Via Libera!

di Laura Morelli

»»

la bici a mezzogiorno. la morte della borraccina. sai che puoi? infinito è il numero 8

»»

svolto li vedo. sono quattro ciclisti pensionati da strada. il retropensiero di sfida si infila sempre.  mi raggiungono. saluto. sei brava. anche tu sei bravo. mi guarda la bici. vai come me con una bici che pesa il doppio. bisogna allenarsi alla difficoltà se si vuol godere della fatica. mi guarda. hai ragione. vengo da. dice il paese capisco l’accento milanese. anch’io abitavo in porta venezia poi sono andato in pensione e non aveva più senso stare a milano. eccolo di nuovo il bravuomo nato cresciuto mangiato vissuto nel caldo del tuo intestino irrorato di bellezza. mi dispiace tanto cara cittàbella. per moltə sei fossa di produzione intensiva. allevamento. mungitura coatta. a casa mi piace dormire con la finestra aperta la luce arriva piano mi sveglio con il canto del merlo che vive sull’albero in cortile. a milano voglio alberi che spuntano dai marciapiedi. umani gatti cani uccelli liberi per strada. niente schiavismo di specie collari guinzagli. non è accettabile per ilaria salis non lo è per cani e gatti. sempre sto vizietto eh colonizzare sottomettere controllare. togli le reti dal balcone. per guardare fuori. per guardare dentro. muoversi in-naturali strade con asfalto spaccato dalla quercia che avanza gentile e potente e verde dal basso. Il ciclista esodato è sereno nel suo tutino attillato. siamo stati vicini di casa. gira a sinistra. ciao.

»»

due anasboys fanno i vigili. l’omino palettaverde mi fa segno di passare. la macchina dalla parte opposta frena. la piccola scott sobbalza una delle due borracce salta sull’asfalto. freno accosto scendo sento un rantolo metallico. povera borraccina. nero caucciù ticchiolato uccide bottiglietta come se nulla fosse. quintali rotolano veloci. ciao stupida macchina lasci sull’asfalto la piccola alluminio centrata. nessuna pietà per chi va a velocità lenta. non faccio rumore.  ho un motore di muscoli teneri sangue massimamente acqua. amico auto mobil ista non mi vedi sono davanti a te non c’è altro sulla carreggiata.  sono solo un’ingenua piccola bottiglietta luccicante. la raccolgo. lascio a terra la macchia di asfalto bagnato. acqua gasata. un attimo poi nessuna traccia. ti guardo mentre vai via veloce perché non dici scusami non ti ho visto. un sorrisino un saluto un niente una frenatina dai. due luci rosse per un attimo. rien à faire.

»»

andare in bici sotto il sole. cerco il sole più forte che ci sia. mi sto preparando. portare sempre zaino 10 kg. dentro libri. pesano e non si spostano. spostare il baricentro. rafforzare muscoli braccia addominali lombare bere. chissà com’è andare in giro in un continente nuovo con una persona che non si conosce. mi dice amo la libertà. sedute allo stesso tavolo. lei parla col suo io con il mio. avete mappato anche voi? è davvero proud to be part of via libera!1 2000 persone che mappano la città. volontà di volontari. vogliamo la città della pace dei bambini che vanno a scuola in bici delle aree verdi. in poche ore emergono numeri sorrisi e chissà forse amicizie. vorrei un gelato due gusti. come li vuole? quelli che piacciono a lei. posso consigliarla? voglio i gusti che piacciono a te. ride. in questo modo scopro un mondo di accoppiamenti felici. sorride. di dove sei? catania. cosa ci fai qui? aiuto i miei figli. abbiamo vinto il premio col sapore che ti do. slurp. stasera vedo marianna parliamo di allenamento. ci vuole la crema max protezione. ci saranno 50 gradi di giorno. partire all’alba. devo chiedere come sono le strade. qualcuno dice belle qualcuno dipende. pochi giorni a disposizione. porta tuo figlio gli regaliamo un’esperienza mitica. mio marito non vuole ha paura. amo la libertà non sono mai uscita da qui. che ne dici di un viaggio in nave e uno in bici? col ritorno sono quattro viaggi che moltiplicato per due sono otto viaggi. otto. il numero dell’infinito. mi piacerebbe che tu venissi al matrimonio di mia figlia. matrimonio mussulmano. mi dai la geolocalizzazione del paese? arriva a casablanca poi chiamami che dall’italia ti dico la strada. qual è il giorno? il numero dell’infinito.

ai piedi ho i calzini azzurri dell’ucraina e sto andando a sud

 

1 https://saichepuoi.it/

Immagine: liberamente tratta da Restituzione dei primi dati per il Comune di Milano e i 9 Municipi inviato via mail al Comune di Milano da Le attiviste e gli attivisti di Sai che puoi?

La More ritorna mercoledì 26 giugno

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *