Una Antica Realtà Fiorentina

Una realtà fiorentina sorta nel 1898, per soccorrere concretamente quella parte della cittadinanza che versava, all’epoca, in condizioni di gravissima indigenza, creando mense solidali, e aiuti economici.

“Gli altri siamo noi” riprende il suo viaggio tra le piccole associazioni e cooperative solidali che operano nella nostra penisola, questo mese – dalla “voce”  del segretario Luigi Maria Pernice– vi presentiamo l’associazione Pane Quotidiano di Firenze.

Qual è stata la “scintilla” che ha portato alla fondazione della vostra associazione e quali sono i suoi fini principali?

L’Associazione Pane Quotidiano di Firenze non è una realtà nuova nata da una qualche “scintilla” recente, come Lei ama dire: si tratta, al contrario, di una antica realtà fiorentina, sorta nel 1898 ad opera di alcuni cittadini fiorentini benestanti che presero la decisione di soccorrere concretamente quella parte della cittadinanza che versava, all’epoca, in condizioni di gravissima indigenza, creando un certo numero di mense solidali (si chiamavano, all’epoca, “cucine economiche”) e soccorrendo economicamente i concittadini meno fortunati, cercando di provvedere alle loro necessità più impellenti.

L’Associazione aveva vissuto un periodo di relativa eclissi nel periodo fra le due guerre, ma è stata nuovamente vivificata per opera di un certo numero di volenterosi negli ultimi anni. Non di una scintilla quindi si è trattato, ma – se vogliamo – di una brace che covava sotto la cenere, e che non attendeva altro che essere nuovamente vivificata.

L’Associazione conta circa 300 Soci ed un nucleo di circa 30 volontari, e fornisce pane a indigenti ed a mense solidali, oltre che buoni spesa per famiglie in difficoltà economica (in particolare donne sole con bambini o anziani non autosufficienti) segnalateci dai Servizi Sociali del Comune e da parrocchie. La distribuzione del pane alla “Messa dei Poveri” della Badia Fiorentina, ogni domenica mattina, costituisce una delle attività dell’Associazione e, fra quelle, forse non la più significativa, ma certo quella della quale amiamo particolarmente mantenere viva la tradizione.

Oltre al soccorso alimentare, l’Associazione provvede, con l’operazione “Bolletta Solidale”, al pagamento delle utenze domestiche essenziali per quelle famiglie in particolare difficoltà economica che, altrimenti, verrebbero ad essere private di risorse basilari per poter vivere una vita dignitosa, e per sfuggire alla marginalizzazione sociale. L’Associazione provvede alle proprie attività benefiche destinando integralmente alle attività caritative le quote di iscrizione annua dei Soci, ma soprattutto attivandosi con vari programmi di raccolta fondi, e bussando alle porte di tutte quelle persone o associazioni che condividono i nostri programmi.

La storia e le attività dell’Associazione sono riportate con qualche maggiore dettaglio nel nostro sito che immagino abbiate visitato.

La rubrica “gli altri siamo noi” va alla ricerca delle piccole realtà sociali e solidali della penisola, essere “piccoli”  – e quindi con un raggio d’azione in un territorio circoscritto – comporta vantaggi o svantaggi?

Non saprei dire se “essere piccoli” sia per noi un vantaggio o uno svantaggio: coesistiamo con numerose altre realtà cittadine che tentano di portare sollievo a soggetti in difficoltà, avendo trovato una nostra collocazione utile, il che non esclude che, divenendo più grandi, i nostri progetti di intervento non possano farsi via via più incisivi ed importanti.

Quale progetto e/o attività può essere definito il vostro “fiore all’occhiello” e quale sperate di tirar fuori un giorno dal cassetto?

Sotto questo aspetto abbiamo in animo un progetto molto ambizioso: innestare sulle nostre attività tradizionali un programma incisivo di lotta allo spreco alimentare, e di recupero di derrate alimentari che andrebbero per diversi motivi destinate allo smaltimento, per recuperarle e destinarle all’impiego per i nostri fini istituzionali. Per il momento, in attesa di dotarci di una sede operativa che consenta il “salto di qualità”, lavoriamo con successo nella fase di intermediazione fra chi produce un’eccedenza di prodotti alimentari (e di alimenti pronti) e le associazioni o le strutture caritative che sono in grado di acquisirle per utilizzarle a vantaggio dei nostri simili meno fortunati.

In base alla vostra esperienza, la vita delle associazioni nel nostro paese è sostenuta oppure ci sono delle difficoltà che ne impediscono la crescita e in alcuni casi la sopravvivenza?

Associazioni come la nostra indubbiamente si avvantaggiano significativamente di una buona collaborazione con le strutture pubbliche di riferimento: ed è questo il nostro caso, anche se soffriamo un po’ la lentezza con la quale otteniamo risposte, a causa di una certa viscosità delle procedure burocratiche alle quali, giocoforza, dobbiamo adattarci; tuttavia, non perdiamo la speranza di poter vedere alla fine realizzati anche i nostri programmi più ambiziosi.

Bradipodiario è un progetto che fa della lentezza, della sobrietà, della solidarietà, dell’ironia i suoi punti di riferimento, quali sono i vostri?

Per finire, inutile dire che il nostro “punto di riferimento è la solidarietà!

pagina a cura di LAURA RISSONE

Foto: Associazione Pane Quotidiano

Gli Altri Siamo Noi ritorna venerdì 24 gennaio

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