In Sicurezza

di Guido Bigotti

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Sicurezza sulle strade, le soluzioni tardano a venire. Un problema che sento a me vicino…

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Devo essere sincero, ero partito con altre intenzioni questo mese. Mi ero preparato in modo diverso e volevo dedicare questo spazio a un’intervista agli addetti ai lavori (ciclistici). Poi, ho sentito impellente l’esigenza di parlare di un problema importante: la sicurezza sulle strade, per i ciclisti, ma anche per i pedoni.

Vivo in una bella città, Milano, con tutte le difficoltà che hanno le grandi città, ma che da anche tante opportunità e la possibilità di realizzare quasi tutto quello che uno desidera.

Nel 2022, secondo i dati riportati da Aci-Istat, i ciclisti che sono morti in un incidente stradale hanno raggiunto quota 205, su un totale di 3.159 morti sulle strade. La regione che nel 2023 conta un maggior numero di decessi tra i ciclisti negli incidenti è la Lombardia, con 27 morti e nel 2023 non va meglio, purtroppo.

Cosa manca? Cosa ci vuole perché questa statistica cambi verso? Più piste ciclabili? Più attenzione da parte dei ciclisti? Oppure dipende dai troppi mezzi a motore che viaggiano in città? Forse dipende anche dall’attenzione da entrambe le parti.

Ciò non toglie che questo è un grave problema che deve essere risolto.

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Se sei un ciclista, reclama il tuo spazio sulla strada; se pedali in città, non farlo troppo vicino al cordolo del marciapiede e, se possibile, occupa tutta la corsia. Sulle strade extraurbane, se la banchina non è abbastanza larga o è in cattive condizioni, spostati verso il centro della carreggiata e ricordati: luci sempre accese e caschetto ben allacciato.

E gli automobilisti, invece? Devono sorpassare con un’adeguata distanza, considerando le eventuali oscillazioni del ciclista oppure evitare manovre brusche per non generare paura.

I monopattini (entrati di prepotenza nella circolazione cittadina) e le bici hanno creato un problema di circolazione, perché è mancata un’opera di sensibilizzazione preventiva nell’utilizzo dei mezzi dolci che convivono con quelli di dimensioni maggiori.

Sembra semplice, ma a volte la semplicità diventa difficoltà.

Le manifestazioni di ciclisti si moltiplicano. Quanto serve per sensibilizzare l’opinione pubblica? Poco? Tanto? O per niente? Rimangono i dubbi.

Io mi considero un ciclista responsabile, o almeno credo, e vedo, attraversando la città tutti i giorni da sud a nord, le difficoltà che esistono. Piste ciclabili usate come parcheggi automobilistici oppure piste che iniziano e finiscono nel nulla.

Milano non è una città per mezzi eco, ma forse deve cercare di adeguarsi o almeno provarci.

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Foto: Guido Bigotti

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Diario Della Bicicletta ritorna giovedì 23 novembre

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