Storie Migranti

Una lettura “semplice” per scoprire nuovi punti di vista su un tema di sempre scottante attualità.

di Sara MiglioriniIl Bradipo Legge

Per la serie: quando le notizie di cronaca ti fanno venire in mente libri che hai letto mesi e mesi fa e ti ritrovi a pensare quanto siano attuali. Forse perché, se affrontate con il cuore e con il cervello, certe riflessioni e certe storie sono sempre valide e non hanno date di scadenza. Di cosa sto parlando? Del fatto che sono stata spinta dalle notizie delle ultime settimane a riprendere in mano un libro uscito un paio di anni fa, ma che potrebbe benissimo esser stato pubblicato l’altro giorno. Il libro è “Storiemigranti”, di Nicola Bernardi e Sio, edito da Feltrinelli, nella collana Comics.

Come sapranno benissimo i più giovani, Sio è un fumettista, il più seguito sui social, sceneggiatore per Topolino e ideatore di un canale YouTube famosissimo, Scottecs, da cui è nata anche una pagina Facebook e una rivista cartacea più tradizionale. Nicola Bernardi è un fotografo, che vanta tra i suoi innumerevoli lavori e progetti una collaborazione con l’immenso Steve McCurry. Sio e Nicola Bernardi sono, prima di tutto, amici e da una conversazione a tre con un altro loro amico, Andrea Zammataro, vice-coordinatore del settore migranti presso il centro di solidarietà l’Ancora di Imperia, nasce il progetto di “Storiemigranti”.

Il bombardamento mediatico a cui siamo sottoposti tutti i giorni sbandiera, in certi periodi più che in altri, gli arrivi di immigrati, rifugiati, clandestini. A queste persone che fuggono da guerre, persecuzioni, carestie, disastri climatici ci si riferisce sempre e solo con questi termini, come a voler ridurre il loro essere umani ad una mera condizione di fatto e finendo per sminuirli e ridurli ad una semplice e fredda conta di casi, di numeri. Queste persone sono sì immigrati, rifugiati e clandestini, ma non sono solo questo, sono prima di tutto e innanzi tutto persone. Riferirsi ad essi solo con le definizioni di immigrati o rifugiati significa definirli solo in base a ciò che è accaduto loro in un breve tratto della loro vita e ridurli solo a quello. Invece, queste persone sono esattamente uguali a noi. Prima del lungo viaggio affrontato per giungere in Europa avevano vite identiche alle nostre: avevano famiglie in cui c’erano litigi e riappacificazioni, avevano amici con cui uscire a divertirsi, erano alla ricerca di un lavoro, si barcamenavano con la vita di tutti i giorni. Esattamente come noi. Da queste riflessioni nasce il lavoro di Sio e Nicola Bernardi.

Attraverso i ritratti fotografici di Nicola Bernardi e la narrazione a fumetti di Sio ci vengono presentate trentadue storie, le vite di trentadue persone che hanno abbandonato i loro paesi e varcato confini alla ricerca di un futuro migliore. Chiedendo loro di raccontare qualcosa di sé, alcuni hanno deciso di raccontare il perché del loro viaggio, come ci si potrebbe aspettare da persone emigranti, pensando che quel viaggio sia il centro di tutta una vita.  Ma tanti altri hanno, invece, ricordato episodi della loro infanzia, altri hanno parlato dei loro desideri e sogni più nascosti, altri ancora ci dicono cosa vuol dire vivere in un paese lontano dal proprio attraverso banali episodi della vita di tutti i giorni. In maniera semplice, guidati dai dialoghi di Sio e attraverso gli occhi che ci guardano dalle fotografie di Nicola Bernardi, viene quasi naturale immedesimarsi nelle vite di queste donne e questi uomini, non pensare più a loro in quanto emigranti, ma a semplici persone con i nostri stessi desideri, sentimenti, paure, speranze, sogni. Come spesso avviene con le letture apparentemente semplici, “Storiemigranti” è di una profondità incredibile, una lettura che dovrebbe esser obbligatoria per aprire cuori e menti.

⇒ Foto: Sara Migliorini ≈ Prossimo Appuntamento: venerdì 25 giugno

 

6 Comments

  1. Vanda Reply

    Sara, ho letto tutto il tuo articolo, scusami se non avevo letto i precedenti, ora cercherò di recuperare.
    Brava Sara, hai un modo di scrivere veramente fluido e chiaro, sono orgogliosa di te anche perché sei una persona a cui non piace mettersi in evidenza, ma sei una persona ricca di sentimenti e di attenzioni verso il prossimo.
    Complimenti! Un abbraccio.

  2. Guido Reply

    Cara Sara, ho rivalutato Sio con questo tuo racconto molto toccate… Prima lo trovavo molto surreale dopo aver letto la tua recensione il mio pensiero e’ decisamente cambiato. Grazie do cuore.

  3. katya Reply

    Grazie Sara, come sempre bravissima.
    La tua sensibilità, per un tema così delicato, è trasparente come l’acqua.
    Se fossimo noi al posto loro, se fosse nostro figlio ad annegare … Quello che manca a molti è l’empatia con queste persone scappate dall’inferno al costo della loro vita.
    Come ha scritto Augusto Cury “L’empatia, l’arte di comprendere le emozioni. La capacità di mettersi nei panni degli altri è una delle funzioni più importanti dell’intelligenza. Dimostra il grado di maturità dell’essere umano”.

  4. Susanna Tamplenizza Reply

    Cara Sara, mi hai offerto due occasioni che cercavo. La prima è di cominciare a leggere qualche “fumetto” o meglio “graphic novel”, cosa che ho sempre rifiutato, per formazione, ma che deve cambiare, perché vedo che sta diventando un genere molto importante. La seconda è che sono sempre alla ricerca di storie per i ragazzi, che contemporaneamente piacciano ed educhino, e qui mi pare che ci siamo proprio!

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