Eretico

Si fa presto a dire “Eretico”… si stampa l’etichetta, la si incolla sul malcapitato, e il gioco è fatto… ma cosa vuol dire davvero “eresia”?

Si fa presto a dire “Eretico”. Si osserva uno, lo si ascolta, si vede quello che fa e, poi, se non corrisponde ai canoni, voilà, il gioco è fatto. Si stampa l’etichetta, la si incolla sul malcapitato e, se sei nel Medioevo e sei particolarmente sfortunato, finisci sul rogo; se sei ai giorni nostri, sei catalogato e, per quanto possibile e finché possibile, emarginato.

Ma cosa vuol dire davvero “eresia”? Il termine deriva dal greco “airesis”, che in origine aveva il significato di scelta, elezione, inclinazione e, financo, proposta.

Pertanto l’eretico è, né più né meno, “colui che sceglie”. Eretico è chi è mosso dal dubbio e che, pertanto, segue una via che è continua ricerca, nella quale proprio il dubbio è la molla che spinge continuamente a inseguire la verità, senza accontentarsi di risposte preconfezionate o bollate come immutabili.

I dubbi… benedetti dubbi! A una riunione di ferventi indottrinati, davanti a una loro incrollabile professione di fede, una volta esordii con una battuta, per me felicissima, per gli altri (indubbiamente… già! “indubbiamente”!) eretica.

“Solo gli stupidi non hanno dubbi e anche su questo ho qualche dubbio.”

Ovviamente mi giocai in pochi secondi molte amicizie, ma che fare? Per essere eretici (e dubbiosi) ci vuole coraggio. Il coraggio di staccarsi dalle facili verità, di privilegiare i fatti alle parole, la responsabilità delle scelte all’adeguamento comune, l’impegno attivo e personale all’adagiamento supino.

È facile essere “eretici”, una volta che si inizia, ma non è semplice. È impegnativo, richiede coerenza e costanza, perché non ci si accontenta dei saperi preconfezionati o, ancora peggio, di quelli di seconda mano. Occorre studiare, approfondire e, anche, sbagliare, cambiare, ricredersi e modificarsi, perché il dubbio arrovella e la scelta (la airesis) è la prassi di ogni passo.

Ma che bello che è essere eretici. È la libertà del pensiero, lo scioglimento dalle catene dei dogmi, è la coscienza che si risveglia, scava e ricerca… e quando trova, capisce che ciò che ha in mano è solo l’inizio di un’altra ricerca. È sana ribellione, è risveglio della coscienza. Nel momento in cui in molti cedono al comodo o, peggio, all’indifferenza e al cinismo, è cercare le cause, risolverle e partire per un’altra ricerca, perché la scelta avviene ogni istante, senza sosta, ed è lì che ci vuole il coraggio: il coraggio della risposta personale, il coraggio dell’eresia.

GRAZIANO CONSIGLIERI

Foto: Graziano Consiglieri

Si Fa Presto A Dire… ritorna giovedì 28 novembre

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