Il Circolo Pickwick

Estate. Caldo, sempre più caldo, afa, umidità…no, no, tanto il clima non sta impazzendo…e allora perché coliamo litri di sudore al giorno già solo nell’atto elementare di respirare?! Zanzare, mosche, cimici, il risveglio prepotente della natura e di nugoli d’insetti che non sapevamo neanche che esistessero! Ti sposti con i mezzi e niente, impieghi il triplo del tempo che impiegheresti in qualsiasi altro periodo dell’anno, perché c’è l’orario estivo e qualsiasi mezzo è stato falcidiato dai tagli alle corse. Ecco, io l’estate non l’ho mai amata e noto che questa mia personale antipatia sedimenta di anno in anno.
Una cosa, però, la salverei, quella sì, per sempre: la luce. Il sole che indugia fino a tardi, le giornate che sembrano dilatarsi all’infinito. Che tu lo sai che razionalmente le ore sono sempre le stesse in una giornata, e però sembrano tante di più d’estate, e sembra che tu possa infilare in questa sequenza di ore e minuti infinite attività. Con questa sensazione per me l’estate è sempre stata la stagione dei “grandi tomi”, dei libri immensi da 1.000 e più pagine. Non che in altri periodi dell’anno io mi sottragga a tali letture, ma d’estate ho l’impressione di godermeli di più.
Quindi, questa volta, per accompagnarvi nell’“infinita” estate, in previsione di lunghe ore spalmati su una spiaggia o immersi nel verde davanti ad una catena di monti, vi invito alla lettura di uno dei grandi classici della letteratura mondiale, “ Il circolo Pickwick “ di Charles Dickens. La trama di questo capolavoro è apparentemente semplice. Samuel Pickwick, fondatore dell’omonimo circolo, decide, in compagnia di alcuni sodali, di partire per un viaggio per l’Inghilterra. Viaggio a scopo scientifico, per studiare la popolazione, gli usi e costumi del tempo e darne testimonianza ai posteri e non solo. Sembrerebbe una storia alquanto elementare, ma Dickens riesce a trasformarla in un’avventura indimenticabile, in cui si mescolano ed alternano registri differenti, profondità e leggerezza, serietà e ironia, in un caleidoscopio unico di emozioni e sentimenti. Ci sono la satira politica, gli intrighi amorosi, la denuncia sociale, mangiate pantagrueliche, avventure picaresche. Con la sua maestria e genialità costruisce una serie di personaggi indimenticabili, Samuel Pickwick, il suo fedele servitore Sam Weller, Jingle, e tanti altri, che diventeranno, con il moltiplicarsi delle pagine e delle avventure, veri e propri amici della cui compagnia difficilmente riusciremo a fare a meno una volta concluso il romanzo.
Storia ambientata in un altro paese e in un’altra epoca, ma mai così attuale, perché la maestria di Dickens riesce a rendere immortali caratteri e personaggi, trascendendo spazio e tempo e rivolgendosi prepotentemente alla nostra contemporaneità. Soprattutto, vi accorgerete che è una storia in cui si sorride e si ride tanto, non sguaiatamente come spesso accade, ma con grazia, con ironia, con leggerezza. In questi tempi bui, in questa stagione “pesante”, un po’ di sana leggerezza, leggerezza e non superficialità, è quello che vi auguro. Basta, non aggiungo altro, perché già solo il nome di Dickens è una garanzia e a voi resta solo il piacere di scoprirlo o ri-scoprirlo. Buona estate!

SARA MIGLIORINI

Foto: Sara Migliorini

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