Andrà Tutto Bene…

Si fa presto a dire… Andrà tutto bene… Bisogna dirlo e soprattutto crederci… l’ottimismo è la chiave per non lasciarci sopraffare… Ma… la fiducia non basta!

Si fa presto a dire… Andrà tutto bene. Per carità, bisogna dirlo e bisogna soprattutto crederci, perché l’ottimismo è la chiave per non lasciarci sopraffare dalle nubi che svolazzano sopra le nostre teste.

Ma (c’è sempre un ma, purtroppo) la fiducia nel futuro non basta. Non basta mai, non lo ha mai fatto. Non lo ha fatto in passato, quando la peste scompariva per un tot di anni, per poi ripresentarsi; non lo farà adesso. Quando il contagio sparirà (perché sparirà), ci sarà chi griderà al miracolo (e vabbè), chi incenserà medici, infermieri e ricercatori come eroi, chi sbufferà, dicendo che tutte le restrizioni erano esagerate, che sono morti solo vecchi e malati…

Si assisterà al solito teatrino delle parti, in politica come nelle vie dei quartieri e nei bar…

NO! Sinceramente spero di no. Quanto sta accadendo è un segno: non divino, non umano, semplicemente un segno. Quanto sta accadendo è ciò che avviene quando un corpo è malato. Inizia a tossire, sale la febbre, bisogna stare a letto, dormire, riposare. Ma questa volta il corpo malato è stato quello di tutta la Terra. Ogni organismo vivente, per curarsi, adotta delle strategie, con le quali si libera di virus, batteri e parassiti e di quanto essi generano. In questo caso il corpo-Terra sta provando a liberarsi, almeno solo in parte, si spera, del parassita-uomo e, qui si spera totalmente, delle conseguenze nocive che la presenza del bipede sta generando su tutto il pianeta.

Troppo inquinamento? Ecco che il blocco delle attività fa precipitare le emissioni nocive e l’aria torna respirabile, si rivedono i pesci nei canali di Venezia, tornano i delfini sulle coste di Cagliari.

Troppa poca igiene? Ecco che accade qualcosa per cui bisogna lavarsi le mani spesso, con buona pace di chi lo faceva solo a Natale prima di mettersi a tavola.

Troppa confusione, troppo consumismo sfrenato, troppo apericene (e poca cultura), troppo Amazon e poco negozietto, troppa autostrada e pochi sentieri, troppi cani abbandonati e non più utilizzabili come scusa per uscire? Potrei continuare per tutta la pagina. Pensiamo solo a quante abitudini sono state stravolte in questi primi venti giorni di segregazione.

Andrà tutto bene, perché andrà tutto bene. Ma per far sì che tutto si risolva bene davvero (e non solo il fatto di uscire dal tunnel e dal terrazzo canterino) occorrerà ben altro. Occorrerà confermare queste nuove abitudini con qualcosa che si chiama “sostenibilità”. Se questi giorni ci avranno insegnato qualcosa, sul valore dei nostri giorni e delle nostre scelte, allora non saranno venuti invano; altrimenti sarà solo uno sgradevole incidente di percorso nel nostro cammino spedito verso il baratro. Sarà un momento in cui abbiamo toccato con mano quanto il nostro vicino e noi stessi sappiamo essere tanto solidali quanto odiosi ed egoisti.

Un cambio di marcia, di vita, di centralità, per chi saprà capire e mettere in atto.

Andrà tutto bene, sperando che, quando questo sarà finito, non ci vada bene (di nuovo) tutto.

GRAZIANO CONSIGLIERI

Foto: Graziano Consiglieri – ilgiornale.it

Si Fa Presto A Dire.. ritorna giovedì 16 aprile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *