Pesce D’Aprile In Riviera

di Antonino Di Bella

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Articolo pubblicato il 15 aprile 2023 e scelto dall’autore per la riproposta estiva

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C’era una volta il pesce d’aprile, breve viaggio negli scherzi più originali in Tigullio e non solo…

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C’era una volta il pesce d’aprile e c’era la voglia di ridere scherzare e di cantare. Questa affermazione può sembrare uscire da qualche almanacco o da qualche antologia degli anni settanta o giù di lì e invece è l’amara constatazione degli anni duemila.

Certo anche quest’anno nel giorno di aprile dedicato allo scherzo c’è stato chi ha dato il via a burle, lo avrete letto in rete o sui giornali, ma la “voglia” di organizzare un bel pesce d’aprile e di riderci su è stata soppiantata dal cinismo delle bufale e delle fake news di tutti i giorni.

Quando ero giovane si stava bene attenti a non ritrovarsi un pesce di carta attaccato alla schiena dopo una pacca di saluto di un amico o a correre in un luogo senza prima aver chiesto conferma che il motivo fosse vero. C’è anche chi si è ritrovato murato davanti al negozio un water come una nota commerciante anch’essa dedita, assieme agli amici, all’organizzazione del carnevale chiavarese degli anni ottanta e quindi ricompensata un mese più tardi con siffatto regalo!

Riprendendo l’argomento dell’altra mia passata rubrica qui su bradipodiario vale a dire Libere Frequenze fa sempre bene ricordare qualche scherzo ideato dalle radio o tv libere.

La milanese Radio Ambrosiana organizzò nel 1978 una gita sul Lago Maggiore a cui avrebbero dovuto partecipare come ospiti d’onore nientemeno che la cantante Donna Summer e il calciatore Johan Cruijff. Rimanendo nell’ambito della musica ecco il sito Rockol che nel 1998, tre anni dopo la nascita, stancandosi di vedere le proprie notizie riportate dalla stampa senza che ne venisse citata la fonte, organizzò la bufala del falso album di Lucio Battisti intitolato L’Asola. Letto in altro modo il titolo dava la parola romanesca ”la sòla” e cioè l’imbroglio. Inoltre oltre a indicare un vero sito internet da visitare erano stati svelati i titoli della canzoni, solo un addetto di un importante quotidiano si accorse che le iniziali dei vari brani davano vita alle parole “pesce d’aprile”. Tutti gli altri pubblicarono la notizia come vera.

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Ritornando in Riviera eccoci a Rapallo quando un gruppo di amici nel marzo del 1994 fece ritrovare una pepita d’oro nelle acque del torrente Boate. La notizia si sparse per tutto il Tigullio e tramite le agenzie di stampa arrivò in tutto il mondo tanto da far arrivare dall’America anche troupe televisive. Chiaramente lo scherzo venne svelato il primo di aprile e da allora per alcuni anni venne istituita la “Pepita d’argento” che premiava il migliore scherzo del Tigullio.

Uno di questi fu organizzato dall’emittente Entella Tv di Lavagna, in diretta fu trasmesso l’annuncio di un casting telefonico per un musical. Decine furono le telefonate di aspiranti attori e cantanti che sempre in diretta diedero vita a una specie di Corrida di Corrado. Ai vincitori si diede appuntamento davanti al Teatro Cantero di Chiavari ma chiaramente nessuno si presentò per far firmare il contratto.

Sempre a Chiavari e precisamente nel mio quartiere, quello di Ri Basso, fu organizzata una falsa marcia podistica. Approfittando del fatto che il primo aprile coincideva con la festività del Lunedì dell’Angelo, giorno adatto quindi a fare movimento visto che il giorno prima si era alle prese col pranzo pasquale, si diede appuntamento ai podisti per il mattino presto promettendo loro assistenza durante tutto il percorso e al traguardo dopo la premiazione anche una scorpacciata di focaccia alla genovese.

Inutile dire che lo scherzo riuscì alla perfezione visto che alcune centinaia di persone si ritrovarono nella centrale piazza Sanfront in tuta, scarpe da ginnastica e pantaloncini in attesa del via che non fu dato ma bensì arrivò un’auto con una gigantesca rete! E scherzo nello scherzo ci fu anche chi, mandato dagli organizzatori come giudice controllore del percorso, aspettò per ore che passassero i corridori.

Piccoli o grandi scherzi tutti leciti e finiti quasi sempre con le risate di chi li aveva organizzati e spesso di chi li aveva subiti. Ma sempre con l’intento di sdrammatizzare la vita quotidiana che prima degli anni duemila era sicuramente resa più vivibile da quella voglia di ridere e cantare che purtroppo è scomparsa sommersa dalle vicissitudini odierne.

Concludo proponendovi una canzone “scanzonata” di un dimenticato cantautore scomparso nel 2008, il romano Stefano Rosso, ... E allora senti cosa fò.

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Immagine: Giuseppe Rissone

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