo. L’eccezionalità della storia di Federico è che la sua guarigione è stata merito, oltre che dei medici e della chemioterapia, anche della bicicletta.

Dopo sette anni di calvario, può dire di aver cominciato veramente a vivere dopo la malattia. Un’esperienza che gli ha cambiato la vita, per fortuna in bene. Per lui, quando doveva riprendere le forze dopo la chemioterapia, la bicicletta era stata la medicina un vero e proprio terapeuta a 360 gradi perché aveva curato anche la mente. La dottoressa bicicletta ha preso prima le sembianze di una cyclette, poi di una mountain bike e infine di una bici da corsa.

In un saggio di Alberto Savinio (pseudonimo di Andrea Francesco Alberto de Chirico scrittore, pittore, drammaturgo e compositore italiano), pubblicato nel 1948 su un quotidiano; il quale aveva già allora (per sua fortuna sano) affermato le virtù terapeutiche dei pedali. Parlava del “mediciclo“ cioè della bicicletta usata nella medicina, che rieducava non solo i muscoli delle gambe paralizzati in seguito a qualche trauma, ma rimetteva in sesto anche gli organismi turbati da squilibri nervosi. Operava dunque in modo altamente curativo sia sul corpo che sulla mente.

Savino pensava che la bicicletta fosse amica di tutti, ma in modo particolare dell’uomo di studio e di pensiero, la fedele compagna dell’umanista. Per i consigli che dava a chi lavora di testa, era di farsi tutte le sere una passeggiata in bicicletta perché non c’era riposo migliore per il corpo e per la mente. Di intellettuali di questo tipo, che facevano sfoggio delle loro virtù pedalatorie per sfizio, un po‘ per fare gli snob e un po‘ per seguire la moda, Savino ne incontrava molti ai suoi tempi per le strade della Versilia, tra Viareggio e Marina di Massa.

Ora non è più così, in Versilia ma non solo, d’estate ora è tutto un brulicare di biciclette, uomini e donne di tutte le età e condizioni. La bicicletta democratica finalmente ha vinto!

⇒ Foto: bikeitalia.it ≈ Prossimo Appuntamento: giovedì 8 aprile

14 Comments

  1. Alberto Reply

    Grazie Guido per il tuo racconto ,dove si evidenziano le proprietà curative della bici;anche l’uomo distratto può cogliere la grandezza della propria anima pedalando.

  2. Emilia Reply

    Bravo Guido. Anche questa volta con maestria, sei riuscito ad evidenziare una dote della bicicletta , il nostro amore comune.

  3. lauramorelli.eu Reply

    d’accordo su tutto. Aggiungerei che andare in bicicletta è poesia è paesaggio è tempo del pensare in accordo col movimento del corpo. È beneEssere sostenibile silenzioso leggero. Armonia. Guido ???

  4. Marinella Mariotti Reply

    Sei sempre bravissimo Guido. La mente impegnata in qualcosa che appassiona è sempre un toccasana terapeutico. Marinella

  5. Maria Rita Reply

    … sì Guido! In bicicletta si pensa, riflette, si sogna…poi, la bicicletta è libertà, felicità!

  6. Giuliano Reply

    Camminare a me non va, in bicicletta vo’ meglio. È un mezzo meno faticoso. Fino a poco tempo fa pedalavo spesso, ricavandone equilibrio, voglia di fare e volontà. (Margherita Hack)

    Guido 6 sempre sul pezzo (bici).
    Ottimo!!!

  7. Elisa Reply

    Conosco diverse persone che hanno dovuto utilizzare la bici dopo traumi od operazioni e non l’hanno più abbandonata..
    Utile per corpo e mente, davvero
    Grazie

  8. Paolo Santangelo Reply

    Andare in bicicletta fa sempre provare quelle emozioni di quando si andava da bambini e già solo questo diventa incredibilmente terapeutico

  9. Susanna Tamplenizza Reply

    Bicicletta è libertà e allegria. Si vede, si sente, si annusa, ci si muove, non si inquina e si arriva nel tempo giusto, nè troppo, nè poco. Medicina per noi e per l’ambiente. Ciao Guido, grazie!

  10. Anna Carlevaro Reply

    Bellissima storia Guido, complimenti!? è proprio vero che dopo una bella pedalata ci si sente meglio, da un senso di libertà ?

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