E Noi Dove Eravamo?

Nel 2018 ha debuttato in casa Feltrinelli una nuova collana dedicata ai fumetti e alle graphic novel, Feltrinelli Comics… Tra i primi titoli a tentarmi dagli scaffali della libreria è stato “E noi dove eravamo?“ di Silvia Ziche.

Nel 2018 ha debuttato in casa Feltrinelli una nuova collana dedicata ai fumetti e alle graphic novel, Feltrinelli Comics, e questa nuova iniziativa editoriale non poteva non attirare la mia attenzione. Tra i primi titoli a tentarmi dagli scaffali della libreria è stato “ E noi dove eravamo? “ di Silvia Ziche.

Silvia Ziche è una fumettista italiana cresciuta alla scuola di grandissimi maestri del fumetto disneyano, come Romano Scarpa e Giorgio Cavazzano. E’ proprio tra le pagine di Topolino che l’ho conosciuta e ho cominciato ad apprezzarne sia il tratto peculiare nel riprodurre le arcinote fattezze di Topolino e Paperino, sia la fantasia sfrenata e l’ironia incredibile nello sceneggiare le storie. Una tale fantasia non poteva certo fermarsi al solo mondo disneyano ed ecco arrivare nuove collaborazioni e nuovi personaggi. Uno di essi è Lucrezia, una sorta di alter-ego della nostra Silvia, protagonista del libro che vi propongo.

Lucrezia si cruccia di vivere in un momento storico particolarmente sfavorevole per le donne. La crisi economica e politica, l’emergenza ambientale, il lavoro precario: tutto sembra convergere a farle rimpiangere un’epoca d’oro, in realtà mai esistita, né per l’umanità in genere, né per le donne in particolare. Cominciano a sfilare una serie di antenate di Lucrezia, che dialogano con lei e le illustrano, esempi alla mano, come mai, in nessuna epoca, le donne abbiano rivestito un ruolo da protagoniste nella storia. Spesso recluse nelle loro dimore, raramente sono riuscite a far sentire la loro voce e ad abbattere i pregiudizi riguardanti il loro esser donne e i privilegi appannaggio degli uomini. Pregiudizi e privilegi: questi sono i duplici ostacoli con cui si sono sempre dovute e devono ancora oggi scontrarsi le donne, personificati nel racconto da due inappuntabili gemelli in giacca, cilindro e bastone, pronti a muoversi in sincrono per relegare in un angolo il mondo femminile. A partire da alcuni dei più grandi pensatori e filosofi ( Hegel, Schopenhauer, Proudhon, Kant, Voltaire,… e l’elenco si allunga fino ad arrivare ad Aristotele ), che ne hanno teorizzato la pericolosità e l’inferiorità sociale, quella che ripercorre Lucrezia è una lunga carrellata d’ingiustizie e soprusi ingiustificati.

Gli episodi raccontati sono emblematici ognuno di una precisa epoca storica, a dimostrare che esiste un unico, finora ininterrotto, fil rouge che accomuna le esistenze delle donne, quello della discriminazione e dell’ostracizzazione dalla vita pubblica. L’ironia e il tono lieve con cui è costruita la graphic novel non devono trarre in inganno. Dietro il racconto si cela un preciso e minuzioso lavoro di ricerca e documentazione storica, in cui nulla è lasciato al caso. A tal proposito, per chi desiderasse approfondire in maniera più seria gli argomenti trattati, la bibliografia a cui ha attinto l’autrice è riportata in fondo al libro ed è ricca di titoli di notevole pregio ed autorevolezza.

Silvia Ziche decide di non porre l’accento sulle ( troppo poche ) donne che sono riuscite a distinguersi nell’arco dei secoli, ognuna nella propria epoca, ma di concentrare, invece, la nostra attenzione sulla stragrande maggioranza del mondo femminile relegata alle proprie abitazioni e cancellata dalla vita pubblica. La lettura invita a un risveglio delle nostre coscienze, perché, se tanti passi in avanti sono stati fatti rispetto al passato, tanti ancora ne devono esser compiuti per arrivare ad una vera emancipazione ed uguaglianza. Se Lucrezia ha tutte le ragioni di lamentarsi per le difficoltà di questo periodo storico, c’è comunque gratitudine per tutte le conquiste ottenute lotta dopo lotta e consapevolezza che esse siano il trampolino di lancio per nuove lotte e nuove conquiste. Che per esser efficaci e durature nel tempo devono, però, esser perseguite non solo dalle donne, ma anche dagli uomini, uniti ed insieme.

SARA MIGLIORINI

Foto: Sara Migliorini

Il Bradipo Legge ritorna giovedì 2 aprile

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