Energia Fai Da Te

di Giuseppe Rissone

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L’autonomia energetica è possibile? Scoprite la storia di Alessandro Ronca.

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Riprendo a raccontarvi esperienze lente, qui potete leggere gli articoli della scorsa stagione, quando dico storie lente, intendo persone, comunità, che hanno scelto di riprendersi il proprio tempo, e prendendo sul serio un rapporto equilibrato con la madre terra.

Se vi recate nella Valle del Tevere, v’invito a fare una visita a Guardea, in provincia di Terni, e andate a trovare Alessandro Ronca. Vi chiederete il perché, andiamo con ordine, nato e cresciuto a Roma, ha ben presto iniziato a girare il mondo facendo prima l’istruttore di sub, poi il direttore d’albergo. Il contatto con l’opulenza tipica del turismo gli stava stretta, così decide di prendersi un anno sabbatico e trasferirsi in Umbria.

Qui ha fondato il PeR – Parco per le energie Rinnovabili – e dal 2002 sperimenta l’autosufficienza energetica e la insegna a chi si rivolge a lui e si mostra interessato a una vita più sostenibile, tra pannelli fotovoltaici, pale eoliche e altre tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, è riuscito a vivere senza bollette. La sua casa – che nasce a pochi metri dal Parco – è autosufficiente al 100%. Il PeR, che durante i weekend di formazione più frequentati ospita diverse decine di persone, è autosufficiente al 90%.

Andrea Ronca così risponde alla domanda su quanta attenzione c’è al suo progetto, facendo trasparire un certo rammarico: Prima dell’inizio della guerra in Ucraina l’interesse per il nostro lavoro era minimo. Oggi, con le bollette alle stelle, mi arrivano almeno dieci chiamate al giorno di persone che vogliono diventare autosufficienti. Quello che non è riuscito a fare neanche l’aumento dell’attenzione sulle questioni climatiche, lo ha fatto l’aumento delle bollette di luce e gas.

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Torniamo al 2002 quando tutto ha inizio. Ronca inizia a studiare l’autosufficienza e l’interesse cominciò a causa di un problema molto pratico: non c’era acqua e la casetta non era allacciata all’acquedotto. Provò a chiedere l’allacciamento a quello privato degli abitanti di un agglomerato urbano vicino, ma venne rifiutato. Non si perde d’animo e fa una semplice riflessione: Qui, prima che arrivassi io, hanno vissuto esseri umani per centinaia di anni. Come hanno fatto? Inizia a studiare leggendo centinaia di libri.

Acquista per iniziare pannelli fotovoltaici, poi sperimenta l’eolico con la costruzione di impianti fai-da-te, tutto questo lo porta a progettare un agriturismo ecologico, una forma di turismo totalmente diversa da quella in cui aveva lavorato. Dopo tre anni nasce il parco, e cosí racconta gli inizi dell’esperienza: … le persone che venivano qui sembravano più interessate a imparare che a riposarsi. Così nacque l’idea di creare dei momenti di formazione in cui chiunque potesse imparare a vivere senza bollette. Il primo corso di formazione lo tenni dieci anni fa e si chiamava “Corso per proprietari di casa”. Da lì il progetto crebbe fino a diventare quello che è oggi.

Così Ronca risponde alla domanda se essere autosufficienti è per tutti: Vivere senza bollette non è da tutti. Semplicemente perché non si può pensare di avere uno stile di vita basato sul consumismo se si produce da sé l’energia. Bisogna cambiare totalmente paradigma. Noi siamo abituati a pensare: Ho bisogno di energia, pago e la ricevo. Per vivere in autonomia energetica bisogna prima di tutto pensare di diminuire il proprio budget energetico giornaliero, poi adattarsi ai ritmi del sole e del vento. Non posso far partire la lavastoviglie se in questo momento il sole non c’è. Questo non significa tornare indietro ma essere ragionevoli. L’energia non è infinita. Per produrla in maniera non pulita stiamo provocando danni al Pianeta. Dunque vivere senza bollette è facile, basta seguire le sue regole, accettare di cambiare visione sull’energia e il gioco è fatto? Assolutamente no. Spesso la gente mi chiede la ricetta per l’autosufficienza energetica. Ma la verità è che una ricetta non esiste. Ognuno deve crearsi la propria. Perché questa dipende da tanti fattori: dalla posizione geografica in cui ci trova e quindi dalla possibilità di attingere a sole o vento; dal fatto che si vive in campagna, al mare o in città; dal fatto che la propria casa sia indipendente o in un condominio. Vivere senza bollette a Roma, Milano o Napoli è senz’altro più complesso che farlo in mezzo ai boschi delle montagne umbre. Ma l’importante è iniziare a cambiare modo di pensare l’energia e il nostro rapporto con essa. Il resto, prima o poi, verrà da sé.

Il progetto di Andrea ci mette davanti alla nostra idea di consumo energetico, pago e di conseguenza devo avere tutto in quantità illimitata, forse tutto quello che sta accadendo e l’impennata dei costi – dove sicuramente non vanno escluse forme di speculazione e enormi guadagni per pochi – deve farci riflettere, quantomeno sul risparmiare, e prendere sul serio forme di autosufficienza e stili di vita sobri e rispettosi dell’ambiente.

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Foto per.umbria.it

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Tempo Lento ritorna sabato 26 novembre

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