Raccontare/Raccontarsi

di Giuseppe Rissone

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L’esperienza e la bellezza del raccontare e del raccontarsi

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Sono pienamente convinto che ognuno di noi ha delle storie da raccontare e il desiderio di raccontarsi. Si perché raccontare e raccontarsi sono cose diverse che non si respingono, a volte si attraggono, si sovrappongono ma partono da due intenzioni diverse. Provo a spiegarmi.

Raccontare: dall’esterno di se, partendo da osservazioni, incontri, interessi, partecipazione.

Raccontarsi: dall’interno di se, da passioni, vissuti, esperienze.

Raccontare e raccontarsi non è affatto semplice e alle volte anche non necessario, dipende dalle sensibilità di ognuna/o di noi. Personalmente considero questi due lati parte della stessa medaglia: vitale, terapeutico, appassionante.

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Non finirò mai di ringraziare il giorno in cui è nato bradipodiario e tutte le persone che si sono avvicinate, facendolo crescere, mutare, in quanto è stato il la che mi ha permesso di raccontare/raccontarsi sotto diverse sfaccettature.

Ripartiamo da dove siamo partiti: Sono pienamente convinto che ognuno di noi ha delle storie da raccontare e il desiderio di raccontarsi… Sgombriamo subito il campo da fraintendimenti, tutto questo non è per diventare giornalista, scrittore, poeta, al massimo può essere un passaggio successivo a prescindere dalle intenzioni iniziali che devono essere esclusivamente quelle di mettersi in gioco. Il web con tutti i suoi limiti, storture, può essere uno strumento per raccontare/raccontarsi, sicuramente non l’unico, la modalità preferibile è quello di sedersi intorno ad un tavolo oppure in un parco, sorseggiando un caffè oppure un the e lasciare libero sfogo alla propria creatività.

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Ho avuto il piacere alcuni mesi fa di proporre un laboratorio presso la Portineria di Comunità di Borgo San Paolo – progetto della Rete Italiana di Cultura Popolare – e che ripeterò a breve in versione online per chi non abita a Torino. La sorpresa è stata quella di trovarmi davanti cinque persone – tutte donne! – che potrei definire senza rischiare di essere scorretto “diversamente giovani”, categoria di cui anch’io faccio parte. Cinque signore ricche di idee, di passioni. Idee e passioni che cercherò di tramutare in qualcosa di concreto, anche con l’aiuto di bradipodiario. L’ulteriore sorpresa è dovuta al fatto che erano previsti max 4/5 incontri, invece a grande richiesta il laboratorio riprenderà a metà marzo senza una scadenza precisa, sino a quando quel mettersi intorno ad un tavolo sarà piacevole e stimolante. È nei prossimi mesi le cinque signore produrranno una riflessione sulle parole chiave del nostro progetto: lentezza, sobrietà, solidarietà e ironia.

In un tempo dove tutto va di fretta, dove non ci si sofferma troppo sulle cose, creare uno spazio dove con calma si possa riflettere su cosa e come raccontare/raccontarsi sul web e non solo, è per me un’esperienza gratificante e interessante, che mi permette prima di tutto d’incontrare persone per fare un pezzo di strada insieme.

Foto: Giuseppe Rissone

Piccole Storie Quotidiane ritorna martedì 12 marzo

2 Comments

  1. Silvio Marengo Reply

    E’ una buona idea il laboratorio per un po’ di scrittura autobiografica. Esso impone alle persone che si accingono a scrivere di sè, di vagliare le cose prima di scriverle,
    ma anche mentre le scrivono e le correggono. E’ un bel lavoro su se stessi innanzitutto……

  2. Giuseppe Reply

    Grazie Silvio per il tuo commento! Si la scrittura autobiografica è molto interessante, l’idea del laboratorio è anche quella di far conoscere le proprie esperienze e passioni a un pubblico anche se non vasto ma evitare di tenerle nel cassetto.

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