Oriana, La Bomba Nell’Insalata

Oriana: staffetta partigiana, nascondeva armi tra la verdura, tra ospedali e commissariati, nel suo primo lavoro di cronista.

di Guido Bigotti Diario Della Bicicletta

Emilia (questo era il suo nome di battaglia), pedala. Staffetta partigiana a Firenze. Porta messaggi, armi. La bomba a mano la nasconde nel cespo d’insalata, che porta nel cestino della bici. I messaggi li riduce a stuzzicadenti di carta che nasconde nelle treccine. Oriana Fallaci (Emilia); Nata il 29 giugno del 1929 in una casa antifascista, ha 14 anni. Il padre Edoardo è un socialista ferito dalle squadracce nel ’23. La madre Tosca è figlia di un anarchico. Nonno Antonio è stato arrestato dai fascisti. Per undici mesi, dall’8 settembre 1943 all’11 agosto 1944, quando Firenze viene liberata dagli Alleati, “Emilia” pedala.

E’ il periodo più importante della sua vita: dove si fonda il suo mondo di eroi e di coraggio. Una sera il padre porta a casa due tipi in divisa da ferroviere, Nigel e Gordon, solo soldati britannici. In una galleria sono saltati dal treno che li portava in un lager tedesco. Oriana cede loro la camera e dorme in corridoio. Gordon è il suo primo amore. Un mese dopo, con papà, li accompagna in bicicletta fino ad Acone: 40 km. di pericoli. C’è la fucilazione per chi aiuta il nemico. Poi, l’addio, le lacrime… Riceverà una lettera da Nigel con una frase: “Gordon manda il suo amore alla sua piccola”. Mezzo secolo dopo scoprirà che Nigel è stato fucilato presso Norcia e Gordon ha sfiorato la cattura durante un sabotaggio, prima di dissolversi nel nulla. Anche il padre viene arrestato e torturato, ma alla fine si salva. La loro casa invece è distrutta dalle bombe.

Con la liberà Oriana lavora per “Il Mattino” dell’Italia centrale. Fa il giro degli ospedali e dei commissariati col la sua vecchia fedele bicicletta. Inviata di “Epoca” scrive un articolo su un campione ciclista. Non è Coppi e neppure Bartali, eroi di quel tempo. Si tratta di Toni Bevilacqua, che Brera chiama “Labròn”. Il 28 agosto 1951, per la seconda volta consecutiva, diventa campione del mondo dell’inseguimento, battendo Koblet al Vigorelli. Cinque giorni dopo, a Varese, sale sul podio nel Mondiale di strada. L’8 aprile aveva vinto la Roubaix, arrivando solo con 1’32’’ su due assi come Rik Van Steenbergen e Louison Bobet. Oriana ha 22 anni, vive a Sant’Angelo di Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia e intervista la mamma di Toni, Angela.

Una donna di campagna. Racconta le sue ansie, le sue preghiere a Sant’Antonio. “A Padova tutti conoscono questa donna di cinquantotto anni che alla vigilia di una corsa entra nel tempio e si inginocchia davanti al tomba del santo, fra i ceri, gli ex-voto e le ingessature dei miracolati. Prima di andarsene, sfiora con la palma destra il marmo verde dell’altare perché dicono porta bene”. La mamma di Toni è la prima delle “sue” donne.

Tre anni dopo a Teheran, intervisterà l’imperatrice di Persia Soraya. Poi sarà la volta di Shirley MacLaine, Ingrid Bergman, Rajkumari Amrit Kaur figlia del raja di Kapurthala, Han Suyin, Gina Lollobrigida, Nilde Iotti, la senatrice Merlin, Natalia Ginzburg, fino a Golda Meir e Indira Gandhi. La bici porta lontano…

⇒ Foto: pixabay.com ≈ Prossimo Appuntamento: Giovedì 11 marzo

11 Comments

  1. Rosaria Reply

    Grande Coraggiosa e determinata tutto il mondo la conosceva ma sono sicura che adesso la conosciamo ancora meglio di come tu ce la descrivi .complimenti grazieeeee ….Guido ….Grande figura di donna e gionalista?

  2. Paolo Santangelo Reply

    Grazie Guido per portarci sempre “con la tua bicicletta” in giro per il mondo a trovare e conoscere nuove persone e soprattutto a vivere nuove emozioni

  3. Susanna Tamplenizza Reply

    Grazie Guido per avermi riconciliato con la Fallaci dopo “La rabbia e l’orgoglio”, che mi aveva così deluso, riportandomi alla donna/scrittrice che amavo.

  4. Maria Rita Reply

    Bello…. effettivamente qui ne esce una donna diversa rispetto a quanto si immagina leggendo i suoi libri….

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