Eventi

di Enea Solinas

___

Un festival tradizionale e una serie di incontri

____________________________________________________________________________

___

Ben ritrovati a queste cronache che raccontano le attività dello spaccio di cultura.

Oggi annuncio una serie di iniziative concomitanti, legate a due manifestazioni storiche curate dalla rete italiana di cultura popolare. Il primo è il festival delle culture popolari, che cerca di dare visibilità a quelle tradizioni culturali e folkloristiche che sono un patrimonio di mutlidiversità, di variegatezza, della nostra penisola.

Per anni il festival si svolto su un palcoscenico naturale – e in parte si può ritrovare ancora oggi nelle medesime evoluzioni. Ovvero le piazze, quel patrimonio di incontri di socialità, di scambi e dialoghi che hanno fatto grande la così diversificata realtà italiana nel corso dei secoli. Attento alle tradizioni e alle manifestazioni legate al territorio, il festival dagli anni in cui si dipanava in numerose provincie italiane, si è riconvertito a ruolo di testimonianza e cronaca usufruendo di una nuova formula. Cambiamento dovuto a varie condizioni, tra cui la riforma che ha destituito (e traslocato) le provincie e non in secondo luogo la riforma del terzo settore che sei anni fa ha spinto il mondo dei cosiddetti corpi intermedi a reinventarsi.

Oggi le piazze ci sono ancora, e la necessità è diventata virtù proprio grazie a progetti di territorializzazione come sono le portinerie di comunità. Le piazze sono diventate luoghi di aggregazione, inciampo, punti di riferimento del quartiere nel quale si collocano e operano.

Gli strumenti sono quelli degli eventi culturali, della manifestazioni, ma anche della web-radio di comunità tradiradio e del calendario dei riti e delle feste.

Accanto all’edizione di quest’anno si svolgono anche quest’anno in concomitanza nella prima metà di luglio, dal 5 al 9, gli incontri di formazione per attivatori di comunità. Una figura di operatore culturale che ri-attiva la comunità già presenti sul territorio per raccogliere bisogni e potenzialità, promuovendo processi di partecipazione attiva alla vita collettiva.

___

Usufruendo e condividendo uno strumento intelligente di mappatura e dialogo tra storie e competenze personali e le istanze del territorio, attraverso il portale dei saperi. Uno strumento di cui cittadini e enti possono usufruire e imparare a utilizzare, consapevolmente e contestualmente al lavoro sul territorio. Una tessitura sociale tanto più necessaria in un’epoca di frammentazione e isolamento o a rischio dispersione o assuefazione.

Attitudini non competitive ma collaborative, che sedimentano sul territorio cultura diffusa e aggregazione, risposte concrete e reinvenzione di percorsi e scelte di vita.

In quest’ottica e sotto la attenta supervisione di tutto il comitato scientifico direttivo e della presidente Chiara Saraceno, la Rete Italiana Di Cultura Popolare ha negli ultimi anni risignificato e riconnotato la sua impronta di lavoro culturale sempre più indissolubilmente connessa a tematiche da carattere sociale e solidale. Svolgendo ove possibile un fruttuoso lavoro di co-progettazione tra mondi e realtà che proprio a causa di infauste o quantomeno criticabili riforme si sono omologate sempre più spesso a dinamiche e logiche di competizione e compartimentazione del territorio, inteso come settore produttivo da sfruttare per obiettivi di profitto. Una deriva che ha nel corso del tempo snaturato i significati e i presupposti politici di certi servizi e imprese che facevano della cooperazione e della collaborazione l’asse portante di un lavoro incentrato sulle persone e appunto le comunità.

Senza promettere miracoli e risoluzioni di problemi sul “globo terracqueo”, ma al contrario favorendo processi di partecipazione ed emancipazione, riducendo il danno di disparità socioeconomiche sempre più evidenti, e avvalorando quella semplice ritualità del ritrovarsi periodicamente a condividere il propri bisogni e desideri.

Quello del festival e della Summer School è certamente una proposta e non una panacea.

Resta un esempio in controtendenza per ciò che spesso viene obliato o nascosto per coprire interessi particolari o di difesa quasi proprietaria di un territorio. A detrimento anche di principi di solidarietà e di mutualità espressi nella Costituzione Italiana, per esempio negli articoli fondamentali 2,3 e 4 e in tutta la parte comprendente i diritti e doveri degli articoli etico-sociali.

L’auspicio è che sulla base di questi principi e articoli, che non di “marchi” o definizioni più o meno identitarie e di appartenenza ad una o all’altra organizzazione si possano trovare ulteriori intrecci e aperture. Inizialità piuttosto che finalità – per usare un concetto caro alla filosofa Hannah Arendt.

In questi tempi politicamente infami – e assai poco democratici – ce n’è quanto mai bisogno.

Nella prossima cronaca di questo diario – l’ultima di questa rubrica- darò un resoconto di queste manifestazioni, nonché la programmazione delle attività culturali previste per l’estate.

__

Foto: reteitalianadiculturapopolare.it

___

Il Piccolo Diario Di Portineria ritorna lunedì 17 luglio

___

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *