Ogni Grande Storia
Ha Inizio Da Un Serpente

di Guido Bertolusso pixabay.com

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Dio stesso ha istigato il serpente contro Adamo ed Eva, e tutto è disceso dal fatto che il serpente non lo tradì. Quell’animale velenoso è rimasto fino a oggi fedele a Dio. Elias Canetti, 1973

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Continuando lentamente nella mia personale narrazione biblica, permettete come mio solito il divagare, consentitemi, con pazienza sagace di lettore, di inseguire, curioso, il fascino per le “lingue morte”, le parole, i fatti e gli aneddoti che sono nascosti sotto gli iceberg della Storia e che affiorano a fatica sempre e solo in minima parte.

Vorrei qui “spezzare una lancia” a favore dei serpenti: dal IX secolo e in pieno Medioevo è  modo di dire nato dal codice d’0nore della “cavalleria” per affermare l’intenzione di sostenere e difendere qualcuno, sia esso signore feudale, una infelice donzella o un povero e bistrattato bisognoso di assistenza, ma un cavaliere errante durante l’ordinazione al rango, con tanto di spada appoggiata su entrambe le spalle, piegava solo il ginocchio sinistro a terra per affermare il suo “libero arbitrio”, in quanto il destro era quello dedicato e destinato solo a Dio, e la prosternazione sulle due ginocchia o quella prona dell’ ”humilius” durante l’ordinazione sacerdotale non era per lui!

La pratica è stata mantenuta anche durante le ordinazioni nell’odierna Massoneria tanto che ancora il 26 novembre 1983 la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicava una dichiarazione sulle associazioni massoniche dichiarando l’inconciliabilità tra fede cristiana e e Massoneria.

Secondo il Messale Romano del 1962 il sacerdote ha ben ventisette occasioni per genuflettersi: una specie di “pilates” fatto in casa (gratis et amore Dei)…

Come si sa il secondo giorno venne creato l’Inferno, e Dio non disse che ciò era buono!

Creò la “Gehinnam”, Geenna (italianizzando) nella valle di Ge ben Hinnom, sotto Gerusalemme, dove abitualmente si praticava il culto del dio Moloch al quale venivano offerti in sacrificio i bambini immolati e bruciati, così come i cadaveri dei nemici sconfitti; in seguito il re di Giuda  Giosia, verso la metà del  600 a.C. trasformò il luogo in discarica pubblica di rifiuti che ardevano in continuazione e così, per similitudine, nell’Antico Testamento diventò l’Inferno; come il termine Suburra (“sub-urbis”- sotto la città- la parte più bassa della città di Roma antica,  era quartiere malfamato, abitato da sottoproletariato urbano dedito al furto e alla prostituzione per ragioni di sopravvivenza, benché Giulio Cesare e Marziale fossero nati lì) è diventato neologismo per definire un gruppo di gente romana malfamata.

C’è confusione anche sul nome del diavolo: Metracon, ma questi era il guardiano delle sette porte infuocate che portavano al paradiso, il nome Lucifero per i teologi cristiani sarebbe giusto, ma la sua etimologia significa ”portatore di luce” in latino, corrispondente al greco “phosphoròs” (da cui fosforo con cui si producono anche bombe vietate), per i pagani è “stella del mattino” e quindi Venere, per cui molti altri esegeti non lo confermano.

Sami’el o Satana sembra essere quello più indicato perché deriva dall’aramaico e dall’ebraico, lingue in cui è stata composta la Bibbia e significa “avversario, nemico”.

Qualcuno afferma che era stato partecipe della creazione, altri che è stato creato da Dio stesso, altri ancora che era un arcangelo invidioso e ribelle: gli studiosi delle tre religioni monoteiste hanno opinioni contrastanti tra loro che hanno modificato nel corso dei secoli, anche a proposito della sua gelosia: geloso Dio e della sua della potenza?, geloso del’ uomo servito e custodito dagli angeli? Oppure geloso di Eva?.

Comunque sia è sempre stato l’immagine del Male assoluto castigato dal creatore nella prima ora, pare già dal terzo giorno, e posto a governare l’Inferno con ferocia e cattiveria non disgiunta ad un atteggiamento subdolo e falso che inguaiò anche il serpente!

Il serpente è da sempre l’animale più diffamato e detestato al mondo, ma la sua nomea  non la merita per conto proprio, ma in quanto fu traviato da Satana e ne divenne suo strumento.

Il serpente era quello che si distingueva in particolar modo tra tutti gli animali , era dotato di superiori qualità intellettive e di straordinarie doti che lo rendevano simile all’uomo, stava ritto sui suoi piedi ed era alto quanto un cammello, conosceva l’argento e le pietre preziose e lavorava per due, parlava fluentemente con grande capacità nel  convincere;

 era bello, intelligente e  infine parlava ebraico (mentre per i Musulmani parlava arabo…), come l’asina di Balaam di Bosor che era uno dei sette profeti gentili citati dal Talmud Berachot, ossia non era un ebreo, il quale, nell’Antico Testamento, era assolutamente mal visto in quanto descritto come interprete dei sogni, mago malvagio e mercenario che profetava a pagamento e aveva il dono straordinario, non concesso a nessun altro, di sapere l’esatto momento in cui si sarebbe scatenata l’ira di Dio; così  il re Balak, moabita, lo assunse per insultare e mandare maledizioni contro gli Israeliti in quei precisi momenti di furia divina, per irritare ancor di più Dio e indurlo a sterminare tutto il popolo a lui nemico, ma  la sua asina, che Balaam cavalcava, si rifiutò di andare avanti nonostante le frustate e ispirata dal divino gli parlò con voce umana e lo convinse a benedire anziché maledire gli Ebrei salvandoli. Alle volte è più intelligente un asino di un uomo!

La storiella qui raccontata è ripresa sia nella seconda Lettera di Pietro che nella Lettera di Giuda dove Balaam compare come falso maestro e profeta motivato dalla cupidigia e, soprattutto, come avvertimento ai primi Cristiani di diffidare e a non seguire i capi religiosi che godono di vantaggi economici e materiali.

Purtroppo per i Cristiani il primo storico scandalo finanziario della Chiesa di Roma si ha con Callisto, di professione strozzino, che ha truffato con l’usura commercianti ebrei, i quali lo denunciano e, per questo, è mandato dall’imperatore Commodo in esilio ai lavori forzati in Sardegna; su intercessione di Marcia, bella matrona romana e amante dell’imperatore, ma anche “subintroductae” o, alla greca “agàpeta”, ossia sotto introdotta alla fede come donna caritatevole, Commodo firma la una lista di grazia dove lei ha inserito anche il nome Callisto, il quale viene scarcerato, opportunamente battezzato e nominato dal vescovo Zefirino, sempre su consiglio di Marcia, come amministratore della comunità cristiana.

Nel suo nuovo ruolo Callisto intraprende una fiorente attività commerciale di compravendita  di loculi funerari aiutato dai “fossores” l’istituzione dei becchini, scavatori e custodi cimiteriali da lui inventata e istituita, diventando così sufficientemente ricco e popolare da farsi nominare vescovo di Roma dal 217 al 222 d.C.!

Non va meglio nel 258, sotto la dominazione di Valeriano, quando a seguito delle persecuzioni dei Cristiani guidati da papa Sisto II e poi da papa Dioniso (tutti e due santi) vengono distrutte le catacombe con le tombe di Pietro e Paolo e, durante la traslazione delle salme, queste vengono smembrate dando inizio alla pratica delle “reliquie” che vengono vendute al miglior offerente: la prima Borsa Valori della Storia.

Da questi fatti si evince che i vari cardinali Marcinkus, già Direttore fraudolento dello IOR (Istituto Opere Religiose), Bertone, Segretario di Stato del Pontefice e Segretario della Congregazione per la dottrina della fede  con attico di settecento metri quadri in Vaticano, Becciu, Nunzio apostolico e Prefetto dalla Congregazione delle cause dei santi (proprio lui!?!) con acquisti immobiliari spregiudicati attraverso i soldi appartenenti all’Obolo si San Pietro, abbiano ben studiato la Storia e l’Economia oltre che la Teologia…

Insomma, tornando alle ossa di Pietro e Paolo, non c’è certezza  storica di chi siano quelle conservate dentro la tomba di Pietro in Vaticano (ne esiste anche una analoga a Gerusalemme), ma consolatevi perché siamo invece assolutamente certi che le spoglie mortali sepolte nella cripta della basilica di san Apollinare, in seguito alla decisione di “nulla osta” nel 1990 del cardinale Ugo Poletti Vicario di Roma, sono di  Renatino De Pedis, boss incontrastato della banda della Magliana, di meritoria eterna memoria… mentre di Emanuela Orlandi… non si sa nulla!

Il serpente quindi aveva talento, ma questi talenti fecero in modo che Satana approfittò di lui e lo rese suo complice: gli fece perdere il timor di Dio, lo rese invidioso dell’uomo, in particolar modo del suo stato coniugale, e portarono tutti alla rovina, tanto che si credeva che il perdere la pelle durante la muta fosse la dimostrazione che fosse lebbroso per castigo divino.

Divenne invaghito di Eva: insomma aveva una cotta per lei e, per  tramite il diavolo, escogitò tutti i modi possibili per provocare la morte di Adamo, ma sapendo che lui era anche astuto, mentre lei era curiosa e covava un po’ di spirito di trasgressione, amava chiacchierare ed era facile al pettegolezzo, iniziò a conversare con Eva del più e del meno  da oltre la siepe dell’albero della Vita preparando la trappola che stava tramando Satana…


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3 Comments

  1. Gabriele Monacis Reply

    Guido carissimo,
    l’immagine del serpente colpisce l’immaginario di molti per un ricordo, un aneddoto, un’avventura con questo animale, per esperienza diretta, ovvero solo letta forse su un libro, o, più facilmente, guardata su un monitor.
    C’era una volta lo schermo del cinema. Poi via via ridotto ad apparecchio televisivo, quindi a monitor del pc, per approdare a quello dell’ iPhone. Hehehe. Mica è finita qui. Il serpente si è insinuato nella realtà immersiva del Metaverso: una maschera in faccia, immagini tridimensionali, fino ad arrivare alla creazione di un pupazzo virtuale, un Avatar, doppione di noi stessi, che vive nel web. Gli sviluppi saranno formidabili nel campo commerciale, finanziario, ludico, medico e, forse giuridico. GIURIDICO? Si si finalmente potremo andare negli uffici giudiziari senza appuntamenti. Potremo avere una sentenza dal giudice virtuale con una sola udienza ( Vabbè, questo lo prevedeva anche il nuovo processo del Lavoro nel 1973 … quello di una sola udienza dico). Potremo arricchirci virtualmente con le criptovalute, per poi fare a gara fra chi sparisce prima. Il serpente sibila da qualche anno nel logo di un noto socilal che ora si chiama Meta. Il logo è un serpente che traccia un alemma. Infatti penso che saremo tutti molto più soli di ora.
    Chissà se Diogene lo avrà mai trovato l’uomo che cercava. Penso che la nostra cara e odorosa civiltà si stia perdendo nella suburra, ubriacandosi di trucchi che la allontanano dal contatto, dall’abbraccio, dalla stretta di mano, dal lavoro spalla a spalla, dal pianto, dal riso, dalla vita vissuta all’aria fresca del mattino, o davanti un focolare la sera a condividere vibrazioni sonore dei racconti, dei sorrisi, degli sguardi, dei baci ed abbracci fraterni, o più intimi, di una volta.
    E’ vero quanto da te affermato. I Massoni quando giurano davanti all’ara nel Tempio laico, dove non si trattano argomenti divisivi di ideali politici, o di fede religiosa, si inginocchiano sulla gamba sinistra assicurando pieno rispetto anche alle leggi dello Stato. Per la cerimonia dell’elevazione al grado di Cavaliere dopo il tocco di spada sulla spalla, ci vorrebbe un boffetto sulla guancia “ Così te lo ricordi di essere un umano, figlio/a della luce, non della corrente elettrica “.

  2. Claudio Savergnini Reply

    Anch’io vorrei spezzare qualcosa in favore dei serpenti ma, appreso or ora che spezzare lance era roba da cavalieri, non oso spingermi a tanto, io che cavaliere non sono; mi limiterò dunque a spezzare solo uno stuzzicadente o, meglio ancora (tanto per non sminuirmi troppo) in favore di questi bistrattati rettili spezzerò… toh! una bacchetta per il sushi! Nella citazione che apre l’articolo di oggi ho notato anzitutto una grave imprecisione da parte dell’autore; Elias Canetti, che è stato insignito del Nobel per la Letteratura, dimostra però di avere scarse nozioni di erpetologia quando qualifica come “velenoso” il serpente che ingannò Eva. Secondo l’iconografia classica, nella scena di “Eva col serpente”, si vede raffigurato, avvolto ai rami del famoso albero, generalmente un boa, in altri casi un pitone ma comunque solo e sempre serpenti costrittori, animali che non sono provvisti di denti veleniferi in quanto catturano le prede avvolgendole nelle loro potenti spire. E qui mi fermo, volevo solo fare una puntualizzazione riguardo al serpente, non voglio andare oltre e innescare una polemica (che potrebbe degenerare) su di uno scrittore ebreo, bulgaro di nascita, naturalizzato britannico, di lingua tedesca e per di più premiato in Svezia con il Nobel… non vorrei essere io, alla fine, quello fa scoppiare la guerra mondiale! Anche sull’argomento serpenti è meglio che non aggiunga altro perchè so già che parlando di animali non velenosi e utili all’ecologia del sottobosco, tra un orbettino e un colubro, passando per il biacco, arriverei infine alla Natrix natrix, la nostra comune biscia che in alcuni casi può raggiungere la considerevole lunghezza di due metri; con un esemplare di tali dimensioni viene spontaneo parlarne usando l’accrescitivo e addirittura se ne cambia il genere quando si dice: ho visto un biscione! Il Biscione è però anche il simbolo di un’azienda e basta poco che si finisce poi col nominare la Fininvest e il suo fondatore di cui non voglio però oggi fare menzione. L’unica cosa che ci tengo veramente a sottolineare (perchè è una credenza molto diffusa e va corretta) è che i serpenti non sono affatto viscidi! Questo lo sa bene chi un serpente ha potuto toccarlo, ma com’è possibile che nell’immaginario colletivo si sia formata questa falsa credenza? la mia ipotesi è che sentendo le frequenti allusioni di natura sessuale o vedendo certe galanterie fuori luogo del non summenzionato capo della summenzionata società, la gente abbia, per traslato, trasferito l’aggettivazione metaforica del personaggio, dal simbolo della sua creazione direttamente alle biscie autentiche, arrivando così a diffamare un’intera classe di animali; ma io vi garantisco che l’essere viscido non è quello che serpeggia vicino ai corsi d’acqua!
    Poi, Guido, ci hai raccontato del primo scandalo economico della Chiesa e spiegato come Callisto fosse riuscito a scampare una severa punizione grazie ai buoni uffici della matrona Marcia e mi è venuto spontaneo pensare che non è cambiato molto da allora: Marcinkus e Becciu: due nomi che sono tutto un programma!
    Quando da bambino qualcosa mi faceva un po’ schifo io dicevo “beeciu…”; sono andato a cercare e trovo conferma su Wikibooks che questo modo di esprimere una sensazione è classificato tra le esclamazioni piemontesi: si scrive “bècio” e l’alfabeto fonetico conferma che la mia pronuncia era corretta: b’æ[ch]iu = puah!, che schifo, ribrezzo.
    Dobbiamo convenire che da Callisto a oggi in Vaticano qualcosa di marcio ancora è rimasto e forse, per come sono stati castigati certi colpevoli, qualcosa anche di Marcia…

  3. Luca Menniti Reply

    Io non sono un etologo e non conosco il comportamento delle varie razze di serpenti, però sono un “muntagnìn”, perciò vorrei spezzare un fucile d’assalto – arma ben più moderna rispetto alla lancia – in favore delle vipere che abitano le nostre montagne. A me sembrano animali molto timidi, che hanno veramente tanta paura di noi esseri umani: quando ho incontrato qualche vipera, mi sono accorto di loro nel momento in cui stavano scappando a gambe levate (o a squame levate) il più lontano possibile da me. Probabilmente i boa sono più socievoli e coraggiosi, perciò tanti secoli fa un boa si mise a parlare con Eva: non riesco proprio ad immaginarmi una timida vipera che si mette a parlare con una persona, la vipera è troppo introversa e fifona, non troverebbe mai il coraggio di fare una cosa simile, perlomeno non la vipera aspis, che è quella che abita le nostre montagne e scappa sempre quando mi vede.

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