Quel Marzo In Riviera

Difficile scrivere qualcosa in questi giorni… non per tenere allegri ma almeno interessati il lettori, parlando del Tigullio! Però è importante scrivere qualcosa per mantenere un appuntamento che sappia di “normalità”.

Mai avrei immaginato, quando ho proposto di aggiungere alla già conosciuta “Libere Frequenze” anche questa rubrica, di non sapere cosa scrivere per tenere non dico allegri ma almeno interessati i lettori parlando del mio Tigullio. Come vediamo tutti la situazione è al limite della fantascienza. Nessuno ha voglia di scherzare. Io voglio solo scrivere qualche riga per mantenere con voi un appuntamento che sa di “normalità”! Era in programma un articolo della cronaca del “ritorno del Polpo” ossia la nuova vita che si doveva dare alla scultura di Italo Primi posta in passeggiata che è, assieme al castello, il simbolo di Rapallo. Oppure ci sarebbero state le fotografie della primavera vista dal mare o dalle colline qui intorno. Vi posso assicurare che non c’è stata nessuna “caccia al proprietario di seconda casa” anche se però si sono visto aperti appartamenti che in questo periodo risultano non solo chiusi ma addirittura sprangati in vista della stagione estiva, ma questo fa parte del nostro dna… purtroppo! Il rispetto degli altri per ultimo. Per farmi tornare il sorriso ricerco nella mente un ricordo di bambino: come qualcuno ricorderà fino agli inizi degli anni ’80 il 19 marzo era una festività, non si festeggiava solo la Festa del Papà ma soprattutto san Giuseppe lavoratore. Aldilà del discorso religioso questo giorno era sentito come l’inizio della primavera, nel paese vicino a casa mia c’era la festa con bancarelle e ballo che di fatto dava anche il via alle sagre. Dopotutto da lì in poi per un bambino era quasi la pacchia, poco dopo la Pasqua e la Pasquetta, il 25 aprile il Primo Maggio e a giugno, in contemporanea per tutta l’Italia, la fine della scuola! Chi è della mia generazione ricorderà che le località di vacanza erano poi prese d’assalto. Parlando di Chiavari e di Lavagna che condividevano la lunga striscia di sabbia, c’era un susseguirsi di spiagge libere e stabilimenti balneari. Le famiglie si trasferivano per almeno due mesi, mamme e figli chiaramente perchè i papà rimanevano nelle città a lavorare. Nel Tigullio arrivavano turisti olandesi o tedeschi che vedevano nel nostro mare un paradiso e che nelle calde notti della Riviera si scatenavano nei dancing o di locali all’aperto. Poi arrivarono le discoteche ma locali come il Covo di Nord Est di S.Margherita Ligure o di “Santa”, come veniva chiamata dagli habitués non perdeva mai il suo fascino. Chiavari rispondeva con il Tukul, nato come locale estivo fatto solo di legno e canniccio ma diventato presto luogo di festa e divertimento. Lavagna vedeva esibirsi al Giardino Universale Patty Pravo e dopo lo scatenarsi dei giovani al ritmo della musica beat o degli shake. Ecco, dicevo all’inizio della fantascienza, quegli anni sembrano proprio lontanissimi perchè oggi, sabato, guardando alla finestra non sento quasi nessun rumore se non qualcuno che butta il vetro nel contenitore o l’auto dei vigili urbani che controlla e invita a non uscire di casa. Quante cose si sarebbero dovute fare oggi, in centro il Mercatino dei Sapori la passeggiata sul mare o in collina o più semplicemente fare visita ai propri cari al cimitero, già cose “normali”! Tra le varie iniziative è saltato anche l’appuntamento che il Bradipodiario aveva programmato per il 21 marzo, sarebbe stato un bell’inizio di stagione, nulla è finito tutto è solo rimandato. Comunque ora nel Tigullio la situazione è simile al resto dell’Italia soprattutto di quella del nord. Ma il mare è sempre lì che aspetta di poter rivedere i bambini correre sulla spiaggia e noi seduti a raccontare le sue storie al tramonto. Buona vita a tutti!

ANTONINO DI BELLA

Foto: Facebook – Antonino Di Bella

Gente Di Riviera ritorna lunedì 13 aprile

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