Salviamo Gli Alberi

notizia scelta da Giuseppe Rissone

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Torino: sospesi i lavori di abbattimento degli alberi di corso Belgio

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Per la stagione 2022/2023 questo è l’ultimo appuntamento con La Bradipo Notizia, riprenderemo a settembre. Per chiudere ho deciso di segnalarvi una notizia che ha fatto molto discutere nella mia città, e che sta coinvolgendo anche altri quartieri, in merito alla gestione del verde pubblico, ed in particolare dei viali alberati, di cui Torino può vantarne una ricca presenza. L’articolo è tratto da pressenza.it Se volete essere aggiornati sulla vicenda vistate la pagina Facebook del Comitato salviamo gli alberi di corso Belgio.

 

Abbiamo appreso dal comunicato stampa dell’assessore Tresso che i lavori di abbattimento dell’alberata di corso Belgio sarebbero sospesi.

La sospensione riguarderebbe l’intero corso, e si prevederebbe un confronto, a partire da settembre, allo scopo di riaggiornare il progetto; mentre, sulla porzione tra corso Tortona e via Andorno, “non verranno toccati gli alberi, se non quelli a rischio crollo”, con una piantumazione disallineata di ulteriori alberi.

Ma dalle schede degli agronomi del Comune, liberamente fruibili per la consultazione, nessun albero in corso Belgio risulta “a rischio crollo” e non possiamo accettare l’abbattimento di alberi sani. Restiamo perciò fermi sul nostro progetto, illustrato alla conferenza stampa del 3 luglio.

Siamo convinti del fatto che il progetto di riqualificazione e di riforestazione non debba essere un gioco delle tre carte, atto a spostare fondi, ma che dovrebbe consistere in un processo ragionato sulle esigenze reali del territorio e dei cittadini che lo abitano; che abbia come priorità la cura del patrimonio naturale esistente e la qualità della vita dei cittadini, e che non dipenda da meri calcoli, vincolati a fondi europei e a scadenze. Su questo, non possiamo transigere. Inoltre, riteniamo che un buon politico debba anche sapere accettare il dissenso e che debba sempre trovare il modo di dialogare con i propri elettori…

D’altro canto, dobbiamo riconoscere come le nuove dichiarazioni dell’Assessorato siano il frutto di tutto il lavoro svolto in questi due mesi dal Comitato, che ha saputo elaborare un metodo, in questo frangente, incisivo.

A nostro parere, tale risultato è dipeso da alcuni aspetti che teniamo a condividere, perché pensiamo che il Comitato abbia alcune caratteristiche che potrebbero costituire forse un modello di politica partecipativa.

La raccolta firme cartacea non è mai stata un’operazione asettica e formale, ma un momento d’informazione, presentazione e scambio con la popolazione locale sulle cause e sulle ragioni della protesta.

Per noi, i concittadini sono stati interlocutori consapevoli, e ciò ha dato i suoi frutti: lo dimostrano le oltre ottomila firme raccolte fino a oggi. Fondamentale anche il lavoro di commercianti e artigiani, che si sono resi disponibili per la raccolta delle firme e la distribuzione dei volantini.

Il Comitato fa politica! Ci pare un buon esempio di cittadinanza attiva e consapevole, che non ha mai coinvolto partiti, né se ne è fatta coinvolgere.

Parallelamente, si è svolto un lavoro atto a stimolare discussioni, evidenziando le contraddizioni della politica locale.

Ogni iniziativa è stata preziosa: ci riferiamo alla conferenza stampa, all’assemblea pubblica, sino ad arrivare alla manifestazione in quartiere “Passeggiata per gli Alberi di c.so Belgio”, momento partecipatissimo che ha toccato le giuste corde, sia quelle politiche sia quelle più profonde.

Il tutto è stato possibile grazie al presidio permanente (nato a seguito di una prima importante iniziativa del Comitato che, lo scorso 26 giugno, ha impedito l’avvio dei lavori di abbattimento), la cui caratteristica principale è stata l’accoglienza, il prendersi cura e il rivivere le vie del quartiere, come spazio pubblico e come territorio di appartenenza. Il Presidio è ormai un luogo simbolo e si è rivelato importante, assumendo il ruolo di ridestare il senso di legame fra i residenti del quartiere, spazio in cui poter esprimere la propria visione, confrontarsi.

Ora, abbiamo tante idee e abbiamo bisogno di tutta l’intelligenza e la sensibilità collettiva per portarle a termine: tuteliamo e adottiamo i nostri alberi, prendiamocene cura, diamo loro da bere per contrastare le conseguenze della siccità. Riprendiamoci il marciapiede, la strada; senza paura, perché insieme si può fare.

La nostra forza e la nostra intenzione saranno quelle di conservare il presidio, punto di riferimento per noi e per la città tutta, perché abbiamo bisogno d’incontrarci e di valorizzare le nostre reti, ramificandole in tutti i quartieri, sostenendo chiunque intraprenda la strada della partecipazione e intenda legare le proprie radici alle nostre… E a quelle dei nostri alberi.

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Foto: Comitato salviamo gli alberi di corso Belgio

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La Bradipo Notizia ritorna a settembre

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One Comment

  1. Enea Solinas Reply

    Il verde pubblico è un’eredità che ci arriva dal passato e un bene comune del presente e del futuro.
    Incide sulla qualità della vita relazionale e sulla salute della città.
    Questa difesa di principio, ne richiama implicitamente altre.
    Una lotta e una resistenza doverosa

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