Un congedo o un arrivederci? Sta a voi carissimi. Tempio Aperto deve servire a voi e non come esercizio mentale o alle paturnie transeunti di uno scrivano.
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Un congedo o un arrivederci? Sta a voi carissimi. Tempio Aperto deve servire a voi e non come esercizio mentale o alle paturnie transeunti di uno scrivano.
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Caro G.M in questi mesi l’ho seguita, ho letto i suoi post e non ho mai lasciato traccia di un mio pensiero di una mia emozione a riguardo. Per mancanza di tempo spirito critico ecc.
Un consiglio: lei continui così è come fa il Pastore dal pulpito della sua chiesa, scriva in modo semplice di argomenti non banali.
E poi dovesse persistere il silenzio provi a scrivere novelle parafrasando Boccaccio magari anni 2000 e più hard.
Affettuosi saluti FS
Buonasera,
Chiedo che venga mantenuta questa rubrica. È un momento di grande apporto al quale non possiamo rinunciare.
I nostri diecimila passi per la mente così utili come quelli per il fisico.
Lasciateci leggere e pensare.
AB
Caro GM credo sia giusto da parte sua avere rimandi, è più che lecito, sappia, almeno da parte mia, che apprezzo i suoi scritti, e visto che chiede il nostro parere, mi permetto di consigliarle un taglio leggermente più semplice e diretto. Apprezzo i sermoni che arrivano direttamente al cuore, e mi raccomando non chiuda il tempio, di chiusure in questi tempi ne abbiamo viste anche troppe, lei e i suoi colleghi ci avete permesso di respirare. Grazie
Le sue parole sono sempre fonte di ispirazione e riflessione, quindi questo importante momento di condivisione non deve finire ma anzi essere ampliato. Grazie
Ho letto i rilevi di questo articolo, in parte già anticipati nell’incontro di redazione di Torino, immediatamente precedente all’esplosione dell’emergenza sanitaria. Aggiungo alcuni pensieri e invito a considerare che il problema non sia necessariamente il tono troppo assertivo dei redattori, anche se alcuni possono esserlo più di altri a seconda del proprio stile. Posso sbagliarmi, ma la mia esperienza riferita ai social network mi restituisce l’idea di un pubblico di navigatori che non si fa intimidire per nulla dalla possibile assertività di chi scrive. Anzi a volte il contrario e fioccano raffiche di commenti. Ma se poi li leggo non vedo in questi commenti il dialogo, vedo piuttosto tanti monologhi sordi alle ragioni dell’altro. A volte forse più che l’assertività ad inibire è la non banalità dei temi trattati, non necessariamente perché spaventano, ma perché spiazzano il lettore sul momento, e quando fanno presa, inducono tempi di riflessione più lunghi, non adatti al botta e risposta del momento. E si sa che l’alluvionale offerta di contributi sul web, che si riversa a ritmo incessante, può scoraggiare in un tempo successivo la ricerca del luogo di un articolo passato. Certo, è sempre proibitivo trovare il perché a un silenzio, ovviamente, ma temo che il problema non sia circoscritto a Bradipodiario, ma al costume invalso nell’uso dei dispositivi vari che ci permettono di esprimerci sui luoghi virtuali. In ogni modo credo che il problema posto sia un giusto argomento di riflessione da non archiviare.
Buonasera carissimo,
Leggerla è un grande piacere, un momento di riflessione e di accrescimento.
In un momento storico come quello attuale egoisticamente non voglio privarmi di questi momenti di gaudio.. Sperando di continuare a leggerla la saluto
Il nostro auspicio è che riceviate opportunità a profusione e pioggia incessante di possibilità: per cambiare, per ricominciare, per fare ciò che vi piace o di cui abbiate bisogno.
Comunque la pensiate buone feste da tutti noi!
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