La Bici Del Partigiano

di Guido Bigotti e Sara Migliorini Sara Migliorini

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Un contributo da Milano in occasione delle Festa della Liberazione

La giornata di primavera perfetta: un cielo azzurro come raramente se ne vedono a Milano, completamente sgombro da nuvole, il sole che splende in cielo, gli alberi vestiti a festa con fiori e foglie novelle. Tutti i sensi sono solleticati: la pelle è scaldata dal primo caldo di stagione, il naso si riempie di profumi, gli occhi si beano di tanta bellezza intorno. Se non si lascia la città per il fine settimana, è la giornata perfetta da trascorrere in un parco, sotto un albero, sdraiati su una coperta in compagnia di un libro. Se non si lascia la città, però, è anche la giornata perfetta per girovagare per il proprio quartiere e per scoprire con nuova consapevolezza ciò che è tutti i giorni sotto i nostri occhi.

A Milano abbiamo avuto quest’occasione domenica 10 aprile, giornata in cui ha avuto luogo per la prima volta, con la speranza che diventi un appuntamento fisso, “la bici del Partigiano”, biciclettata per le vie del quartiere Giambellino – Lorenteggio in memoria della Resistenza, organizzata dalla sezione ANPI di quartiere con il patrocinio del Municipio Sei di Milano.

A questa prima biciclettata di quartiere era presente Giovanni Bloisi, conosciuto come “il ciclista della memoria”, lento viaggiatore solitario in bicicletta (come preferisce definirsi), che ha raccontato a tutti i partecipanti, una quarantina di persone circa, l’importanza di non dimenticare. Giovanni ha raggiunto in sella alla sua bicicletta i campi di concentramento in cui hanno trovato la morte ebrei, partigiani e non solo. Di queste esperienze ha deciso di farsi vivo testimone, affinché la memoria di ciò che è accaduto sia tramandata di generazione in generazione.

Anche il nostro viaggio, tra le lapidi in ricordo dei partigiani e la pietra d’inciampo posta a ricordo di Adele Basevi Lombroso, ebrea deportata e morta ad Auschwitz, è stato un viaggio della memoria per non dimenticare, per scolpire nei nostri cuori i luoghi della memoria del nostro quartiere. Non è stata casuale la scelta di organizzare una biciclettata, perché proprio la bicicletta è stata durante i periodi bui della guerra l’unico mezzo sicuro per spostarsi, per passare inosservati, per poter recapitare in modo discreto messaggi, munizioni, cibo ai combattenti.

In un clima disteso e amichevole, con la presenza di bambini vestiti dei colori della pace, in uno sventolare gioioso di bandiere e l’accompagnamento dei campanelli, la biciclettata si è protratta per un paio d’ore abbondanti e si è conclusa con un improvvisato “Bella ciao” cantato a pieni polmoni da tutti i partecipanti.

E’ stata una manifestazione allegra, semplice, ma estremamente importante, perché ora che le partigiane e i partigiani, a poco a poco, ci stanno lasciando siamo noi tutti a dover raccogliere le loro storie, adottarle e farci portatori di memoria, affinché quello che è stato non si ripeta mai più.


Bradipo Reporter ritorna venerdì 29 aprile


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One Comment

  1. Susanna Tamplenizza Reply

    Un modo bellissimo per fare memoria, con gioia e all’aria aperta, per spargere piccoli semini di consapevolezza e di autentico amore per la libertà.

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