Sottrazione

Pochi strumenti, testi curati, una sottrazione che si traduce in un disco autentico, questo è morimmo tutti d’abbondanza.

⇒ di Giuseppe RissoneBradipo Reporter

Mantengo la promessa è torno a parlarvi dell’ultimo album – quinto per l’esattezza – del cantautore torinese Fabio Caucino morimmo tutti d’abbondanza, che ho segnalato in questa rubrica lo scorso 23 marzo.

Ho conosciuto Fabio circa dieci anni fa, conducevo una trasmissione su Radio Beckwith Evangelica dal titolo E spararono al cantautore Viaggio nella musica d’autore italiana, ho dedicato una stagione ai cosiddetti emergenti, sconosciuti, dimenticati, cosa che mi ha gratificato non poco ottenendo numerosi rimandi e piacevoli incontri.

Uno di questi incontri è stato quello con Fabio, una lunga chiacchierata e intervista nella sua abitazione, due ospitate all’interno di altri programmi radiofonici, l’ascolto dei suoi lavori, e il gioco è fatto, è nata una reciproca stima, che potrei definire amicizia.

E qui nasce il problema, come recensire il suo ultimo lavoro, senza cadere nel rischio di dare l’impressione del nel parla bene perché sono amici, vi posso assicurare che prima è nato il piacere di ascoltare la musica di Fabio, poi la stima, poi l’amicizia, e alle volte mi chiedo come sia possibile che così tante canzoni di qualità, di lavoro certosino sia sui testi, sia sulla parte musicale, di piacevoli atmosfere e visioni, non raggiungano un pubblico più ampio, misteri del mondo discografico odierno, o forse è sempre stato così.

Provo così a descrivere il suo ultimo lavoro che ha come parola chiave sottrazione, ossia portare il tutto all’essenziale sia dal punto dei testi che da quello musicale, infatti, il tutto è accompagnato esclusivamente dalla fisarmonica di Luca Zanetti, dal violoncello di Paola Torsi e dalle percussioni e effetti sonori dello stesso Caucino. L’album è composto da dieci tracce, di cui due strumentali, dalla riproposizione di Torino già presente nell’album I movimenti del gatto, e un omaggio a Paolo Conte con Vieni via con me a cui è abbinato un bellissimo video d’animazione – realizzato dallo stesso Caucino – una versione accattivante e allegra che proprio grazie a un fischiettio ci porta a canticchiarla e a regalarci uno sprazzo di spensieratezza, condita da un rimando a Azzurro dando così a questa versione una veste unica.

In un mondo dove sembra per forza necessario abbondare, Fabio sceglie l’opposto, mettendo in primo piano la parola, le storie, accompagnate – senza essere invasivo e inutile – da un mantello musicale che avvolge i testi senza mai prendersi la scena ma completandone il tutto.

Nella traccia che apre l’album, Eccomi, Caucino ribadisce il concetto con le parole Io sono qui. Sì è importante che Caucino sia tornato con la sua voce, con la sua musica, con le sue parole, sottraendo e regalandoci un ascolto semplice, ma mai banale, mai semplicistico.

⇒ Foto: Giuseppe Rissone ≈ Prossimo Appuntamento: martedì 15 giugno

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