Sconcerto

di Gianfranco Gonella

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/scon·cèr·to/ sostantivo maschile Turbamento, profondo disorientamento.

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Cari amici bradipolettori eccoci arrivati al nostro appuntamento mensile, come annunciato, con qualche giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia.

Ci eravamo lasciati alla vigilia delle elezioni con la consapevolezza che la coalizione di centrosinistra avrebbe sicuramente perso, ma con la celata speranza che, almeno nei numeri, non si potesse parlare di una vera disfatta.

Invece…

La legge dei numeri è impietosa, la destra ha stravinto nonostante i deludenti risultati del partito di plastica che fa riferimento al pregiudicato brianzolo e a quelli altrettanto scarsi dell’altro movimento capitanato dal collezionista di felpe. Ma ha vinto perché il partito più estremista della coalizione, quello che continua a rifarsi al primo tragico ventennio della nostra storia, ha stravinto, doppiando i voti messi insieme dagli altri due. Ha stravinto perché come al solito dalla nostra parte, non siamo stati capaci di parlare una sola lingua, perché più che agli interessi dei cittadini, abbiamo messo in campo la voglia di protagonismo dei singoli.

Accordi che sono durati lo spazio di una notte per poi passare il tempo a lanciarsi reciprocamente accuse di scarsa serietà (eufemismo), dimenticandoci della campagna elettorale, non riuscendo più a fare il ben che minimo discorso politico.

È colpa tua, se tu che hai fatto cadere il Governo, che ha hai sputato nel piatto nel quale fini a ieri hai mangiato… è colpa tua che non hai capito che bisognava guardare al centro invece di inseguire sinistra e ecologisti…abbiamo staccato la spina ad un Governo agonizzante perché non ascoltava le nostre proposte, perché voleva fare un inceneritore anche a Roma, perché bisognava dare più soldi di qua e non di là…ecc. ecc. ecc.”.

Così, con una campagna elettorale monca, con quasi il 40% di aventi diritto che non si è recata alle urne. Sicuramente con questa legge elettorale e con quanto sopra scritto, non c’era molta scelta, ma 4 italiani su 10 hanno demandato ad altri il proprio futuro, e, adesso sono tra i primi a lamentarsi.

Troppo facile, ora.

Comunque tornando al tema iniziale, questi risultati ci hanno portato questa maggioranza che, per i suoi numeri, è destinata a durare parecchio, purtroppo, a meno di implosioni che sembrano già nell’aria visto il malcontento dei due valletti nei confronti della vincitrice effettiva.

E questa maggioranza poteva già essere messa in crisi durante le votazioni per la seconda carica dello Stato, quella del Presidente del Senato, se non interveniva un gruppetto di ignoranti politici, eletti tra le fila dell’opposizione, che permettevano di fatto l’elezione di un fascista dichiarato a tale carica.

Così altre accuse.  

E, naturalmente, nessun accordo su un nome solo da indicare come presidente della Camera, così da far si che un uomo non propriamente sopra le parti, dichiaratamente omofobo e integralista, venisse eletto con sommo giubilo del famoso collezionista.

Sconcerto, si è proprio questo quello che provo, e lo sconcerto me lo ha provocato la mia parte politica, incapace ancora una volta di scendere nelle piazze, di avvicinare i cittadini, si ascoltare quelli che sono i veri problemi, sperando che arrivi sempre un messia capace a riportare almeno per qualche tempo, un po’ di serenità.

Sconcerto è il brano di apertura dell’album omonimo de “Il Baricentro”, gruppo barese formatosi nella seconda metà degli anni ’70 da Vanni e Francesco Boccuzzi, entrambi tastieristi, provenienti dal gruppo rock Festa Mobile, con l’aggiunta di Tonio Napoletano al basso e Piero Mangini alla batteria, una sezione ritmica di tutto rispetto. La quasi assenza delle chitarre e totalmente di parti cantate, danno a questo disco una vivacità che spazia dal rock, al prog e al jazz che fa riferimento ai Weather Report. L’album esce nel 1976, seguirà un secondo lavoro, Trusciant del 1978, leggermente inferiore, ma pur sempre di rara raffinatezza. Si scioglieranno subito dopo, ma nel 1984 i fratelli Boccuzzi insieme a Napoletano si rimetteranno insieme, riesumando il loro nome e pubblicheranno un singolo funky dal titolo Tittle Tattle, che non avrà seguito con altri lavori. Accompagneranno poi il cantautore Ernesto Bassignano nel suo 33 giri “Bassingher”. Ad esclusione di Mangini, ancora oggi i musicisti sono attivi con diversi ruoli nell’ambito musicale italiano e internazionale.

Ultima notizia: il brano Sconcerto era la mia sigla radiofonica di apertura delle trasmissioni che conducevo presso le radio con le quali collaboravo in quegli anni, mentre la sigla finale era sempre del Baricentro ed era “Aqua” tratta dall’album “Trusciant”. Buon ascolto.

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Foto: luminosigiorni.it

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Il Mito Ostinato ritorna lunedì 14 novembre

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2 Comments

  1. Andrea Reply

    Oltre al collezionista di busti, abbiamo anche l’ultra cattolico dell’altra aula. Ha vinto colei che comunque con molta astuzia e bravura è sempre stata all’opposizione giocandosela sul lungo tempo. Colei che si è formata tra gli ultranazionalisti e suprematiti americani. Nessuno si è ricordato del dissesto finanziario che questi 3 hanno creato quando erano al governo. Ma purtroppo dall’altro lato il nulla. Comunque oggi andrò a ritirare in libreria il famoso manuale Cercelli. Pet capire come fin dalla DC i partiti si spartiscono le poltrone.

  2. Claudio Savergnini Reply

    È da quando ha avuto inizio l’invasione dell’Ucraina che sentiamo sia da destra che da sinistra invocare la “diplomazia” che dovrebbe intervenire per risolvere quella tristissima situazione; sono principalmente i politici di ogni colore a evocare la diplomazia ed è corretto: trattasi di materia di loro specifica competenza, tanto che nel vocabolario è così definita: Diplomazia è l’attività di trattare, per conto dello Stato, affari di politica estera; in senso figurato poi, assume anche il significato di “tatto, finezza, abilità nel trattare questioni delicate o nel mantenere rapporti con persone suscettibili.” Quest’ultima definizione mi ha fatto ricordare l’antico motto latino, laddove Catone si diceva stupito che un aruspice non scoppiasse a ridere quando incontrava un altro aruspice. Alla luce degli ultimi avvenimenti anch’io, mi sorprendo vedendo i nostri politici frequentarsi senza sganasciarsi dalle risa, anzi! Più che reciproca ilarità mostrano grande severità assumendo toni gravi e accusatori. Loro, che si fanno la guerra da sempre, sia in campagna elettorale che a elezioni concluse, avrebbero la pretesa di fare i mediatori di pace in una situazione gravissima come una vera guerra? Gente che non riesce ad accordarsi civilmente nemmeno su quattro emendamenti di una legge dovrebbe adoperarsi per far cessare il fuoco tra due eserciti? Ma per piacere! sono io allora a ridere di loro!
    Gianfranco, oggi hai fatto un triste riepilogo degli ultimi fatti riguardanti la nostra politica… ci sarebbero molte altre cose da aggiungere ma conviene stendere un velo pietoso su questo Circo Barnum di nani e ballerine; ancor meglio sarebbe poterci stendere direttamente un sudario (almeno su qualche brutto ceffo) ma con un po’ di pazienza, vedremo anche quel momento. Intanto facciamo il mea culpa, perchè certi loschi figuri sui loro scranni li abbiamo assisi proprio noi, popolo italiano, e ora non resta che goderci lo spettacolo; la cosa stonata è che, quando vai teatro, la commedia la vedi solo dopo aver pagato il biglietto, qui invece il costo della rappresentazione è ancora tutto da definire e chissà quando finiremo di pagarlo (l’unica certezza è che non sarà a buon mercato, ma caro assai per tutti).
    Quello che tu, Gianfranco, definisci “pregiudicato brianzolo” è sempre stato il capo indiscusso nel suo partito, ma la sua figura di condottiero si sta finalmente un po’ appannando (anche se intorno a sè può contare su quella sorta di “corte dei miracoli” che ha ancora lo stomaco di sostenerlo). Nelle ultime registrazioni fatte trapelare, lo si sente dire queste parole: “…io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo…” E qui sono scattate le risate e gli applausi di Forza Italia… (tra virgolette ho riportato paro paro da La Stampa di ieri le parole di Berlusconi).
    Durante gli anni dei suoi governi, io ho sempre pensato che coloro che lo incensavano dovevano essere una bella manica di stronzi e le risate di ieri han pienamente confermato la mia sensazione. Concludo ribadendo che il carisma di Berlusconi è in declino; in seno a Forza Italia il suo incontrastato potere sta venendo meno e, di conseguenza, posso dire che come capo di una manica di stronzi, il Cavaliere sta perdendo la sua leadershit.
    E in attesa di vedere all’opera il prossimo governo, per buon auspicio, saluto Gianfranco e i suoi bradipolettori con un ad majora….

    Due piccole note:
    1 – talvolta, nella foga, uso termini che non utilizziamo proprio tutti i giorni; se a qualcuno fosse ignoto il significato di “aruspici” basti sapere che erano degli indovini che traevano segni divini e norme di comportamento dall’esame di fegato e interiora degli animali sacrificati. Per il popolo erano dei sacerdoti, ma Catone aveva il dubbio che, sapendosi dei ciarlatani, tra loro se la ridacchiassero.
    2 – voglio precisare che l’ultima consonante della parola ” leadershit ” non è un errore di battitura. A chi non conoscesse bene l’inglese può essere sfuggito il mio gioco di parole; non voglio però che questa diventi l’appendice enciclopedica del commento, quindi gli suggerisco solo di digitare ” shit ” sul traduttore di Google e vedrà chiaramente cosa intendevo dire.

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