La More Manifesto

di Laura Morelli

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La punteggiatura di LA MORE è il punto. è il ritmo del pedalare. no alla gerarchia di maiuscole.

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1. FORREST GUMP

Lo so che non mi credi se te lo dico ma io corro in bici come il vento che soffia e da quel giorno se vado qualche parte io ci vado pedalando.

Quel giorno non so proprio perché decisi di andare in bici un po’. perciò andai fino alla fine della strada e una volta lì pensai di andare in bici fino la fine della città. pensai di attraversare la lombardia. poi mi dissi visto che sono arrivata fino a qui tanto vale andare in bici attraverso il bellissimo stato d’italia. e cosi feci. andai in bici fino all’etna. una volta lì mi dissi visto che sono arrivata fino a qui tanto vale girarmi e continuare ad andare in bici. quando arrivai al nord dell’europa mi dissi visto che sono arrivata fino a qui tanto vale girare di nuovo e continuare verso l’ucraina. quando ero stanca dormivo. quando avevo fame mangiavo. quando dovevo farla. la facevo.

Una promessa è una promessa.

Ma lei è pazza o semplicemente stupida?

Se ti trovi nei guai non cercare di fare la coraggiosa. ma corri. pensa solo a correre.

Certi fatti te li ricordi bene. altri invece per niente. strano.

Il tenente mauri aveva capito che ci sono cose che non si possono cambiare. lui non voleva essere chiamato storpio così come io non volevo essere chiamata stupida. così mauri dalla sue ruote ruotanti nn usa mai la parola inclusivo xè significa escludere qualcun altro.

Qualche anno più tardi quel bel giovanotto che chiamavano il re beh doveva aver cantato troppe canzoni e gli venne un infarto o cose così. deve essere difficile fare il re.

Congratulazioni, come si sente? devo fare pipì

Non lo so se abbiamo ognuno un destino o se siamo tuttɜ trasportatɜ in giro per caso come da una brezza. ma io Io credo. può darsi le due cose. forse le due cose capitano nello stesso momento.

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2. LA GUERRA

Nn ho ricordi coscienti del mio essere feto. neppure della nascita. l’unica traccia è il mio nome. di recente ho cercato fra i miei ancestors. sono cresciuta con un nonno assassino che ha ucciso mille e mille persone all’arma bianca. ma sai bene che uccidere per lo stato è passare da assassino ad eroe. siamo in un fortnite da sempre. mio nonno è un assassinoeroe della prima guerra mondiale. il soldato semplice nessuno gustì agostino morelli. carne da macello con medaglie. il giorno prima è contadino. il giorno dopo soldato in trincea. uno skill pazzesco. un possibile scemo di guerra che tornato dal fronte sposa una donna della stirpe pacere che in bergamasco significa coloro che mettono pace nei conflitti. insomma della famiglia dei giudici di pace denoantri. pensa te che combo. lei aspetta il suo vero fidanzato. nn torna. morto in guerra. quando si presenta gustì dice va bè è pure più basso di me è magro e agitato beve per dimenticare ma prendo questo che almeno è tutto intero. gustì e pacera fanno cinque figli. i primi due escono pieni di eros e thanatos poi arriva logos e gli ultimi due full immersion in pathos. trauma diluito nella progenie. io vengo da pathos mio padre. intanto il capostipite ke è un vero pro da nonno mette su per i nipoti un circolo notturno chiamato vi racconto quando uccidevo all’arma bianca. nel portico di notte con la luce fioca di una lampadina ad incandescenza siamo in trincea fra muri di terra sul piave. ci mettono addosso mantelli e baionette. ci fanno le punture con un liquido bianco e non abbiamo più paura. non sentiamo stanchezza o fame. andiamo in giro a infilzare gli austriaci e per scappare mi fingo morto sotto i cadaveri o sto immerso delle ore nei liquami della latrina. ma come facevi a passare dal buco? erano solo assi appoggiate su una fossa. sento i nemici che mi passano vicino. sto immobile. non senti puzza? macchè. e per respirare? un cannetto in bocca. mettiamo le divise anche ai cavalli. a casa mamma dice che in qualche modo noi e lui eravamo parenti. dalla parte di mia mamma c’è nonna anna che a settant’anni è la prima volta in vita sua che va dal medico. quando il dottore le dice si alzi la gonna che guardo le gambe lei si rifiuta e se ne va. non le faccio vedere neanche a mio marito figurati ad un estraneo. anna da piccola vuole farsi suora. si sposa non so perché. depositaria dell’arte del silenzio alleva le figlie a vivere con il segreto. suo marito mio nonno il tata è nato contadino mezzadro onesto povero della bassa. unica cosa che il conte gli concede è avere la proprietà esclusiva degli animali. li sceglie belli costosi gli da un nome proprio. mia mamma racconta di un cavallo nero fiero lucido dalla criniera folta non adatto al lavoro dei campi ma tanto bello e di mucche dai nomi dolci che mangiano i fieni migliori. l’orgoglio di tata. con tanto amore li guarda e quando è il momento del macello non ce la fa e piange disperato. così è sempre qualcun altro che li porta via. la nonna dice che lui è una persona buona e saggia. tata negli anni ‘30 va spesso a trovare suo cugino in ospedale psichiatrico. lui ha ragione l’hanno rinchiuso xè è un sovversivo lo trattano male e lo tormentano. poi un giorno da grande sono a cercar fossili in val taleggio. entro in una cascina abbandonata. trovo un fascicolo di cartoncino blu. collezione del corriere della sera del ’43-4. fra le illustrazioni a piena pagina di walter molino c’è la scena di un internato tale lorenzi di verdello il cugino di mio nonno mentre uccide a bastonate un infermiere. nn lo sapevo. eccola qui l’eredità dal ramo femminile. l’arte del silenzio e il piacere del segreto. mia mamma dice che non mi dirà mai come li chiamano in paese. e così è. muore senza dirmelo. l’amore irresistibile che attraversa la mia vita passata è un fotografo di guerra. da artista costruisco bombe ad uncinetto e una sedia robotica che cammina con frammenti di bombe. la guerra mi attraversa la vita. ecco il mio nome. la more. mamma dice che questo nome è per ricordarmi che tutti facciamo cose che. beh che non hanno molto senso.

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3. LA BICICLETTA

Ho il vago sentore che lei abbia saltato gli allenamenti che le sono stati assegnati anche se non obbligatori. sentore sbagliato. fatto tutto come da indicazioni. coach malfidet1. partita tardi da casa finito ora alle 20.05 brava hai fatto il tuo dovere questo mi fa piacere sicuramente la gamba comincia a girare giusto?

1. un tipo diffidente, che mette in dubbio, trad. dal bergamasco

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Foto: Bomba ad uncinetto opera d’arte di Laura Morelli, foto di Virgilio Fidanza, 2006, collezione privata. Bunker

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La More ritorna mercoledì 10 maggio

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