Movimento 1 – Egoismo

Dopo l’inizio della pandemia, con la paura incombente, appena ci siamo sollevati ecco arrivare i negazionisti.

⇒ di Gianfranco GonellaIl Mito Ostinato

Cari amici bradipolettori confesso che ultimamente, per un momento, la mia visione del bicchiere sempre mezzo pieno è vacillata. Questo perché ho creduto, e credo tutt’ora, che vedendo quanto sta succedendo intorno a noi, a casa nostra, ma soprattutto in tutto il mondo, avremmo accettato, o almeno condiviso, i suggerimenti che ci arrivano dalla scienza, dal CSS (Consiglio Superiore della Sanità), dagli operatori, infermieri e medici, che quotidianamente lavorano a contatto con i malati.

Invece, dopo il periodo iniziale della pandemia, con la paura di non farcela, appena siamo riusciti a rialzare un pochino la schiena ecco che arrivano loro, quelli del NO a prescindere, i negazionisti. Neanche l’alto numero dei decessi, anche di parenti o di amici riesce a scalfire la loro corazza. Così io, che cerco di rispettare le regole a tutela della mia, e altrui, salute mi ritrovo quasi a essere una mosca bianca. Questo perché la mia voce, il mio esempio, ha meno cassa di risonanza di quanto una frase pronunciata dal cosiddetto VIP.

Ed ecco che, grazie al mio indossare la mascherina per passeggiare con un minimo di tranquillità nella mia città, mi sento apostrofare come Coglione dal sindaco di Sutri, il critico d’arte e deputato Sgarbi. Oppure quando vedo le locandine pubblicitarie all’esterno delle edicole, delle riviste di gossip, che plaudono alla “guarigione” del pregiudicato di Arcore, alla sua forte tempra, dimenticando che il suo medico personale aveva affermato, mesi fa, che il virus era praticamente morto. Faccio un paragone blasfemo: eravamo ancora nel periodo pasquale, il virus è morto e poi risorto?

La scuola ha ripreso, con tutti i suoi problemi, ma ha ripreso. La ministra che dichiara che il ricorso alla didattica a distanza dovrà essere un’integrazione alla formazione scolastica e non una sostituzione alla medesima, specialmente per i più piccoli. E ricorda che, in questo momento, con tutte le accortezze prese, la scuola per i nostri ragazzi è il luogo più al sicuro per non contrarre il virus, che è molto più pericoloso il contagio che si può avere tra le mura domestiche. Apriti cielo, i soliti noti, quelli che fanno la collezione delle felpe come io quella delle calamite dei luoghi visitati, quelle dalle mascherine tricolori che subito insorgono: vergogna, sfiducia, vai a casa.

Ma avete avuto modo di parlare con qualche insegnante di scuola primaria su come sono i bambini che oggi frequentano la seconda elementare e che non hanno mai visto un’aula di prima? O bambini che arrivano in prima e non hanno mai avuto un minimo di contatto sociale con coetanei come ad esempio l’esperienza della scuola materna?  E che dire di quell’attore che politicamente parlando, ha fatto tutto il giro costituzionale e che dichiara che le mascherine non ci proteggono dalle polveri sottili. Ma chi l’ha mai detto che questo era il loro compito, le mascherine ci proteggono, e proteggono chi incontriamo, dagli sputazzi che potrebbero contagiare dal virus. Invita a partecipare alla manifestazione “no mask” però lui non ci andrà.

E si potrebbe continuare, se volete fatelo voi con altri esempi. Siamo stati tutti CT e bocciavamo Bearzot chiedendo la sua sostituzione dopo la partita col Camerun del 1982, e lui vinceva il mondiale. Sappiamo tutto di tutti, siamo tutti meglio degli altri. A proposito del titolo di Coglione: anni fa già il già citato pregiudicato me lo aveva appioppato per la mia scelta di votare a sinistra. Per concludere lancio una proposta ai signori del No a prescindere: poiché la vostra linea è quella di negare l’evidenza, perché non firmate un’autodichiarazione nella quale dispensate il Servizio Sanitario Nazionale a somministrarvi cure nel caso di contrazione della malattia?

In fondo cosa vi costa, per voi questa non esiste. E se per caso la dovreste incontrare rivolgetevi al luminare che dichiarava il virus formalmente morto e non pesate sulla nostra economia. Siete capaci di far ciò o continuate ad abbaiare alla Luna? Fatecelo sapere.

Il brano scelto per il titolo è “Movimento 1- Egoismo” ed è tratto dal primo album dei Delirium di Ivano Fossati “Dolce acqua” del 1971 e potete ascoltarlo cliccando qui. In fondo, come più volte da me espresso, siamo un popolo profondamente “cazzisuista”. Alla prossima.

⇒ Foto: dire.it ≈ Prossimo Appuntamento: Martedì 18 Novembre

10 Comments

  1. Stefania Reply

    Altro articolo, sempre in qualche modo controcorrente, il bello è che mi trovo ad essere d’accordo con te, anche quando non lo sono completamente.
    Cerco di essere breve: la pandemia c’è? Sì, inutile e dannoso essere negazionisti. E’ il virus in sè a fare tutti questi morti? Sembra proprio di no, ma è evidente che contribuisce in modo determinante a uccidere persone con altre patologie pregresse. Dobbiamo fare attenzione e fare ciò che è in nostro potere per non diffondere il virus, che uccide e che porta danni? Sì, certo assolutamente.
    Dobbiamo farci prendere dal panico? Non leggere nè sentire più di nessuna notizia tranne questa? Accettare regole che hanno ben poco di scientifico ma che hanno il merito di essere più facilmente controllabili? Dobbiamo rinchiuderci nelle nostre case, guardare la TV, comprare online e spegnere il cervello in attesa che la pandemia finisca? Beh, non credo proprio.
    Io credo che ci vorrebbe un po’ di onestà intellettuale da parte di politici, giornalisti e medici alla moda. Essere chiari e onesti su quello che può succedere: tra una storia e l’altra non credo che prima di due anni potremo soprassedere e tornare alla vita normale, nel frattempo mani pulite, mascherine, uno alla volta in negozio, distanziamento sociale, attenzione alle categorie deboli… sacrosanto.
    Ma anche basta a divieti stupidi: il virus non si diffonde fino a una certa ora ma dopo sì? Se cammino per strada da sola devo mettere la mascherina? Devo picchiare chi non la mette (cronaca recente!)? Coprifuoco?
    Sono molto preoccupata per la deriva “dittatoriale”: invece di responsabilizzare ciascuno di noi a comportamenti virtuosi, piovono solo divieti e multe. Beh non sono d’accordo. Cari saluti ai Bradipolettori, per oggi il mio sproloquio è finito. Stefania

  2. claudio savergnini Reply

    Mio caro Gianfranco, si potrebbero portare altri esempi a quelli da te già esposti ma non è necessario, la situazione come l’hai delineata è già abbastanza chiara. Aggiungerei solo una riflessione: sia da parte di molti politici che dalla gente comune si elevano critiche verso chi ci sta governando, le solite critiche. Anche da molto prima che esplodesse l’epidemia, le cose da noi non andavano bene, però per il popolo è sempre stata colpa di questo o quel governo; noi uomini della strada ce ne tiriamo sempre fuori, moralmente assolti, perchè la colpa è di altri… ma lo Stato siamo noi tutti, noi lavoratori dipendenti, imprenditori, pensionati e casalinghe, ciascuno con i suoi compiti, i suoi diritti sacrosanti e tutti con dei doveri ineludibili. Quando un’azienda va male, difficilmente è colpa esclusiva del padrone o del direttore generale; se le maestranze non sono adeguate o non si impegnano, la colpa della dirigenza sarà quella di non aver scelto bene la propria forza lavoro o di non saperla far rendere il giusto, ma resta il fatto che è il sistema nel suo complesso che non funziona.
    Premesso che l’attuale governo non mi entusiasma affatto, (non ne ricordo però nessun’altro dei precedenti che sia stato comunque all’altezza delle varie situazioni che, da decenni, si sono via via prospettate) penso che sia assurdo continuare a individuare in loro, i governanti, le cause di tutti i mali e i dissesti in cui ci siamo venuti a trovare. Quello che volevo poi evidenziare riguardo la situazione attuale è che ognuno di noi, da sempre, si è trovato in particolari situazioni sul lavoro, a scuola, nel traffico, nello sport; situazioni dove c’è o c’è stato un capufficio inadeguato, un professore troppo severo, un vigile stronzo o un arbitro cornuto, ma… obtorto collo, abbiamo dovuto sottostare a una figura che aveva un potere su di noi e dovuto subirne gli umori o le malefatte. Senza una direttiva, una guida, un direttore di gara, non si andrebbe molto lontano (specie se, come teorizzi tu, Gianfranco, con un neologismo forse poco elegante ma che rende bene l’dea, esistono i “cazzisuisti”). Sopratutto nelle situazioni di emergenza, non si devono discutere le disposizioni ma si deve ottemperare! Credetemi, nessuno di noi è migliore di chi ci comanda! riprendendo l’esempio di Gian su Bearzot, siamo tutti capaci, con le parole, a fare meglio di chi invece si trova in quel momento a dirigere la baracca.
    Se Stefania si preoccupa di una certa deriva “dittatoriale” dell’attuale governo c’è invece chi, come me, auspicherebbe un regime ancor più severo e sanzionatorio per frenare il dilagare di questo flagello di Covid 19.
    Senza scomodare gli scienziati, chiunque di noi è in grado di capire che, per non infettarci, dobbiamo evitare di manipolare e/o respirare cose infette, ma questo non ce lo avevano già spiegato le nostre mamme ancor prima che andassimo a scuola? Ora è il capo del governo a dovercelo imporre… è un cretino? un incapace? o piuttosto sarà che molti di noi non hanno saputo essere dei figli giudiziosi…. ci toccherà confessare di aver avuto delle mamme cretine anche loro? Ci troviamo in una situazione economica gravissima, così come è molto seria quella sanitaria; le due sono strettamente legate (e purtroppo quella economica non era florida nemmeno prima della pandemia), ogni restrizione atta a contenere il virus aggrava ulteriormente l’economia e il governo sta dando un colpo al cerchio e uno alla botte per evitare blocchi esiziali a industria e commercio, tentando nel contempo di non far esplodere il contagio; io non so se sta facendo bene, probabilmente potrebbe fare di meglio ma nel mio piccolo cerco solo di rispettare le direttive che mi impone, gradite o no che siano. In una foto ho visto il cartello di un manifestante che diceva: “Che mi importa non morire di Covid se dovrò morire di fame?” Verissimo! questo è un dilemma e non ci sarebbero da far commenti senonchè… anche io, come Andreotti, sapendo di peccare, ogni tanto penso male… perchè quella frase è piena di sottintesi… vediamola dal punto di vista di un ristoratore; la frase significherebbe: se non mi fai lavorare io chiudo bottega (e muoio di fame) se invece lasci che gli avventori vengano nel mio locale (e io resto immune), ho la possibilità di prosperare… e (sottinteso) se i miei clienti venendo da me si passano il virus e qualcuno poi ne muore, beh è un loro problema se non stanno attenti a chi frequentano…. (il buon Andreotti sosteneva che talvolta ci azzeccava…)
    Ora non me ne vogliano i ristoratori se li ho messi in mezzo con questo esempio, sia ben chiaro, il concetto è calzante per tante altre categorie di imprenditori, questo era solo il mio modo di esemplificare la metacategoria dei “cazzisuisti”.
    Caro Gianfranco, chiudo con un pensierino per te. Hai detto di aver sempre votato a sinistra… povero Gian, ti compatisco… e ti lascio allora in omaggio, da coglione a coglione (eh sì, perchè anch’io da sempre….) il link di questa canzone
    di Ascanio Celestini: La Rivoluzione https://www.youtube.com/watch?v=sztUYU-QC1c
    quando sono solo e la ascolto, alle ultime battute mi prende sempre un groppo alla gola…
    Ciao.

  3. Gian Reply

    Quando arrivano commenti, almeno per me, significa che qualcosa il mio articolo ha stimolato.
    Quando poi sono di tono diverso sono ancora più apprezzati.
    E per questo ringrazio chi li mette in comunione con tutti i lettori e quanti invece mi contattano in privato per dirmi la loro opinione.
    Hai ragione Stefania quando affermi che il virus non si diffonde solo a certe ore, che quando sono solo il portare una mascherina può essere incomprensibile, ma ti dico che, per cercare di contenere, e non sconfiggere purtroppo, la pandemia, oggi come oggi i provvedimenti presi sono quelli più efficaci, inutile negarlo.
    Se invece di organizzare un happy hour alle 22 non posso pensare di organizzare un apericena?
    Se è provato, questo si, che il distanziamento e la mascherina correttamente portata contribuisce al non diffondersi del contagio perché lasciarsi andare in comportamenti inconsulti?
    Anni fa abbiamo dovuto scrivere una legge per proibire il fumo in locali chiusi o frequentati anche da altre persone e per far rispettare una semplice regola di comportamento educato, siamo dovuti ricorrere alle sanzioni, altrimenti avremmo ancora continuato a fumare negli ospedali, nei cinema e teatri, all’interno dei supermercati.
    Non dobbiamo dimenticare che la nostra “libertà” termina dove si lede la libertà altrui.
    Quando all’inizio della pandemia siamo stati segregati in casa, siamo stati costretti al rispetto di regole molto più restrittive di quelle prese oggi, ci siamo resi conto che il tutto ha funzionato.
    Ora non ci viene chiesto di barricarci nuovamente in casa, ma di mantenere un comportamento di prudenza, e questo non significa limitare la libertà, ma solo avere un po’ di buon senso.
    Quello che non sembra abbiano i cani che abbaiano alla Luna che oggi chiedono il liberi tutti mentre ieri chiedevano il coprifuoco, e l’altro ieri il liberi tutti e ieri l’altro di nuovo il coprifuoco e i militari a gestire le operazioni.
    Insomma quelli che devono essere sempre contro, anche agli stessi amministratori locali da loro eletti.
    Io nel mio piccolo cercherò di rispettare le regole per me, i miei cari e per tutti quelli che mi circondano confidando che solo così, oggi, prima dell’arrivo di una soluzione medica più efficace, posso dare il mio contributo al non diffondersi del virus.
    Grazie Claudio per il link di rimando al brano di Celestini che, pur conoscendo l’artista, non avevo ancora ascoltato.

  4. Stefania Reply

    Carissimo Gian,
    Poi non continuo qui poiché rischio una polemica che non ci porta da nessuna parte.
    È robustamente assodato che il fumo fa male, sempre, e sono più che d’accordo che sia stato proibito con ogni mezzo.
    Non è affatto assodato che la mascherina all’aperto sia utile, anzi, può procurare ipercapnia e diminuisce il regolare smaltimento delle tossine per via aerea.
    Non dico affatto di non usarla.
    Usarla tutte le volte che serve, sempre quando serve, con responsabilità nei nostri confronti e in quelli degli altri.
    Responsabilità, non divieti a tutto spiano.
    Non mi sento una demente irresponsabile, e mi disturba essere trattata con un sistema stimolo-risposta di pavloviana memoria del tipo sgarro-punizione.

  5. Guido Bertolusso Reply

    “Ammesso e non concesso
    che l’italiano medio è un poco fesso
    è democratico ma è un gran pericolo
    lasciar permettere troppa libertà.
    Abbiam la libertà di esporre i panni al vento
    nell’ore consentite dal regolamento
    Abbiam la libertà d’attraversare i viali
    fruendo delle strisce pedonali.
    D’appenderci sui tram, al mancorrente
    di scendere e salire ripetutamente
    di tutelar le aree da mani mercantili
    lanciando camionette sugli edili.
    Eppoi la libertà, dove la mettiamo,
    d’emettere un assegno, di sporgere reclamo,
    d’evadere le pratiche emarginare i codici
    estendere le analisi estinguere i depositi?
    Ammesso e non concesso
    che l’italiano medio è un poco fesso
    è democratico, ma è un gran pericolo
    lasciar permettere troppa libertà.
    La libertà di sesso di sofisticazione
    di broglio e peculato di malversazione
    La libertà di moto e, questo ci conforta,
    la libertà di palpo e manomorta.
    La libertà di fumo, la libertà d’ingresso
    quella d’affermare «c’accà nisciuno è fesso!»
    Di stendere verbali, spedire contrassegno,
    la libertà di nuoto e tiro a segno.
    Di censurare questo, moralizzare quello
    lasciando solo “sexy” e “spogliarello”
    pulire i palcoscenici, sterilizzare schermi
    di far votare suore, frati e infermi.
    Ammesso e non concesso
    che l’italiano medio è un poco fesso
    è democratico, ma è un gran pericolo
    lasciar permettere troppa libertà.
    E non abbiam parlato di libertà di stampa
    la carta ed i caratteri nessun vi mette zampa.
    E poi la libertà cosiddetta di pensiero:
    poter pensare un gatto od un veliero!
    La libertà di sogno: sognare donne nude
    d’andare in aeroplano alle Bermude,
    eppoi la libertà che a queste s’accompagna
    è di salir lassù sulla montagna.
    E là in questa Italia che al rosso dei vulcani
    accosta il verde degli ippocastani
    e il magico candore delle sue nevi annali
    che cosa ci consentono le autorità centrali?
    La libertà più bella potete qui sfogare
    è quella di sciare sciare sciare sciare!”

    Non posso competere con la cultura, la pratica e la tecnica musicale di ciascuno di voi, anche se sento con rammarico che questo è mancato molto nella mia vita, ma almeno i testi, come fossero poesie critiche satire o grida di dolore e di denuncia, quelli si! li riconosco e per fortuna li ricordo.
    Questo testo che vi offro è la versione della canzone dei Gufi “Questa democrazia” del 1961 dall’album “non so non ho visto e se c’ero dormivo”, modificata nell’interpretazione di Giancarlo Cobelli, attore, autore, regista e soprattutto cabarettista mancato nel 1967, quella dei Gufi mi sembra più semplice orecchiabile e cantabile in compagnia.
    Continuiamo ad essere così dai tempi del “panem et circenses” passando dalla folla che ascoltava e si faceva incantare dal rivoluzionario eretico Savonarola, per poi accorrere in massa a Campo dei fiori per vederlo ardere applaudendo e urlando contro di lui, al ” burro o cannoni ?” della retorica fascista.
    Indro Montanelli, scrittore storico sublime, ma dichiaratamente di destra riporta una frase di Mussolini: “ In Italia a fare la dittatura non è tanto il dittatore quanto la paura degli italiani e una certa smania di avere, perché è più comodo, un padrone da servire. Lo diceva Mussolini: «Come si fa a non diventare padroni di un paese di servitori?» ”
    La sinistra è uguaglianza, libertà e dialogo, la destra è ordine, gerarchia e propaganda.
    Vi saluto tutti
    Guido

  6. Guido Bertolusso Reply

    P.S.
    L’attuale governo che cosa è, dove si colloca nell’arco costituzionale? Non riesco a capirlo…
    Pur comprendendo l’enorme, improvvisa difficoltà in cui si è trovato (ma una società moderna, con i mezzi tecnico scientifici in formatici che ha ora a disposizione può permettersi di farsi trovare in una emergenza sanitaria non così tanto imprevista senza essere minimamente preparata?), pur sforzandomi di apprezzare e condividere ogni sforzo non riesco a vedere che impreparazione ed incompetenza, mancanza di condivisione di idee progetti e opere, prese di posizione di parte a meri fini elettorali, assoluta mancanza di decisioni univoche e condivise, ma solo il demandare ad altri e rinviare decisioni che si fanno sempre più urgenti.
    Una cosa comincio con rammarico a capire: come siano fatti noi, gli Italiani…

  7. Mauro Reply

    in Italia, ma in questo caso nel mondo, troviamo sempre quelli che hanno la ricetta giusta in tasca e inoltre per partito preso dicono sempre l’opposto di quello che è la realtà. Quello che ho letto, sono pensieri, condivisibili, se mi è permesso vorrei solo aggiungere che, fortunatamente abbiamo un primo ministro che non è un politico ( anche io mi sono preso del coglione dal nano di Arcore e continuo ad esserlo) e quindi molto decisioni sono frutto di ascolto di medici ed economisti. Comunque resta il fatto che nel 1982 prima della partita Italia-Camerun, noi ragazzini ci si chiamava con nomi brasiliani nelle partite di calcio in cortile, poi solo nomi azzurri (nazionale italiana). Dimenticavo Donaldo Trump ha detto che dopo la sua vittoria, il covid sparirà., e io ci credo

  8. Gian Reply

    Grazie per gli ultimi interventi che ampliano il dibattito.
    Scrivo queste righe il giorno dopo la guerriglia in centro a Torino dove delinquenti (i cattivi) sono scesi in piazza per “difendere” i commercianti e per far ciò hanno deciso di spaccare le vetrine dei negozi e di saccheggiarli.
    Ma soprattutto scrivo dopo l’assalto da parte dei “buoni”, domenica scorsa, alle piste da sci.
    Se da una parte parliamo di criminali, dall’altra parliamo di persone che poco hanno capito di quanto sta succedendo e che i loro insulsi comportamenti sono un ulteriore danno a loro, ma anche a noi.
    E’ evidente che la lezione di febbraio-marzo no l’hanno completamente assimilata, che ora si sentono tutti immuni.
    Purtroppo non è così, con il virus dovremo convivere ancora per molto, purtroppo, ma un comportamento responsabile abbiamo visto che può funzionare.
    Caro Guido non voglio citare Mussolini ad esempio perché lui eliminava, nel vero senso della parola, chi non la pensava come lui. ma sicuramente sono d’accordo con l’affermare che solo con le sanzioni, vere, si può uscire da questa situazione, con più controlli.
    Questo governo, legittimato nei numeri dalle ultime elezioni politiche, attualmente lo collocherei come era una volta il pentapartito, con la DC a fare sia il bastone che la carota, un colpo al cerchio ed uno alla botte.
    Per fortuna non possiede l’ignoranza “politica” della classe dirigente di destra, ma di sinistra non ha ancora espresso molto se non un ministro, quello della salute Speranza, che, al momento è l’unico che non ha subito attacchi da parte di tutti, a differenza di quello della scuola, del lavoro, degli esteri ecc. ecc.
    Chiudo, per questa volta con un ultimo pensiero: per far capire a tutto il mondo della gravità dell’AIDS, che non era una malattia legata solo a drogati e omossessuali ce voluta una morte eccellente, quella dell’attore Rock Hudson.
    Se si ammalasse gravemente uno di questi nuovi negazionisti “di peso” forse riusciremmo a capire di più e, perdonatemi, se ciò accadesse non mi metterei a piangere.
    Un abbraccio “virtuale” a tutti.

  9. Claudia Reply

    Ciao Gian! Quante cose sono già successe! La ciliegina sulla torta è stata la manifestazione di ieri a Torino! Pacifica? Doveva esserlo ma…Non è andata così! Non ho una canzone da dedicare al momento! Per la prima volta dopo 61 anni ho fatto il vaccino antinfluenzale! Sarò protetta ma da chi è che cosa? Per la prima volta ho visto lo sguardo del mio medico preoccupato anzi preoccupatissimo! Dopo tutti questi discorsi si ti dico anche io voto e ho sempre votato a sinistra! Non abbassiamo la guardia! Un abbraccio grandissimo perché oltre che a te devo far stare anche Claudio Stefania e Guido! E se non ci sarà possibile vederci dopo le 18 faremo a pranzo! ??

  10. Claudio Savergnini Reply

    Gianfranco, nella prima riga del tuo articolo inziale di questo mese fai menzione al “bicchiere mezzo pieno” e al vacillare del tuo ottimismo in proposito… beh, voglio farti notare un aspetto che potrebbe aiutarti a ritrovare un po’ di fiducia. Nelle foto che immortalano le proteste di questa notte a Torino è chiaramente documentato che gli esecutori di tali atti vandalici indossavano tutti quanti le tanto vituperate mascherine…. suvvia Gian, un po’ di ottimismo! Quei ragazzi stavano obbedendo alle disposizioni di sicurezza per la salute con più solerzia di altre fasce della popolazione, non ne convieni? Poi, per carità, ammetto che stessero facendo la cosa giusta per il motivo sbagliato ma intanto…
    Però non hai tutti i torti, forse il bicchiere che stiamo guardando non è nemmeno mezzo pieno, ce n’è forse appena un dito sul fondo ma, se vogliamo essere fiduciosi, non dobbiamo fissare l’attenzione su un’unica tacca pre-tracciata in un preciso punto del bicchiere… per esorcizzare il l’horror vacui dobbiamo farci bastare anche solo quel misero fondo!
    E mi fa un po’ ridere trovarmi qui a discettare di ottimismo, proprio io che ottimista non sono (d’altra parte spero non sia sfuggito il tono un po’ paradossale delle mia parole di un attimo fa) Non sono ottimista perchè non credo molto nella gente, nelle teste pensanti, nelle persone che usano la loro intelligenza solo per trovare argomentazioni perlopiù capziose a sostegno delle loro tesi; e non mi sto riferendo solo ai politici. Pochi giorni fa Papa Francesco ha detto alcune cose per me condivisibili (e parlo da laico, cattolico sì, ma non osservante nè praticante) sui gay e sulla necessità di riconoscere loro la possibilità di costruirsi una famiglia e avere gli stessi diritti legali delle coppie eterosessuali. Apriti cielo! Certo non mi apettavo che lo approvassero quei politici che con la scusa di “difendere” la famiglia avevano già abbastanza chiaramente fatto trasparire le loro inclinazioni omofobe, ma mi ha stupito la presa di posizione di molti religiosi di alto rango che hanno accusato il Papa di andare addirittura contro il magistero della Chiesa! Ora a parte il catechismo (che comunque ho studiato ormai più di mezzo secolo fa) io devo ammettere di non sapere un granchè sul magistero della Chiesa (e credo che se lo chiedessi ai fedeli all’uscita da messa, ne troverei pochi in grado di parlarmene in modo esauriente…) ma sono sicuro che non può esserne all’oscuro proprio il Sommo Pontefice! Pur con la mia scarsissima preparazione in fatto di religione cattolica sono certo di ricordare che quello dell’infallibilità papale è addirittura dogma della Chiesa; eppure ci sono alti prelati che hanno definito le parole del papa addirittura “eresie bergogliane” (se volete un paio di nomi: Cardinale Leo Burke e monsignor Carlo Maria Viganò) Io non sono in grado di giudicare se queste eminenze abbiano o meno ragione ma secondo logica mi pare che costoro stiano sostenendo una tesi che sta minando essa stessa i fondamenti di quel magistero che pretendono di difendere.
    E’ difficile per me dichiararmi ottimista: dei politici sappiamo già, dalle guide spirituali non ci giunge miglior esempio e nell’uomo della strada vedo solo confusione, pressapochismo, e disposizione a cambiare preferenza elettorale non appena viene a mancare un po’ d’acqua al suo piccolo orticello…. massì, andiamo di nuovo a votare domani, tra un mese o appena la pandemia sarà risolta! Cosa pensate che cambierà? Cambierà il nome del Presidente del Consiglio, ci sarà qualche volto nuovo qua e là tra gli scranni del Parlamento e poi vedrete: vi daranno l’acqua per l’orto a prezzo agevolato per poi portarvi via la vostra insalata! Sarò ben felice di essere smentito; ma non fatelo ora con un altro commento… aspettate a farlo quando i “cavoli vostri” ve li sarete anche mangiati (o avrete potuto venderli a chi vi pare, senza dover versare enormi tributi allo Stato)
    Tornando alla “parabola del bicchiere” (portate pazienza, ho appena parlato di Papa e Cardinali e sono un po’ entrato nella parte… ) volevo precisare che quando versi da una bottiglia l’ultimo fondo di vino, (ovviamente parliamo di vino buono e un po’ invecchiato) nel bicchiere si raccoglie quella sostanza un po’ più densa e melmosa che non si può bere… (quella per capirci che ho cercato di spacciare a Gianfranco come il barlume di positivo) beh, quella cosa che, come una specie di metafora, volevo fosse associata mentalmente ai devastatori della scorsa notte, qualsiasi enologo vi confermerà che si chiama “feccia”.

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