Sensazioni

Dai “domiciliari”… dove tutti dovremmo stare… dovremmo perché pare che ancora in molti non abbiano capito il perché dell’importanza – per l’oggi e per il futuro – di stare a casa…

Cari amici bradipolettori, questo mese vi scrivo dai “domiciliari” dove dovremmo essere tutti, per il nostro bene, per il nostro futuro. Scrivo “dovremmo” perché pare che ancora in molti non abbiano capito cosa voglia dire la semplice frase: BISOGNA STARE A CASA. Eppure non mi sembra una frase da quiz referendario dove per poter dire SI bisogna scrivere NO e viceversa.

BISOGNA: Occorrenza, necessità;

STARE: Restare in un luogo senza allontanarsi;

A: Prima lettera dell’alfabeto italiano;

CASA: Costruzione eretta dall’uomo per abitarvi, l’abitazione di una persona sola o di una famiglia.

Mi sembra davvero semplice, eppure ancora ad oggi, con tutto quello che sta succedendo, i molti di cui sopra, sembra che ancora non lo abbiano capito. Allora voglio raccontarvi, ancora una volta, di quando facevo il capo scout. Dovete sapere che ho reindossato l’uniforme e il fazzolettone in età adulta, dopo che avevo smesso le attività per diversi anni. Mi sono ritrovato ad affrontare nuovamente le difficoltà di essere capo, ma, prima di tutto, educatore. I capi scout per poter svolgere al meglio il loro ruolo, oltre ad una formazione permanente fatta di riunioni, campi scuola, confronti con altre realtà e corsi di specializzazione, si progettano.

Cosa vuol dire progettarsi? Vuol dire conoscere bene la propria persona, i propri limiti e le proprie attitudini. Si sceglie di fare servizio, di mettersi a disposizione del prossimo e, questo prossimo sono i ragazzi. Ma per poter essere al servizio dei ragazzi bisogna prima conoscerli. Ecco che allora si cerca di verificare quali siano le loro esigenze, i loro sogni, si studia l’ambiente in cui vivono, il tutto per poter offrire loro quello di cui hanno bisogno. Il bello del metodo scout è proprio questo: si adatta ai propri ragazzi e non sono i ragazzi che si devono adattare ad un metodo.

Ora veniamo a me: come vi ho detto, l’uniforme l’ho ripresa dopo diversi anni di abbandono e, per poterla indossare meglio, ho dovuto nuovamente studiare con chi avevo a che fare. Così ho iniziato ad ascoltare la musica che loro ascoltavano, ho provato a guardare i programmi TV che loro seguivano, a fare le loro letture. In questo modo ho cercato di diventare quello che Baden Powell, il fondatore dello scoutismo, voleva che il capo fosse, il fratello maggiore.

Veniamo ai giorni nostri.

Ho nuovamente messo nell’armadio l’uniforme, ma non ho smesso di interessarmi al mondo che mi circonda. Un modo per capire come va il mondo me lo fornisce ancora la TV con programmi di approfondimento, ma soprattutto con programmi di intrattenimento come i quiz del preserale. Uno di questi è “L’eredità”, che andava in onda su RAI1 prima del telegiornale delle 20. Appassionato di enigmistica, do le mie risposte alle varie definizioni che di volta in volta vengono proposte oppure cerco di indovinare gli anni giusti nei quali si svolgono episodi storici che vengono esposti dal conduttore. E qui, a volte, se ne sentono di quelle che, se non fossero pronunciate da ragazzi, spesso laureati o occupati in professioni di un certo livello, potrei definire tragiche.

Vi faccio un esempio: alla domanda “Come si chiamava il re con cui s’incontrò Giuseppe Garibaldi” la risposta è stata “Enrico VIII”.

Oppure: “In quale città si trova il muro del pianto?”, risposta “Berlino”.

Per non parlare di quel concorrente che di fronte alle due opzioni “Valle d’Aosta” e “Sardegna” alla domanda “Dove si trova il versante italiano del Monte Bianco” ha risposto “Sardegna”.

O quando vengono proposte quattro date, “1933, 1948, 1964 e 1979” per la domanda “Quando Adolf Hitler diventa cancelliere della Germania” la risposta esatta viene data solo dopo che tre concorrenti hanno dato la risposta errata.

Allora ecco che capisco come una semplice frase “BISOGNA STARE A CASA” possa non essere stata ancora capita bene. Vi lascio con la canzone che da il titolo all’articolo, Sensazioni, brano inciso nel 1967 dai NEW TROLLS. Un brano che ho scelto per le parole: Ascolta il silenzio, è sceso intorno a noi. Un grande senso di pace adesso è dentro di noi. Proprio il silenzio che, ogni sera ascolto quando vado in cortile a scrollare le briciole dalla tovaglia e mi chiedo: “Quando tutto questo finirà, quando finalmente tutti riusciranno a capire che BISOGNA STARE A CASA”.

GIANFRANCO GONELLA

Foto: wikipedia.org – cleanpng.com

Il Mito Ostinato ritorna martedì 29 aprile

6 Comments

  1. Massimo Gonella Reply

    …noi che si correva a casa per vedere “Chissà chi lo sa?”.
    E pensare che oggi ci sono più mezzi a disposizione per acculturarsi,ma prevalgono trasmissioni come Grande Fratello,Pechino Express,ecc,ecc.
    Poi la strada era la nostra palestra,sia di vita che di svago,rispettavamo i ragazzi di un paio d’anni più grandi,erano i nostri ideali,oggi li trovano sui social,li chiamano Influenzer,spesso interpetrati da persone maleducate,prive di cultura,
    però “spaccano”.
    Auguri ,la vedo lunga,ma ce la faremo.
    Un abbraccio virtuale
    Massimo

  2. CLAUDIO SAVERGNINI Reply

    Oggi mi permetto di fare io, al posto di Gianfranco, un commento traendo spunto dalla Stampa odierna… il premier ungherese Viktor Orban ha avuto dal parlamento quei “pieni poteri” che anche il nostro Salvini aveva recentemente invocato per sè. A fronte di 447 contagiati e 15 decessi da Coronavirus, in Ungheria hanno proclamato lo Stato di Emergenza a tempo indeterminato, poteri straordinari a Orban, sospensione immediata delle elezioni, carcere fino a 5 anni per chi fa disinformazione sull’epidemia o sul governo.
    Nel titolo dell’articolo figura la parola “golpe” e nel sottotitolo appare “colpo di stato”.
    Alcune di queste parole e il loro significati saranno probabilmente ignote a tanti di quei giovani che per l’appunto si presentano ai quiz, sicuramente più per comparire in TV che per dare sfoggio di cultura, e questo è il nodo del problema: giovani ignoranti… e allora? A cosa serve sapere le date dei fatti storici? A me ad esempio, per fare l’elettricista tutta la vita non è servito certo saperle… ma (e qui cito testualmente Mattia Feltri dalla prima pagina de La Stampa): “… si ricorda che i pieni poteri non furono consegnati a Mussolini e Hitler dallo Spirito Santo o da Gatto Silvestro, ma dalle rispettive maggioranze parlamentari…” quindi vabbè, sorvoliamo sulle date esatte, ma almeno i concetti generali di certe situazioni dovrebbero esserci noti… Cerchiamo di semplificare per le menti più deboli: ma voi, sinceramente, ve la sentireste di dare pieni poteri, non dico a un qualsivoglia primo ministro, ma anche solo all’amministratore del vostro condominio? E magari, già che ci siamo, a tempo indeterminato? Poi qualsiasi nota spese questi vi presenti la DOVETE pagare, senza discussioni, è chiaro? Ora basta parlare di politica, non è il mio mestiere, ho voluto nel mio piccolo solo far riflettere qualcuno, sempreché quel qualcuno non sia già migrato su youtube ad ascoltarsi il resto delle discografia anni ’60 dei New Trolls. Devo ringraziare Gianfranco che è stato fin dall’adolescenza il mio mentore su questioni musicali per il brano di oggi; mi ha fatto ricordare il primo concerto della mia vita al Palasport di Torino, quando suonarono proprio i New Trolls: c’eravamo io, lui, Gregorio e altri… insomma quelli che furono di lì a poco, il Mito Ostinato!
    Claudio.

  3. Gian Reply

    Grazie per i commenti. Ne ho ricevuti anche in privato da amici. Nel mio articolo non volevo fare un atto d’accusa sulle nuove generazioni, Dio me voglia.
    Le mie parole volevano solo dare uno spunto di riflessione sull’ignoranza moderna che dilaga, in una società che dimentica il recente passato, ma che non riesce neanche a vivere nel presente e prende per buono quanto chi grida più forte gli passa. In questi giorni stiamo assistendo alla grande difficoltà che la sanità sta affrontando per questa crisi. Una sanità che non ha guardato alla dichiarazione dei redditi di chi doveva curare. Ha curato tutti,indistintamente, anche quelli che non hanno mai pagato le tasse o chi si è sempre rifugiato nel lavoro in nero per convenienza e non per necessità. Eppure anche a questi ultimi vogliono dare aiuti statali. Oppure, come vorrebbe l’ex ministro, facciamo un bel condono fiscale: non hai mai pagato, ti abbiamo curato lo stesso e adesso ti perdoniamo pure.
    E poi, apriamo tutto, discoteche, cinema, stadi, ristoranti, fabbriche….dietrofront, chiudiamo tutto, discoteche, cinema, stadi, ristoranti, fabbriche….
    Ma qualcuno che gli dice di chiudere ogni tanto la bocca lo troviamo? Se non c’è nessuno provo a dirglielo io: ex ministro, almeno per questa emergenza, stia zitto, ne guadagneremmo tutti.
    Per concludere una precisazione per Claudio: i New Trolls eravamo andati a sentirli alla Pellerina, in uno dei meravigliosi “Punti Verdi” che la città di Torino organizzava nei mesi estivi, concerti e spettacoli vari a prezzi molto, ma veramente molto, popolari.
    Alla prossima

  4. Stefania Reply

    Ragazzi…
    Gian, quando leggo i tuoi articoli sono sempre felice di leggere i tuoi commentatori, altrettanto interessanti.
    Nel mio piccolo dirò la mia:
    – senza TV, mia figlia ha una proprietà di linguaggio superiore a molti ragazzi più grandi, sin da piccola
    – parlando molto coi nostri figli li allontaniamo dalla strada del pressapochismo che molti di noi percorrono per primi
    – quando siamo i primi a buttarci sul divano e guardiamo stupidaggini “per distrarci”, o quando siamo i primi a inoltrare qualunque scemenza senza verificarla… cosa pretendiamo dai ragazzi?
    – Stare A Casa… non è difficile da capire e nemmeno da fare. Lo è quando è del tutto irragionevole: a causa di alcuni imbecilli andati nei parchi a fare i pic nic, non si possono fare due passi da soli. A causa di qualche imbecille che si accalca i mercati rionali fanno fare code da aeroporto con ingresso e uscita, senza badare a chi fatica a camminare.
    Mi domando: perché a causa di pochi dobbiamo pagare tutti?
    Fine dello sproloquio.

  5. Massimo Gonella Reply

    Caro Gian,Al concerto dei New Trolls alla Pellerina ai punti verdi, portasti anche me in età adolescenziale.

  6. Mauro Canola Reply

    Penso che prima o poi questa quarantena passi, mentre quello che ci si sta abituando a vedere in TV sia ormai perpetuo.
    io non ho fatto parte degli scout, però leggere quello che hai descritto, mi rende un po fiducioso di questa società, qualcuno che sia il “fratello maggiore” che sappia quando Hitler divenne cancelliere serve sempre, mentre per la geografia c’è sempre google maps.
    Comunque sia aspettiamo giorni migliori e auguriamoci, che in questi giorni di arresti domiciliari, la cultura (non con la Q) abbia preso il sopravvento.

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