Mai Festeggiare Capodanno

di Guido Bertolusso

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Il processo termina con la condanna all’esilio perpetuo dal paradiso terrestre… alcuni angeli benpensanti si chiesero: Come! Si aggirano ancora nel Paradiso? Non sono ancora morti? 

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Il processo era appena terminato con la condanna all’esilio perpetuo dal paradiso terrestre che già il solito gruppo di zelanti angeli benpensanti, giudici crudeli, si stupiva: Come! Si aggirano ancora nel Paradiso? Non sono ancora morti? Ricorderete che il divieto di mangiare il frutto era legato alla morte certa e subitanea.

Dio inaspettatamente “ciurlò nel manico”, come la testa di un martello che circola e si muove stridendo sulla testa del suo manico quando non è ben fissato con un cuneo o una zeppa, insomma pure Lui sembrò guardarsi in giro per cercarli, (Lui l’essere onnisciente che non li trovava…), cincischiava come per sottrarsi all’impegno della promessa fatta di mandarli a morire usando rinvii e indecisioni.

Ohh bischeri! – rispose ai suoi angeli diffidenti – gli ho ben detto che il giorno che mangiassero di quel frutto certo sarebbero morti. Ma a voi minchioni non ho mica detto se quel giorno era uno dei miei, che vale mille anni uno dei loro! Ebbene io gli concederò uno dei miei anni a caso, per cui novecentotrenta di attesa di morire e settanta da lasciare in dote ai loro discendenti. Intanto insieme con l’esilio applicherò anche delle pene accessorie!”

I “manti di luce” di cui erano rivestiti Adamo ed Eva si spensero improvvisamente e diventarono “pelle” per questione di un pelo nell’uovo perché nell’antico ebraico la differenza tra le due parole è solo nella lettera finale che cambia:  con “x”  termina la parola luce e con “y” quella pelle!

Fu così che si scoprirono nudi e vergognosi.

Come abbiamo già detto le due versioni più attendibili sulle foglie con le quali nascosero le pudenda ignude (le cose di cui ci si vergogna: generalmente le parti intime del corpo umano, ma per tanti sarebbe più giusto provare vergogna per la propria mente…) sono le foglie della vite e quelle del fico, immagino sia stato solamente per  una questione di dimensioni, provate voi a coprirvi con foglie di edera o con le foglie del pero! Ireneo III papa propende per l’urticante fico e non ci sarebbe nulla da obbiettare a un pontefice che prima di tutto è un sacerdote propenso al pentimento e alla pena, per Sifre Deuteronomio e Numeri (Libri della Scuola rabbinica) sarebbe più giusta la vite, ma il vino divenne nei secoli la panacea di tutti i mali, rimedio e cura universale e uno dei simboli cristologici e quindi non si accostava più bene al sentimento di peccato e di punizione.

E allora fico sia, anche se in seguito si rivestirono di tuniche di lino e lana e mai di pelli di animali perché Dio non volle sacrificare animali per loro.

Il Serpente Satana non ebbe neppure un processo; il Creatore fu molto sbrigativo con lui ed emise il primo verdetto della Storia:” Hai cercato di far morire Adamo per sposarne la compagna. “Perciò porrò ostilità tra te e la donna, ti farò amputare i piedi così che striscerai sul tuo ventre e e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita”, ed ecco perché tra gli erpetologi le donne sono sempre state un numero inferiore agli uomini, ma questo fatto non spiega la similitudine con  il membro maschile, che tanto orrendo non pare e l’animale!

In età moderna Sigmund Freud associa, nel suo studio sull’interpretazione dei sogni, il fallo maschile al serpente: teoria rivoluzionaria per quei tempi bigotti considerarlo espressione di forza sessuale e mascolinità, ma questa associazione era già presente fin dalla preistoria e vari miti, supportati dal ritrovamento di statuette sacre rappresentanti serpenti con testa a forma di glande o serpenti avvolti e abbarbicati su steli o figure femminili, raccontano del serpente che feconda la Dea Madre; la tradizione tantrica induista si spinge molto oltre e combina il potere energico maschile a quello femminile, figura fallica, ma pure uterina, e lo colloca nella regione del corpo posta tra i genitali e l’ano, là dove dimora la dea Kundalini, un serpente arrotolato dormiente come la nostra coscienza, che incarna il fallo maschile nella testa e la vagina nella bocca dell’animale, legandolo al potere generativo, alla fertilità, all’erotismo trascendente, alla sessualità e infine all’unione degli opposti.

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Curiosamente, pur essendo molto più antichi, gli Ebrei avevano una visione più libera del sesso e lo stesso si può dire poi per l’Islam e per il Protestantesimo. Ci hanno pensato il Cristianesimo e la sua chiesa cattolica a vedere tanto male nella sessualità e a proporla e imporla ai fedeli solo per la procreazione (assistita si! ma solo da lei “guardona” dei credenti). La Storia e la Letteratura non fanno sconti a nessuno e ci hanno riportato vicende di cardinali e poi papi libertini e lascivi, amanti spudorati di donne affascinanti, di vescovi, preti e diaconi gaudenti accompagnati da prostitute o da nobildonne e di schiere di figli illeciti e mai riconosciuti.

Ecco un aneddoto abbastanza recente pettegolo e pruriginoso che vale per tutti: il 20 maggio 1974, a Parigi, il cardinale francese Jean Danniélou, autore fecondo di opere sull’infallibilità del papa e accanito difensore del celibato dei preti, e che svolgeva la funzione di cappellano presso la  femminile E’cole Normale Supérior, viene trovato morto nell’appartamento di una spogliarellista di 24 anni, tale Mimi Santoni, morto per infarto e con in tasca una grossa somma di denaro; ovviamente si cerca di nascondere le circostanze della morte adducendole a una mancanza in casa di amici, ma i giornalisti, si sa, sono curiosi e indagano sulle molte frequentazioni del prelato alla giovane, così i suoi confratelli spiegano che il cardinale si stava dando da fare per riportarla sulla retta via, anche finanziariamente, eccome se si dava da fare! Il Vaticano ufficialmente non commenta e i gesuiti sulla rivista E’tudes (Studi) scrivono: …è opportuno il silenzio allo stato attuale delle cose. Chi può determinare la verità, e come farlo in tali circostanze, con serenità, di fronte a un morto?

Discorsi sul sesso degli angeli, poveri…

Come abbiamo anticipato all’esilio si  aggiunsero le pene…

I testi più antichi dell’interpretazione della tradizione rabbinica ebraica riportano che furono condannati a guadagnarsi con fatica il pane quotidiano, il loro cibo si sarebbe tramutato da buono in cattivo, obbligandoli così ad assistere a trasmissioni televisive di cucina; i loro figli avrebbero errato di terra in terra: ma che cosa c’entriamo noi se il peccato l’hanno commesso loro?, il loro corpo avrebbe stillato sudore e puzza, avrebbero nutrito eterna inclinazione al male, dopo la morte i loro corpi sarebbero diventati preda dei vermi e sarebbero stati in balia degli animali diventati, a causa loro, feroci da mansueti che erano; i loro giorni sarebbero stati brevi e pieni di tribolazioni, vita corta e piena di merda come la scala del pollaio; infine avrebbero dovuto rendere conto di tutto ciò che avrebbero fatto in futuro sulla terra. A Eva fu comminata maggior pena per aver lei offerto il frutto ad Adamo e così Dio la nominò casalinga e le accollò per buon peso pure il ciclo mestruale!

Gerolamo in “Genesi” e Filone in “La creazione del mondo” spiegano il fatto che essi non siano morti come promesso da Dio nel giorno stesso in cui avevano peccato grazie alla di Lui clemenza, ma, comunque, la loro teoria è che un peccatore è considerato comunque morto anche se è ancora vivo.

E così una vita nel “braccio della morte” divenne una vita “ai lavori forzati” in esilio, passata in eredità perpetua ai posteri! Adamo ed Eva avevano goduto ben poco del paradiso terrestre: non più di poche ore. 

Nella prima ora del sesto giorno della creazione Dio decise di creare l’uomo, nella seconda ora si consultò con gli angeli che non erano troppo convinti, nella terza si procurò il fango e nella quarta foggiò Adamo e gli estrasse la costola per creare Eva, nella quinta li rivestì di pelle; nella sesta ora, sempre del sesto giorno li completò ed essi poterono reggersi in piedi, nella settima ora insufflò loro l’anima e nell’ottava li condusse nel paradiso terrestre; nella nona ora vietò loro di mangiare il frutto dell’albero posto nel mezzo del giardino, alla decima essi trasgredirono il comandamento e all’undicesima ora furono giudicati.

Nella dodicesima ora furono scacciati dal paradiso in espiazione del loro peccato. Quel giorno fatale fu il primo del mese di Tisri: Capodanno! Per amor di precisione la leggenda narra che fummo creati nel primo giorno d’autunno, il Capodanno ebraico, e che nello stesso giorno fummo cacciati dal paradiso ubriachi di superbia… Adesso capisco perché non ho mai amato il Veglione dell’ultimo dell’anno!

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Foto: pixabay.com

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Apostata Per Vocazione ritorna lunedì 28 novembre

2 Comments

  1. Claudio Savergnini Reply

    Leggendo l’inizio di questo nuovo articolo mi è venuto in mente “La predica” interpretata da Gipo Farassino, in cui viene espresso simpaticamente il rapporto tra Dio e Adamo (umanizzando parecchio la figura divina) Poco oltre nella narrazione ho scoperto poi cose che non conoscevo, come l’erotismo trascendente… perbacco! quello mi manca! credevo di aver provato quasi tutto sull’argomento, ma evidentemente anche per il sesso bisognerebbe istituire dei corsi di aggiornamento. Che poi una divinità abbia dimora proprio in zona perianale mi ha lasciato basito; d’accordo che c’è crisi nel settore immobiliare, ma possibile che persino per una dea risulti così difficile trovare qualche santo in paradiso che possa aiutarla a trovarsi una sistemazione più consona?
    Prendo atto e quindi, se un domani dovessi mandare qualcuno a quel paese, potrò tranquillamente dirgli di andarsene là dove dimora le dea Kundalini (è meno esplicito di un “vaffanculo”, ma la metafora risulta più elegante)
    Oggi però, Guido, mi hai deluso quando hai accennato ai discorsi sul sesso degli angeli, perchè hai fatto solo una citazione di passaggio mentre io pensavo che ci delucidassi finalmente circa l’annosa questione. Io mi sono sempre domandato se il discorso cui hai fatto cenno vertesse semplicemente sull’identità di genere della figura angelica o se stesse correndo voce che fra Cherubini e Serafini avvenissero anche, chessò, contatti carnali? Avrei gradito chiarire se, quando si menzionano i cori angelici (locuzione che fa immaginare una moltitudine) parlando di sesso, non si debba intendere qualcosa che ha a che fare con l’amore di gruppo o con orge vere e proprie! Avevo la curiosità di capire come potessero gli angeli, con quelle ali così ingombranti, accoppiarsi comodamente: faranno come il piccione e la colomba o come i delfini nel mare? Rimango con in miei dubbi…
    Comunque sembra che certe curiosità non siano solo un mio appannaggio; Papa Francesco ha recentemente ammonito suore e sacerdoti, comunicando urbi et orbi che loro fanno uso della pornografia facilmente accessibile su internet. Non so come ne sia venuto a conoscenza (avrà dato una sbirciata al cellulare del suo segretario o di una delle suore che lo accudiscono?) sta di fatto che gli ha fatto un pubblico sermone… Mi fa un po’ di tenerezza questo pontefice che si preoccupa tanto delle fornicazioni private, scoraggiandole pubblicamente, ma dimentica che c’è un gran numero di sacerdoti che compiono molestie ben più gravi ai danni di giovani e minorenni sparsi nelle parrocchie di tutto il mondo. Ad ogni modo i religiosi che frequentano siti porno potrebbero semplicemente star cercando di capire qualcosa sul sesso degli angeli partendo da una conoscenza di base su come lo fanno gli uomini: ab uno disce omnes!
    Riguardo alle foglie per occultare le pudenda mi rincresce che lo spazio a disposizione in questa rubrica non sia sufficente a esaurire l’argomento (o comunque non lo è la pazienza di eventuali lettori) mi limiterò pertanto a dire che dalle tue brevi note si evince comunque che, nonostante quanto sostengono sessuologi o consulenti di coppia, le dimensioni contano eccome, dipende dai punti di vista: quello del botanico o quello dello zoologo.
    Un’ultima cosa: che non tutto il male vien per nuocere lo dimostra proprio il fatto che, quando ai reprobi dell’Eden
    il cibo cominciò a tramutarsi da buono in cattivo, quella che voleva essere una punizione accessoria, si è rivelata invece uno stimolo per l’invenzione del frigorifero, dei surgelati e delle industria conserviera in generale. E questo ha dato la possibilità ai numerosi eredi del peccato originale di guadagnarsi il pane col sudore della fronte…

    In apertura ho citato il famoso brano di Farassino… Adàm! de chi tsè? sàuta sùbit fòra!
    metto il link se qualcuno volesse riascoltarlo: https://www.youtube.com/watch?v=8d-quyjsfU8
    (requisiti minimi per l’ascolto: almeno una conoscenza di base del dialetto piemontese)

  2. Gabriele Monacis Reply

    Guido carissimo, amico per la pelle, luce dei miei occhi, armonia celestiale nel deserto degli stonati, carezza della sera, dopo un giorno di scazzottate con vuoti a perdere, ciucci e presuntuosi. Hai che dolor, hai che dolor. Non dirò a tutti i lettori della nostra lunga chiacchierata sdraiati sulla moquette di casa mia in preda al dolce effetto del nettare degli dei. Già, son passati quasi cinquant’anni, era capodanno! Non mi è più piaciuto celebrare capodanno da allora. Non ho più affidato la mia sorte ad un giorno particolare. Non ha senso. Vivo tutti i giorni con serenità. Quante pene, o sentenze non saranno mai eseguite. Per prescrizione, perché il debitore non ha nulla da perdere. Perché il bandito non è stato individuato. Andrà a dar conto della sua malvagità dinanzi a Dio? Ve lo farò sapere, presto, o tardi. Adesso non cominciate a toccarvi le palle, o ferro, o, peggio, quelle del vostro compagno. Quest’anno, 5782, il rosh ha shanah è stato il 25 settembre. Era per noi domenica e si andava a votare. Non dico altro. Sulla foglia di fico, sul frutto del fico, ovvero sulla foglia di vite ( vita ) e sul suo frutto fermentato, devo sollevare qualche riserva. Adamo ed Eva uscirono dal Paradiso terrestre UBRIACHI di superbia. Se fossero stati indotti da sostanze alcooliche, avrebbero avuto una esimente ovvero, quanto meno, una attenuante. Così non poteva essere. Per dare piena e completa dignità ai due umani delinquenti, dotati di libero arbitrio, essi dovevano essere colmi solo di superbia, di presunzione, di conoscenza infinita, quanto effimera, per andare per la loro strada da soli a ricercare la verità, che avevano a portata di mano, servita sul piatto d’argento in Paradiso. I letterati latini ricordavano un’età dell’oro, quando gli uomini erano in pace con tutti e vivevano in simbiosi con la natura. Guarda guarda, vuoi vedere che la civiltà occidentale ha trovato qualche centinaio di anni fa, gruppi di umani che vivevano così? Cose dell’altro mondo, appunto. Tutto il continente americano era abitato dal Popolo degli Uomini. Il resto è brutta storia.
    Come gli Argonauti, sto cercando con i miei migliori amici di sempre il Vello d’oro. Gregorio ci indica il cammino.

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