Andare Oltre

di Giuseppe Rissone

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Partendo dal suo nuovo singolo un piccolo viaggio nella musica di Niccolò Fabi

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Inutile nasconderlo la mia generazione è cresciuta con le canzoni dei cantautori, da Guccini a De André, da De Gregori a Venditti, da Finardi a Dalla – a cui dovrei aggiungere un cantautore non puro, ma un grande animale da palcoscenico e fantastico cantore della nostra società, con l’inseparabile Sandro Luporini, sto parlando di Giorgio Gaber  per citare quelli che mi hanno segnato maggiormente per il loro stile, per il loro giocare con le parole, nel saper raccontare sotto tante sfaccettature i sentimenti, la politica.
Naturalmente dopo la prima grande ondata, la musica cantautoriale italiana non si è fermata, forse non con la stessa qualità, però credo che non tutto sia da buttare via, e un nome su tutti voglio farlo: Niccolò Fabi.
Ho visto almeno dieci tra concerti e presentazioni del cantautore romano, sempre in compagnia di mio figlio che è arrivato credo a quota quindici, grande estimatore dello stesso.
Dopo questa presentazione ecco il motivo della scelta per questo primo appuntamento de Da Battere Le Zampe, l’uscita del singolo Andare oltre.
Chi conosce bene le canzoni di Fabi, ascoltando il nuovo brano avrà subito collegato lo stesso a uno dei suoi più grandi successi, ovvero Lasciarsi un giorno a Roma.
Nel primo una storia d’amore finita in età giovanile, nel secondo una separazione vista come possibilità di un nuovo inizio anche se sono arrivati i capelli bianchi.
Negli ultimi anni Fabi ha intrapreso una strada che sempre di più mira a scavare nel proprio intimo, nello sviscerare le proprie emozioni, cercando un punto di vista sempre diverso. Nel comunicare l’uscita del nuovo singolo, ha scritto con velo di autoironia: Chi segue questa pagina sarà sorpreso nell’apprendere che non si tratta dell’usuale brioso e disimpegnato ballabile, ma di un bel mattoncino sentimentale di un certo peso.
Andare oltre è il racconto di come si possa e si debba andare avanti dopo una separazione, rimettendosi ancora una volta in gioco, non una cosa semplice, che spalma sofferenza, una “condanna” che ci spinge ad andare oltre, ma rimane l’unica scelta che si deve intraprendere per non morire pur rimanendo vivi.
L’impronta musicale è arricchita dall’Orchestra Notturna Clandestina del maestro Enrico Melozzi che dà un carattere solenne al brano ma riuscendo a non far perdere quel senso di intimità cui Fabi ci ha abituato negli ultimi anni.
E se qualcuno di voi non conosce il viaggio musicale di Fabi, il mio consiglio è quello di partire dall’inizio, da canzoni come Dica (1996) Capelli (1997) È non è (2003) – una delle mie preferite e accompagnata da un video che accompagna il testo e lo completa – solo per citarne alcune, che ho linkato per vostra comodità. Solo così si può comprendere la sua straordinaria crescita e il suo particolare modo di raccontare l’intimo di tutti noi.
I concerti del cantautore romano, in particolare l’ultima tournée dell’ultimo album Tradizione e Sentimento del 2019, con i suoi compagni di sempre Pier Cortese e Roberto Angelini, sono un immergersi nelle profondità dell’essere umano, come in una seduta psicoanalitica, da cui non se ne esce assolti ma comunque avvolti da parole profonde che non possono che fare bene alla mente di tutti noi.
Vi lascio con il testo della canzone e con il video che ci prende per mano dall’alto di una città per portarci sopra le crespature delle onde del mare, ed io mi metto comodo e batto le zampe…
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Andare oltre
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E poi ricominciare da capo
Ad uscire la sera
A comprarsi vestiti
Ai rituali dei corteggiamenti
Agli inviti a cena nei ristoranti
Alla paura di restare a casa
A volere piacere
A mascherare il dolore
E poi aprirsi di notte in un letto
Entrare in un corpo diverso
Un sonno leggero
Con un estraneo al tuo fianco
E quel pensiero dopo il risveglio
Che ti accompagna mentre scendi le scale
Sarà una stella cadente
O una storia per sempre?
Tu mi perdonerai mai?
Sì che mi perdonerai
Tu mi perdonerai mai?
Sì che mi perdonerai
E poi raccontarsi di nuovo
Le vacanze d’infanzia
Gli amori passati,
I film preferiti
E traumi subiti
Ma la vita è ormai lunga
Come le sue complicazioni
Le strutture mentali,
I doveri e le cicatrici
Permettere a un altro
Di occupare il nostro spazio
E di guardarlo da dentro
Dentro confronti e le sostituzioni
Un altro che vive coi nostri fantasmi
E che ci spinge verso il futuro
Sfida il nostro equilibrio
E ci toglie il respiro
Tu mi perdonerai mai?
Sì che mi perdonerai
E io mi perdonerò mai?
Sì che mi perdonerò (oh)
E intanto sono già al di là del ponte
La mia condanna lo sai è andare oltre
Andare oltre
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Foto Gabriele Rissone
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Da Battere Le Zampe ritorna mercoledì 7 dicembre
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