Questa E’ Radio Capodistria

Musica come sottofondo, meglio se arriva da una radio… una radio che è stata una scoperta, il suo nome Radio Capodistria… in due appuntamenti ne racconteremo diversi aspetti… iniziamo con una delle sue voci: Barbara Urizzi…

Benvenuti sulle “Libere Frequenze” di bradipodiario. Vi parlerò del 25 maggio, che non è solo il mio compleanno (scusate l’autocitazione) e ancor di più di famosi personaggi, ma la data di nascita di Radio Capodistria. A questa emittente, nata appunto il 25 maggio del 1949, riserverò due puntate perché c’è tanto da scrivere e da sapere. Questo mese mi accompagnerà su queste pagine l’amico, nonché ideatore di questo sito, Giuseppe Rissone, che ha contattato Barbara Urizzi, una delle speaker appunto di Radio Capodistria. Attraverso le parole di Barbara scoprirete non solo le sue trasmissioni ma la vita di “viaggiatrice” e quindi percorsi da esplorare ma anche da vivere. A me non rimane dopo questa breve introduzione, passare il “microfono” a Giuseppe, e far parlare Barbara Urizzi, ci “ritroviamo” al termine dell’articolo…

Lavorare da casa porta con sé vantaggi e svantaggi, uno dei vantaggi e poter avere come sottofondo della musica, meglio se arriva da una radio, quale emittente scegliere tra le centinaia esistenti? Dopo alcune prove, sono andato alla ricerca di qualcosa di particolare, ed eccomi così all’ascolto via streaming di Radio Capodistria – che come ben sapete trasmette in italiano – ed è stato sin da subito una interessante e piacevole scoperta. Così ho deciso di lasciare un messaggio su una delle loro pagine facebook, dopo pochi giorni è arrivata la risposta a firma di Barbara Urizzi, con tanto di numero di telefono. Con un po’ di emozione, dopo alcuni giorni, compongo il numero, dall’altro capo del filo riconosco la voce che ascolto spesso durante le mie giornate lavorative. La chiacchierata scorre piacevolmente, parlando naturalmente di radio, e come non citare anche bradipodiario, così nasce l’idea di un intervista, che state per leggere – nella foto Barbara con The Niro e Mattia Boschi – e come non aggiungere che i programmi di Radio Capodistria sono diventati la mia colonna sonora quotidiana.

Chi è Barbara Urizzi, come, quando e perché hai scelto di parlare davanti a un microfono?

Sono nata in Svizzera da genitori friulani, sono cresciuta in provincia di Udine e dai tempi dell’università vivo a Trieste. Ho iniziato a trasmettere quasi per caso nel 1998, in una radio locale di Udine (Radio Onde Furlane) spinta dall’amore viscerale nei confronti della musica. In pratica andavo spesso a trovare in radio un amico che a volte mi lasciava portare i miei dischi e presentare le canzoni. Subito dopo mi hanno dato uno spazio tutto mio, anche perché il mio amico era stufo, forse, della mia “invasione” e da allora ho iniziato a condurre una trasmissione con la mia migliore amica, con cui condividevo la passione per la musica “alternativa” (allora si diceva così!). Per anni ci trovavamo il sabato pomeriggio per preparare minuziosamente le nostre scalette, dove non mancavano mai: la new wave, il brit pop e il trip hop. Da allora mi sono fatta coinvolgere totalmente dal mondo della radio. Quasi da subito ho capito che volevo che questo diventasse il mio lavoro e mi sono mossa per fare più esperienza possibile in vari ambiti radiofonici, oltre a studiare la dizione e un pò di recitazione. Mi è capitato di lavorare anche per 3 radio contemporaneamente, per arrivare a raggiungere qualcosa di simile ad uno stipendio. Nel frattempo ho finito gli studi e nel 2012 sono entrata in pianta stabile a Radio Capodistria.

Quali trasmissioni conduci su RC?

Conduco, a rotazione con altri colleghi, PO4 (Pomeriggio Ore Quattro) che è la nostra fascia musicale principale. Conduco anche L’Alveare, una trasmissione in collaborazione con l’Arpa FVG (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) dedicata all’ambiente e alla sostenibilità e d’estate Finisterre, dedicata ai viaggi a piedi ed in bici. Oltre a questo mi occupo della programmazione musicale e curo una fascia dedicata agli anni ’80 ed una alla musica elettronica.

Questo periodo di isolamento forzato come ha cambiato il tuo e il vostro modo di lavorare? Quali sono state le difficoltà principali?

Io personalmente ho imparato a trasmettere da casa e la difficoltà maggiore è stata quella di rendere le mie trasmissioni in modalità smart working (spesso molto complesse nelle tempistiche, visto i tanti ospiti interpellati) più simili possibile a quelle in diretta dalla radio, senza sacrificare nulla. Passata però la novità iniziale, le tante ore di radio da casa mi hanno un pochino estraniata: non vedere un tecnico di fronte a me, non vedere gli ospiti, neppure uno studio vero e proprio (trasmettevo dal mio soggiorno) rendeva a volte meno “reale” la mia percezione della trasmissione e man mano che passavano le settimane tendevo a rilassarmi troppo. Credo che un pò di tensione ed emozione quando sei in onda ci vada sempre! Fortunatamente abbiamo dei buoni mezzi tecnologici per trasmettere, in autonomia, da qualsiasi situazione e complessivamente tutto è andato bene. Però ci sono alcuni aspetti tecnici che non possono essere gestiti a distanza e li devi delegare ai colleghi che sono fisicamente in radio. Quindi immagino che sia stato un periodo molto faticoso soprattutto per i tecnici che hanno continuato a lavorare in sede e si sono ritrovati con tante trasmissioni da gestire a distanza, oltre a tanto materiale che arrivava via mail da montare e mandare in onda.

Cercando notizie in rete, abbiamo scoperto che ami viaggiare a piedi, in particolare con la Compagnia dei Cammini, ci vuoi raccontare qualcosa di questa esperienza?

Anche qui c’entra la radio! Per diversi anni ho realizzato assieme alla Comunità Radio Televisiva italofona (ente per la valorizzazione della lingua italiana che comprende radio e tv pubbliche, soprattutto europee, che trasmettono in italiano) dei radio racconti realizzati in viaggio, mentre eravamo in cammino. Eravamo un gruppo di radiofonici “pellegrini” che a fine tappa realizzava una trasmissione, raccontando le nostre avventure su alcuni cammini importanti quali quello di Santiago o la Francigena. Conclusa questa esperienza importante, mi è rimasta la voglia di viaggiare a piedi. Successivamente ho conosciuto la Compagnia dei Cammini che è un’associazione che organizza viaggi a piedi in tutta Italia e non solo e promuove la cultura del camminare. Ho iniziato a viaggiare con loro, mi porto un registratore nello zaino e durante le giornate di cammino realizzo interviste e cerco di “registrare” un diario della giornata che mi aiuterà a realizzare le trasmissioni al mio rientro a casa.

A un lettore di bradipodiario cosa diresti per invogliarlo ad ascoltare Radio Capodistria?

Almeno due cose: siamo l’unica radio che racconta quel che accade in questa bellissima zona di frontiera tra Slovenia, Italia e Croazia. Inoltre la nostra musica ha un’ottica abbastanza “bradipa”: le nostre scalette musicali non sono fatte al pc, bensì manualmente, come si faceva una volta, siamo come degli artigiani della radio! Ciascuno di noi seleziona le canzoni da mandare in onda (sia durante le dirette che nelle fasce musicali di competenza) una ad una… a volte anche facendo uso della fonoteka (il nostro storico archivio di dischi). Diciamo che chi non ama le radio troppo omologate, potrebbe amare noi!

Ti lasciamo uno “spazio bianco” dove puoi raccontarci quello che preferisci, che forse avremmo dovuto chiederti e non lo abbiamo fatto..

Urca! Non saprei.. potrei parlarvi della musica che ho ascoltato da quando avevo 14 anni ad oggi, delle tante radio in cui ho lavorato, degli anni come dj, ma magari lo lasciamo per la prossima volta!

Ed eccoci alla conclusione di questo primo articolo su Radio Capodistria, con una dedica a Barbara, con un brano musicale, un ottimo brano, Fine di un viaggio, di un gruppo del progressive italiano anni ‘70:, Le Orme… e permettetemi di dire “che anni”! (1. Continua)

ANTONINO DI BELLA – GIUSEPPE RISSONE

Foto: Radio Capodistria Radio Koper – Barbara Urizzi

Libere Frequenze ritorna giovedì 16 luglio

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2 Comments

  1. Branko Stibilj Reply

    Radio – “ATTIVITÀ” trasmette anche un programma musicale, time-lapse di canzoni italiane degli anni Sessanta e Settanta, i precedenti, i.e. XX secolo, tessitura. “Canzoni di ieri” e canzoni moderne, ultime, intreccio. “Canzoni di oggi”. Scala musicale italiana, tessitura. “DISCO – ITALIA” è stata guidata da una giovane, simpatica e molto loquace Barbara de PAOLI, che amava presentarsi affettuosamente ai suoi radioascoltatori come Barbarina, e li ha salutati con “cari ascoltatori attivi”. La suddetta scala musicale italiana, la tessitura. “DISCO – ITALIA” Ho filmato nell’appartamento di mio padre Cvetko, ora defunto, ma allora ancora vivente, – Ciril STIBILJ all’indirizzo, strada per Markovec 6, Kóper – Semedela. Dato che vivo a Lubiana, ho filmato solo quando sono arrivato a Capodistria, ad es. fino a 2-3 volte per due settimane in un anno. Tuttavia, in questi due anni di registrazione, sono riuscito a registrare due cassette audio da 90 minuti [UX.S – chrome class, type ii-stereo]. Alla fine del 2004, però, la classifica musicale italiana “DISCO – ITALIA” è stata cancellata per un motivo a me sconosciuto, così sono finito con questo tipo di registrazione. Probabilmente per questo Barbara de PAOLI si è trasferita ufficialmente alla stazione radiofonica musicale “Radio Koper – CAPOD’ISTRIA”, dove è ancora oggi presente. Se non altro ho in memoria di questo breve periodo le registrazioni musicali delle più belle canzonette italiane del periodo 2002-2004 nella mia libreria di suoni d’archivio. Per concludere questo capitolo, fornisco un elenco di alcune delle più belle canzoni italiane dell’epoca (2002-2004), registrate tramite la scala musicale “DISCO – ITALIA” sulla citata audiocassetta [UX.S]. Allan SORRENTI: “Paradiso beach” SIRIA: “L’amore è” Valeria ROSSI: “Luna di lana” MANGO: “La rondine” Paola @ Chiara: “Kamasutra” Paola @ Chiara: “Festival” GIORGIA: “Vivi davvero” GIORGIA: “Gocce di memoria” Marina REI: “Il giorno della mia festa” Gianni MORANDI: “L’amore ci cambia la vita” ALESSIA: “Per dire di no” CARLOTTA: ” l’hai fatto mai l’amore in mezzo al mare ” MINA: “Succhiando l’uva” In relazione a questo mio scritto nella mia cartella privata “1-2- Registrazione italo” si conferma che Barbara URIZZI della stazione radio musicale “Radio Koper – CAPOD’ISTRIA” è la stessa persona di Barbara de PAOLI su Radio – “ATTIVITÀ”. Poiché questi sono i miei ricordi, vorrei completare il contenuto facendo confermare a Barbara URIZZI che la scala musicale italiana “DISCO – ITALIA” su Radio – “ATTIVITÀ ha smesso davvero di esibirsi nel 2004? Vorrei sapere se ha lasciato subito Radio – “ATTIVITÀ” nel 2004 e si è trasferita altrove, ed è vero che nel 2012 ha finalmente trovato lavoro presso l’emittente musicale “Radio Koper – CAPOD’ISTRIA”? Qual è il nome dello spettacolo musicale che ho ascoltato oggi, ad es. Venerdì. Il 14 maggio tra l’01: 00 e le 02:00 di notte e ospita altri spettacoli musicali? Mi chiedo anche quando e perché ha cambiato il suo cognome? Vorrei solo integrare questo mio copione come una specie di documento commemorativo. Per il tuo chiarimento, ti ringrazio di cuore in anticipo, Saluti, Sig. Branko STIBILJ.

  2. Branko Stibilj Reply

    Questa E’ Radio Capodistria – Bradipodiario : DISTINTI SALUTI!
    Non hai ancora risposto alla mia domanda del 16. maggio, nel’anno 2021 alle 13:14 ore. È confermato che Barbara URIZZI ha ottenuto un lavoro nel 2012 presso l’emittente musicale “Radio Koper – CAPOD’ISTRIA”. Sono anche certo che Barbara URIZZI sia la stessa persona femminile di Barbara De PAOLI quando si esibiva come d.j. DEE-JAY a Radio Radio – “ATTIVITÀ. La mia domanda è proprio questa: in che periodo Barbara De PAOLI ha guidato la classifica musicale italiana “DISCO – ITALIA” su Radio – “ATTIVITÀ? Possibilità nel periodo di tempo 2000-2004? Anch’io ho fatto la stessa domanda a Radio – “ATTIVITÀ”, ma proprio come te a “Radio Koper – CAPOD’ISTRIA”, non mi hanno risposto. Purtroppo, come ho già scritto, si tratta solo di completare la storia della registrazione della musica italiana e di integrare questo mio file come una sorta di documento commemorativo. Se puoi temere che io sia una specie di inseguitore, ti sbagli, ho 74 anni e non richiedo alcuna informazione personale su Barbara URIZZI. Questa è la mia ultima domanda, indipendentemente dal ottenere la vostra risposta o no?! La ringrazio sinceramente in anticipo per la sua spiegazione, Cordiali saluti, Signore Branko STIBILJ.

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