Il Palloncino Rosso

di Angela Melis

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Articolo pubblicato il 17 gennaio 2023 e scelto dall’autrice per la riproposta estiva

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Inseguendo la bellezza

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Una leggenda popolare sarda narra la vicenda di una bambina recatasi in montagna per portare il pane ai pastori, costretti a rifugiarsi dentro una grotta a causa di un temporale. D’un tratto, un nastro celeste volteggia nell’aria catturando l’attenzione della bambina, e mentre i pastori non danno alcuna importanza a quel pezzo di stoffa, lei esce fuori per inseguirlo, incurante della bufera che si è scatenata all’esterno. In quel momento la grotta frana, uccidendo i pastori e il gregge; la bambina, che si trova all’aperto, è salva grazie alla sua ingenuità, alla spensieratezza e alla sua capacità di meravigliarsi.

Trovo che questa leggenda, rappresentata nel 1981 dall’artista Maria Lai, nell’opera Legarsi alla montagna, condivida con il film di Albert Lamoris Le ballon rouge il concetto secondo cui lasciarsi trasportare dalla bellezza rappresenti l’unica via di salvezza per sfuggire ad un mondo incapace di stupirsi ancora,

Le ballon rouge (vincitore nel 1956 del premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale – unico cortometraggio a vincere un Oscar al di fuori della categoria dei cortometraggi – e della Palma d’oro al festival di Cannes per il miglior cortometraggio) ha come protagonista un bambino, Pascal (interpretato da Pascal Lamorisse, figlio del regista), che una mattina, mentre si reca a scuola, vede un palloncino rosso appeso su un lampione. Spinto dalla curiosità e dall’intuizione che quel palloncino non sia un palloncino qualunque, decide di prenderlo e tenerlo con sè.

Il palloncino, che sembra fatato e personificato, diventa presto un amico con cui attraversare le vie lugubri del quartiere di Menimoltant, a Parigi. Pascal è un bambino solitario e, anche se nel film non viene esplicitato, sembra soffrire di un disagio che non gli consente di stringere amicizia con gli altri bambini. Si potrebbe definire un outsider, un ribelle che non si conforma alle regole che gli vengono imposte: non darà retta alle autorità, ovvero la madre e l’insegnante, che tentano di separarlo dal palloncino non comprendendo il valore che questo ha per il bambino, e più volte riuscirà a sfuggire alle grinfie della gelosia degli altri bambini che tentano in ogni modo di appropriarsi del palloncino.

Questi però riconosce Pascal come l’unica persona da ascoltare e seguire, i due sviluppano un rapporto simbiotico, incomprensibile ai più: il palloncino è sempre lì ad attenderlo quando il bambino è costretto ad allontanarsi da lui. Emblematica è la scena in cui Pascal entra in chiesa e il palloncino scarlatto obbedisce all’ordine impartitogli di restare fuori. Quel palloncino, per Pascal, rappresenta una via per sfuggire all’indifferenza del mondo che lo circonda, alla sua solitudine, alla sua diversità.

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Nel vagare per i vicoli di Menimoltant con quel palloncino rosso scarlatto che spezza la monotonia del grigiore dell’ambiente, Pascal incontrerà altri bambini solitari, ognuno col proprio palloncino colorato, ognuno con la propria solitudine. Una solitudine però che in qualche modo è condivisa da coloro che scelgono di inseguire il proprio moto interiore che li spinge verso un altrove, ad ascoltare e accettare la propria diversità che è valore, ma che il mondo non sembra apprezzare: questi bambini non dialogano tra loro, sono i loro palloncini che si sfiorano e si toccano comunicando per loro: non si è mai soli quando si ha il coraggio di seguire il proprio cammino.

Nel film i dialoghi sono ridotti al minimo, quasi del tutto assenti. È la musica di Maurice Le Roux a fare da padrona, a narrare e commentare le scene, laddove le parole risulterebbero essere superflue, contribuendo a creare così un’atmosfera quasi fiabesca in una realtà che di fiabesco sembra avere ormai poco.

La parte finale del film vede Pascal alla ricerca disperata del suo palloncino, preso in ostaggio da una banda di ragazzini più grandi. Riuscirà a riappropriarsi del palloncino troppo tardi e Pascal sembra così essere destinato a richiudersi nella propria solitudine, escluso dal mondo. Tuttavia, è proprio quando sembrano non esserci più speranze che accade il miracolo: tutti i palloncini della città, in un vortice multicolore, accorreranno per salvare Pascal e trasportarlo lontano. Formando una mongolfiera a cui Pascal si aggrapperà, i palloncini lo condurranno in alto, sperimentando quella bellezza e meraviglia che i duri di cuore non potranno provare.

Il film è disponibile su Youtube al seguente link

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Foto: pexels.com

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